5.1 La stanza chiusa

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I pericoli cominciano a farsi sempre più reali e io non so come affrontarli, non potrò nascondermi per sempre dietro la collana. Spero che stanotte Erika mi aiuti a trovare nuovi modi per difendermi.

La giornata dopo l' incontro con quella creatura è passata normalmente ed arriva il momento di vedere cosa hanno in serbo per me i sogni questa volta.

Sto per addormentarmi, quando il mio sguardo cade sulla chiave dorata che mi aveva lasciato in mano l'oscura figura dopo avermi liberato. Forse potrebbe essermi utile in qualche modo, penso così decido di portarla con me e la stringo mentre il miei occhi si concedono all'oblio del sonno.

Appena svegliata sono sola in uno dei tanti corridoi sfarzosamente decorati del palazzo. Inizio a camminare sperando di riuscire ad orientarmi e trovare Erika o qualcuno a cui chiedere dov'è. Mi sento strana... è come se mi fossi guidata, le scelte che faccio su che via prendere non sono casuali, mi sembra di sapere già  dove andare.

Dopo innumerevoli porte aperte e corridoi attraversati, mi fermo di fronte ad una splendida soglia di legno intarsiato con dei disegni simili a delle corone, stavolta chiusa; penso immediatamente di usare la chiave ed entra perfettamente nella serratura, poi la giro e la porta si apre.

È una Camera da letto sembra inutilizzata da un po', entro e mi guardo intorno: nonostante si veda chiaramente che questa è una delle stanze più ricche e curate del palazzo, vengo colpita dal quadro appeso alla parete a fianco alla porta... Sono raffigurati Erika e suo fratello, quindi questa probabilmente è la stanza di uno dei due. Noto in seguito uno scrittoio e sopra ci sono tanti fogli, libri e mappe del mondo onirico che mi fanno capire che il regno di mezzo e la terra degli incubi sono separati da una muraglia, tuttavia se si riesce a superarla si può accedere a una specie di varco chiamato "il passaggio" che collega la terra di mezzo con il nostro mondo ed è sicuramente  da lì che sono passati i personaggi dei miei sogni per incontrarmi.

Sto cercando altre informazioni utili sfogliando le miriadi di documenti cartacei  che ho di fronte, all'improvviso sento un brivido lungo la schiena e una ventata d'aria gelida mi sfiora: fa volare tutte le cose sulla scrivania, chiude tutti i libri e rimane soltanto una lettera fermata al tavolo da una puntina dorata. La prendo in mano e mi volto verso la finestra che mi ricordavo chiusa; infatti non si era aperta da sola, accanto ad essa c'è l' ombra.

- Volevi che trovassi questa lettera vero?-

Gli domando e mi sussurra:

- Leggila per favore, ma non mostrarla ad Erika prima del plenilunio.-

- Lo farò, però puoi dirmi chi sei?-

- Per il tuo bene Val è meglio che tu non lo sappia...-

Voglio chiedergli altro, ma non faccio in tempo, alle mie spalle compare la principessa. Nascondo la lettera ancor prima di poterla leggere e la misteriosa ombra scompare.

- Come hai fatto ad entrare qui?-

- Mi ha dato la chiave...-

- Non importa Val andiamo devo insegnarti molto oggi.-

-Va Bene, prima puoi dirmi perché anche il seguace di Omifaso è riuscito ad arrivare nel mio mondo passando dal varco?-

Vedo lo sguardo di Erika incupirsi, fa un sospiro e mi dice:

- Speravo non fosse riuscito a raggiungerti, vedi purtroppo dopo che ti aveva rapito ho lasciato il Castello per cercarti e la barriera si è indebolita; quel mostro ne ha approfittato ed è entrato nel... Un momento come fai a sapere queste cose?-

- Ho visto una mappa che era su questo scrittoio.-

-Ah ok... Allora per prima cosa ti insegno come spostarti nel palazzo. Concentrati e immagina la sala da ballo, per esempio.-

- Ok!-

Chiudo gli occhi, libero la mia mente e visualizzo la sala da ballo; appena li apro mi ritrovo lì.

-Wow-

Esclamo entusiasta. Subito dopo vedo Erika di fianco a me.

-Brava! Impari molto in fretta! Vediamo come te la cavi con le armi.-

-Armi?-

Nel momento in cui  finisce la frase la sala non è più la stessa: è piena di spade, lance e giavellotti appesi alle pareti che sostituivano le tende di velluto, il parquet dorato è diventato di pietra coperto da un tappeto rosso. Persino i miei vestiti sono cambiati ora indosso un'armatura argentata, non ne sento il peso fortunatamente. Sto ancora cercando di abituarmi al repentino cambiamento, quando un uomo apparso dal nulla mi lancia una spada e mi dice:

-Ok Val iniziamo!-

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