Capitolo 4

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Albus Silente camminava lentamente per uno dei corridoi della scuola immerso fra i propri pensieri, fino a che non venne raggiunto da un uomo con i capelli lunghi e liscissimi, di un biondo platino quasi bianco: Lucius Abraxas Malfoy.

"Oh Lucius! Ti stavo aspettando."

"Com'è andata Albus?" Chiese con un filo di voce per la grande paura della sua risposta.

"Alan lo ha raggiunto prima che lo convincessi a venire nel mio ufficio e si sono parlati."

L'anziano preside fece un sorriso che illuminò i suoi occhi azzurrissimi.

"Li ho lasciati da soli, ma ho sentito e visto tutto. Draco gli ha dato una possibilità per conoscersi, ma ancora non riesce a liberarsi dalla profonda delusione che prova per te." Silente gli appoggiò una mano sulla spalla. "Tuo figlio ha solo bisogno di tempo per digerire il tutto; ma vedrai che un giorno ti perdonerà."

Una lacrima scese dalla guancia di Lucius.

"Non posso biasimarlo dopo il casino che ho creato, ma non sono affatto pentito di aver avuto Alan. L'unica cosa di cui mi pento amaramente è che quel ragazzo doveva essere figlio di Cissy." Disse sospirando. "Non certo di Helena."

"Senti Lucius, nessuno è perfetto. Vedrai che anche Cissy ti perdonerà. Ci vuole solo del tempo." Disse con grande sicurezza, una cosa che colpì molto Malfoy.

"Ma come fai ad essere così sicuro, Albus?" Chiese con un filo di disperazione.

"Intuito, sesto senso. Ho sempre ragione."

Lucius sorrise e poi, gli diede una pacca sulla spalla in segno di affetto e gratitudine.

Nel frattempo da altre parti del castello; ossia la Torre dei Grifondoro e i Sotterranei dei Serpeverde, si stava svolgendo più o meno lo stesso discorso.

"CHE COSA HAI FATTO?!"

Ron Weasley e Blaise Zabini si sedettero pesantemente su una delle poltrone del proprio dormitorio con l'aria alquanto sconvolta.

Hermione e Theo invece ridevano, non tanto per le facce buffe del proprio fidanzato e amico, quanto per il fatto che Malfoy e Potter non gliela raccontavano giusta, entrambi per ragioni molto diverse.

"Andiamo Ron!" Disse Harry. "Non sarai mica omofobo?!" Chiese con aria alquanto scandalizzata ed un sopracciglio alzato. "Ho solo accettato di aiutarlo, niente di che."

"Niente di che?!" Continuò il rosso. "Vi farete vedere da tutti mentre vi scambiate bacini, eccetera e la gente potrebbe prendervi in giro!"

A quel punto Harry sbottò.

"È finzione Ron!" Disse alterandosi.

"E tu da quando difendi Malfoy?" Chiese in un brontolio disperato.

"Guarda che non lo sto difendo!" Disse alzando la voce. "Semplicemente è finzione! Certo, si tratta di una storia molto strana da parte di Malfoy, ma insomma vuole solo liberarsi di quella piattola della Parkinson e non posso certo biasimarlo! Anzi, lo capisco perfettamente invece!" Disse seriamente e con convinzione. Harry infatti la disprezzava molto per degli screzi avuti in passato.

"Non poteva chiederlo ad una donna?!" Chiese infine.

Harry lo guardò assorto nei propri pensieri, ma poi disse la sua. "In effetti si, poteva chiederlo benissimo ad una ragazza. Nessuna si sarebbe mai tirata indietro pur di avere un bacio o qualcosa di più da Draco Malfoy, il ragazzo più popolare e "bello" di Hogwarts! Ma evidentemente c'è sotto qualcos'altro!"

Vedendo che i suoi migliori amici non rispondevano riprese.

"Sentite: se c'è qualcosa sotto non lo so, ma di sicuro non me ne starò con le mani in mano senza chiedergli niente! Questo è poco, ma sicuro!" Disse diventando ancora più serio di prima.

Ron ed Hermione annuirono ed Harry guardò fuori dalla finestra: il tramonto di quella sera gli piaceva particolarmente e quando il moro aveva bisogno di pensare o decidere qualcosa, si soffermava sempre ad ammirarlo per cercare in quei colori così vivi ed intensi chiarezza e trasparenza.

Intanto nei sotterranei Blaise era completamente sconvolto dalla notizia e Theodore cercò di rianimarlo tra le risate che Zabini non trovava affatto divertenti, dato che aveva rischiato di avere un vero e proprio infarto.

"Dray ma l'idea di baciare Potter non ti fa schifo?! Insomma stiamo parlando di un Grifondoro conosciutissimo, non di un ragazzo qualunque!" Chiese alla fine.

"Blaise è finzione! Non me ne frega niente di lui, come a lui non gliene frega niente di me! È solo un trucco per liberarmi di Pansy una volta per tutte! Non ne posso più delle moine che mi fa!"

"Senti amico!" Blaise si alzò in piedi e Theo lo guardò senza parlare. "Non pensare che io me la beva! Dimmi la verità: per caso provi qualcosa per lui?!" Chiese.

Draco sgranò gli occhi e poi scoppiò a ridere.

"Sei per caso impazzito?! No! Che cosa cavolo ti viene in mente?! Ho pensato a lui solo perché come ti ho detto Pansy credesse che fossi gay e mi lasciasse in pace. Quando questa storia sarà finita, ognuno andrà per la propria strada!"

"Se lo dici tu Dray." Commentò Theodore.

Alchè il biondo lo guardò.

"Che cosa vuoi dire con questo?!" Chiese sentendosi punto sul vivo.

"Che Potter ti piace e pure molto, ma non lo ammetti con noi, figurati con te stesso! Però ti posso assicurare che il tempo ti farà capire ogni cosa, amico!"

Draco lo guardò in cagnesco. "Sta zitto Theo che è meglio!" Disse ringhiando.

Ma invece di ottenere l'effetto sperato, ossia intimidirli, i due amici scoppiarono a ridere.

Draco quindi si mise a sedere su uno dei divani neri della sala ed iniziò ad osservare il grande camino acceso davanti a sé, ignorandoli completamente.

Drarry ~ Da rivali ad amanti - Parte prima Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora