Erano passati alcuni giorni dall'inizio di quella spinta e Harry venne dimesso.
"Stai bene Harry?"
Draco lo guardava preoccupato e con un po' di angoscia.
"Si, credo di sì."
Il biondo gli accarezzò dolcemente il viso e sorrise.
A quel punto Harry sospirò sommessamente.
"Vorrei partire."
"Cosa vuoi dire, Harry?" Chiese allarmato.
"Ho bisogno di cambiare aria: ho bisogno di allontanarmi da questo posto. Tutto mi ricorda della spinta di Alan e se voglio superare questo momento devo fare le valigie e tornare a casa."
"Ma Harry, io... non posso stare senza di te e poi come pensi di fare con la scuola, gli esami! Ti sei per caso scordato che quest'anno abbiamo i M.A.G.O?"
"No, ma troverò una soluzione! Ne parlerò con Silente e... se lui è d'accordo, ti andrebbe di venire con me? Neanche io voglio starti lontano! Sei il mio ragazzo e..."
Draco all'improvviso lo baciò con grande piacere e trasporto, tanto che Harry gemette sommessamente nel bacio, ma un rumore di tosse li fece scattare l'uno lontano dall'altro.
Difronte a loro infatti c'era Albus Silente, il preside scolastico che li guardava con grande attenzione e molta dolcezza.
Silente infatti era un uomo dal carattere forte, ma anche molto buono e affettuoso.
"Avrei bisogno di parlarvi."
I due si scambiarono un'occhiata spaesata, ma dopo pochi secondi i due diciassettenni annuirono e lo seguirono nel suo ufficio.
Una volta arrivati e essersi posizionati sulle due sedie difronte la sua scrivania, l'uomo li guardò per vari secondi.
"Vi ho fatto venire qui perché poco fa, ho inavvertitamente ascoltato le tue parole, Harry." Disse con una calma innaturale, quasi assurda; ma il battito cardiaco del moro si fermò lo stesso di colpo e Draco si voltò a guardarlo come se fosse impaurito dell'evolversi della conversazione.
"E ho sentito che vorresti cambiare aria per un po' di tempo, per cercare di superare questo momento."
Riprendendo il discorso.
"Si, signore."
"E ti piacerebbe molto che anche Draco venisse con te."
"Esatto, ma immagino che lei non sia d'accordo, mh?"
"La cosa non mi stupisce affatto; infondo voi due state insieme e... sapete bene che condivido la vostra storia, ma ciò che mi chiedo è perché vuoi andartene. Non fraintendermi, se il tuo desiderio è questo, io posso accontentarti, una soluzione c'è sempre, ma quello che ti chiedo è perché vuoi allontanarti dai tuoi amici. Ron ed Hermione, come del resto anche Draco, possono aiutarti a superare questo momento."
"Si è vero, Hermione e Ron mi possono aiutare, ma..." Harry guardò il suo ragazzo e gli strinse la mano. "Per il momento io vorrei allontanarmi da questo posto con Draco, se fosse possibile perché tutto di queste mura mi ricorda Alan e... la cosa mi dà fastidio."
"Ti capisco Harry, molto bene." Disse facendo un sorriso molto rassicurante, per poi riprendere a parlare.
"Mi è venuta in mente un'idea, un posto tranquillo dove potreste stare e nella quale nessuno vi potrà disturbare per tutto il tempo che ne avrai bisogno, Harry e penso che il proprietario non si tirerà indietro."
Poco dopo infatti Silente digitò un tasto su un telefono bianco posizionato sulla sua scrivania ed attese sotto gli occhi curiosi dei due ragazzi.
"Severus? Si, potresti venire qui nel mio ufficio urgentemente? ...Si, ti aspetto."
Dopo pochi secondi Severus si smaterializzò direttamente in quella stanza, in quanto gli insegnanti a differenza degli alunni lo potevano fare.
"Mi cercavi Albus?"
"Si, ragazzo mio, desidererei chiederti un favore. So che non mi deluderai."
L'uomo dai capelli corvini a caschetto e molto spesso unti, lo guardò con un sopracciglio alzato ed uno sguardo stupito.
Nel frattempo, Helena Parrish si accomodò su un divano rivestito di una stoffa dipinta a mano e piena di fiori ricamati con molta arte.
Pochi istanti dopo si versò in una tazza un po' di tè caldo e ne bevve un piccolo sorso.
"Madre."
Alan, suo figlio si trovava in piedi davanti a lei.
"Accomodati Alan, non restartene lì impalato." Disse con tono duro.
Il figlio obbedì al volo e si posizionò su una poltroncina simile a quella della madre.
"Avrei bisogno di chiederti perché. Perché ti sei comportato così indegnamente nei confronti di un ragazzo? Anche se non ti ricambiava, anche se ti ha baciato e poi non era quello che voleva, perché Alan?!
Non era questo quello che mi aspettavo da un ragazzo colto ed intelligente come te!"Disse con severità e grandissima autorità, tanto che le ginocchia del ragazzo iniziarono a tremare impercettibilmente.
"Madre, io..."
Alan abbassò lo sguardo.
"Mi rendo conto di essere stato un vigliacco."
"Infatti Alan, lo sei stato. Avergli dato una spinta è una cosa gravissima, ma sono pur sempre tua madre." Dopo aver detto tutto ciò, la donna aggiunse: "Bene, adesso puoi tornartene nella tua stanza e non uscire fino a che non è pronta la cena."
Alan Parrish guardò per qualche istante ancora la madre e poi annuì dandole le spalle ed allontanandosi a passo lento e alquanto svogliato.
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Drarry ~ Da rivali ad amanti - Parte prima
FanfictionSettimo anno ad Hogwarts. Per fare in modo che Pansy Parkinson lo lasci in pace una volta per tutte, Draco chiede aiuto al suo peggior nemico. Ma di che cosa stiamo parlando? 2016.