10 Epilogo

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Sono sulla groppa del destriero di Erika. In lontananza scorgo il palazzo, è la prima volta che mi capita di vederlo dall'esterno, da fuori è ancora più stupefacente e  sfarzoso che dall'interno: si innalza su una vetta circondato da nuvole di mille sfumature che riflettono i colori dell'alba che sta sorgendo sostituendosi alla splendida, ma sinistra luna piena.

Il Palazzo è sembra fatto di cristallo per quanto è lucente, è arricchito da innumerevoli torri, ognuna con un ampia vetrata vicino alla sommità; ci sono pure delle vetrate in cui riconosco le finestre della sala da ballo.

Non siamo sole durante il nostro percorso, infatti per la strada che conduce a quello stupendo edificio incontro gli abitanti del regno dei sogni e i candidi cavalieri che esultano al nostro passaggio:

-Viva Val la salvatrice!-

-Lunga vita alla ragazza che ci ha restituito un futuro di gioie!-

-Più forte degli incubi!-

Io arrossisco di fronte a tutti questi ringraziamenti o complimenti.

Non ci sono solo esseri umani, sono presenti ogni sorta di creature che la nostra mente può generare: dalle classiche fate a curiosi e simpatici mostriciattoli, da supereroi a draghi da cui non sono intimorita dato che se fossero malvagi si troverebbero  nel mondo degli incubi.

Dopo questo "corteo trionfale" arriviamo al castello ed una volta entrate dal maestoso ingresso principale, Erika mi dice:

- Le nostre famiglie ci aspettano nella sala del trono.-

-Nostre?-

Chiedo confusa.

-Certo, pensavi che non avremmo invitato i tuoi cari alla cerimonia?-

-Quale cerimonia?-

-Andiamo, non fare la modesta dobbiamo sdebitarci in qualche modo per tutto ciò che hai fatto.-

-Non serve, era un mio dovere.-

-Forse...Però rischiare la tua vita per recuperare i miei genitori non era programmato.... poi Jacob si sente ancora in colpa per averti quasi ucciso, perciò ha tenuto particolarmente che fosse una premiazione perfetta.-

-Ahah ok, se devo proprio...-

Affermo ironicamente.

-Ehi non vorrai andarci con l'armatura?-

Schiocca le dita e mi ritrovo in uno strepitoso abito rosso di satin, il bustino con delle ruche e la scollatura a barchetta termina sui fianchi dove la voluminosa gonna si allarga; i miei lunghi capelli castani mi scivolano sulla schiena arricciandosi in mille boccoli che sembrano  ondeggiare e il rumore dei miei tacchi si diffonde tra gli spaziosi corridoi mentre raggiungiamo la nostra meta.

Ci fermiamo di fronte ad una porta divisa in due metà, dall'apparenza più importante delle altre. La mia ormai amica scherzosamente mi dà un consiglio prima di entrare:

-Cerca di non commuoverti, ma se non ci riesci non ti preoccupare nei sogni il trucco è waterproof!-

Ridiamo insieme quando improvvisamente le porte si aprono: la stanza è molto lunga, ci sono meravigliosi affreschi di scenari che infondono un'assoluta calma, giganteschi lampadari brillanti pendono dal soffitto a cassettoni e sul pavimento dalle sfumature avorio c'è un tappeto  costellato di milioni di petali di rosa bianca che conduce ai troni. Nella sala si ritrovano insieme nobili del mondo onirico è le persone che avrei desiderato fossero qui, tra cui quelle alle quali sono più legata sono in prima fila. Tutti gli occhi sono puntati su di me, Erika è comparsa accanto alla sua famiglia, così non mi resta che percorrere la via da sola, circondata dagli applausi e gli elogi dei miei vicini, sperando solo che non si accorgano di quanto imbarazzo stia provando.

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