𝘗𝘢𝘳𝘵𝘦 22

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Hanji entrò in una caffetteria per schiarirsi bene le idee. Petra le aveva spiegato tutto con un nodo alla gola e il naso rosso colante. Lei l'aveva stretta in un abbraccio quasi disperato. Da anni non la vedeva così: A pezzi, demoralizzata, sola.

Una volta ordinato il suo caffè amaro, prese posto a sedere e le sembrò che torturare le pagine di un giornale fosse la cosa più interessante e meno stressante da fare.
Il locale era piccolino, le era capitato di andarci con Erwin o con Moblit per qualche discussione o per semplice amicizia. Per la prima volta però, vi si era recata semplicemente per rilassarsi e per non pensare a nulla. Le vacanze natalizie per lei non erano per nulla rigeneranti, amava passare il giorno nativo in gioia e compagnia, ma il resto dei giorni soffriva, detestava il fatto che non avesse nulla da fare o da dire. Star lontana dal lavoro, per una come lei, era davvero logorante.

Hanji era rimasta bloccata con la testa poggiata sulla mano, ma si voltò non appena udì un trapestio sul legno scricchiolante del locale.

«Oh, ciao!» Era Oruo, il collega di Petra, ma le sembrava un pochino assorto, con delle rughette di espressione che gli si erano formate sulla fronte.

«Qualche problema?» Domandò piuttosto annoiata lei.

Non voleva e non sapeva se avercela con lui, ma le dava piuttosto sui nervi vederlo. Era il cane/segretario del nanetto e conosceva bene quest'ultimo, quindi probabilmente conosceva anche la sua fidanzata.

Oruo si era guardato attorno indispettito.
«Non c'è Petra?»

«Siamo amiche, non mamma e figlia.»
Aveva risposto acida.

Su di lui una smorfia contrariata, poi aveva mosso la piccola sedia in legno del tavolo da due per accomodarsi.
«Ok ok, non c'è bisogno che ti scaldi!»

Egli si rivolse poi al barista, sotto gli occhi accusatori di Hanji, per prendere la sua ordinazione.
«Per me un tè nero caldo con pochissimo zucchero.»

«Allora...» L'occhialuta si mise in ascolto. «Petra è a cucinare qualcosa di buono in casa?»

Hanji aveva finalmente preso il suo caffè e farfugliato un "Grazie" al barista.
Ne bevette un sorso e subito sentì un po' di energia e calore in corpo.
«No... È dal padre, è partita questa mattina.»

Dopo la sua affermazione, per poco Oruo non gettò fuori tutto il tè che aveva sorseggiato.
«Partita? Il padre non abita qui?»
La donna alzò un sopracciglio notando l'espressione e il tono di voce così allibito di lui.

«No...» Fece una pausa, bevendo un altro sorso. «Abita a Camberley, due ore circa da qui.»

Hanji si indispettí quando notò l'espressione così stupita di Oruo.

«Perchè sei così sorpreso? Anche lei ha dei familiari-» «No, non è questo, è che Petra tempo fa mi aveva detto di non andare spesso dal padre...»

Hanji si rilassò sulla sedia.
«Ha deciso all'ultimo momento, dopo... Diciamo una rivelazione.» Lo sguardo duro e tagliente della quattrocchi quasi colpì in pieno Oruo che cercò di non guardarla.

«Perchè mi guardi così? Che ho fatto?»

«Tu lo sai!»

«Che cosa?!»

«Che il tuo capo scorbutico ha una fidanzata.»

***

Petra scese dalla macchina e mise piede sulla terra di Camberley. Inspirando, nei suoi polmoni poté assaporare da subito un'aria diversa e meno dominata dallo smog.
Guardandosi attorno, non poté fare a meno di riconoscere le tipiche casette inglesi di color rosso-mattone.
Le strade le ravvisava come meno trafficate, ma era anche vero che non era solita a tornare durante le festività.

Tra le tante case affilate, non poteva non ricordare quella di suo padre.
La più semplice, del medesimo colore delle altre ma più piccola, con le persiane sempre aperte e con un balcone sempre pieno di fiori colti in campagna.

Quella, dai suoi quindici anni, era stata la sua casa fino a quando non era dovuta partire per l'università.
Soltanto alla sua vista, le rimembrava quell'odore di cannella e di pulito che si aggirava sempre per le stanze piccole e graziose.

Il clima era sempre sereno e amorevole ma con un fondo di incolmabile vuoto e malinconia che sua madre aveva lasciato.

Petra suonò al citofono e torturare la cinghia della sua borsa era la cosa migliore da fare in quel momento.

La porta si aprì e le rivelò suo padre con un bel maglione rosso. Le sue rughette tirante sui lati della bocca rivelarono il suo stupore nel vedere la figlia che gli sorrise.

«Petra!»

«Papà!»

I due si abbracciarono forte e Petra poté finalmente provare il calore paterno che da troppo le mancava. Il suo profumo era sempre lo stesso così come le braccia robuste che la abbracciavano sempre.
La giovane si chiese subito del perché non andasse spesso a trovarlo per l'università e per il lavoro.
Lui era molto più importante di entrambe le cose messe insieme.
Dopo un minuto abbondante di abbraccio, i due si sciolsero e l'uomo prese la figlia per le spalle, come ad osservare la donna che aveva cresciuto con tanto amore e sacrificio.

«Che ci fai qui?» Domandò lui quasi commosso, guardandola nei suoi occhioni ambrati e luccicanti.

«Starò qui per qualche giorno, contento?» Sorrise lei.

Udendo quelle parole, il signor Ral allargò un sorriso fino alle orecchie e le diede un bacio sulla fronte.
«Certo che sono contento tesoro mio!»

«Ma... Come farai con il lavoro?»

Il sorriso di lei si spense all'istante e si tramutò in disagio. Solo pensare a quel posto le faceva male, tanto male, ma suo padre non poteva saperlo.

«Io... Sono in ferie!» Petra forzò un sorriso abbozzato e si torturò i pollici.
Si allarmò quando notò il viso confuso di lui.

«A-Allora?! Non mi fai entrare? Guarda!» La ramata fece una pausa e, frugando nella sua borsa marrone, mostrò un contenitore da un buon profumo caldo.

«Ho portato i biscotti!»

Gli occhi del signor Ral brillarono e non poté fare a meno di godersi quel profumino tanto buono di impasto e cioccolata.

«Accomodati, piccola mia!»
Fu così che l'uomo si scansò di lato per fare entrare la giovane che, con gioia e nervosismo al contempo, saltellò dentro.




Spazio autrice
Ciao ragazzi, buona Domenica delle palme!
Scusate se il capitolo è un po' corto e povero di contenuti.

Ho fatto del mio meglio! Solo che, siccome che è un capitolo di "passaggio", è stato abbastanza difficile da scrivere!

Comunque, hope you like it💕

Ci vediamo domenica prossima!❤️

𝘚𝘸𝘦𝘦𝘵 𝘤𝘰𝘭𝘥 //𝘙𝘪𝘷𝘦𝘵𝘳𝘢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora