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Haram pov

<Che ci fai qui?> chiedo al ragazzo, ottenendo però come unica risposta il silenzio. 
Sono certa che lui mi abbia sentito, questo a causa dell'occhiata fugace che mi ha dato. Ma a  quanto pare ha voluto ignorarmi. 

Decido quindi di avvicinarmi e quando mi trovo a meno di un metro da lui, gli ripeto la domanda. E nonostante lui abbia sentito i miei passi e che la distanza tra noi due è stata ridotta, il suo sguardo è ancora puntato in direzione della luna alta in cielo. 

<Senti, mi vuoi rispondere?> gli chiedo con più insistenza, allungando la mia mano e afferrando la sua spalla. Lo faccio girare nella mia direzione, così da avere il suo sguardo puntato sul suo interlocutore piuttosto che su qualcos'altro. E non appena i nostri occhi si incastrano, un brivido mi percorre la schiena. Mai nella mia vita ho visto degli occhi dorati come questi. Sembrano così lucenti sotto la luce morbida della luna, ma al tempo stesso così vuoti e i suoi capelli grigi sembrano avere lo stesso colore dell'argento.

E ancora un volta non ottengo nessuna risposta. Sospiro stanca e lascio quindi andare la mia presa intorno alla sua spalla.
E' solo una perdita di tempo e in questa maniera non faccio altro che arrivare in ritardo. Come se non lo fossi già di principio. 

Non faccio però in tempo a voltarmi che mi sento prendere per il polso. 

<Qualcuno ti ha detto che puoi andare?> 

<Sì e grazie mille. Finalmente ti sei degnato di rispondere> commento con tono ironico. Sento le mie labbra tirarsi su in un sorriso divertito, ma questa mia espressione dura ben poco.

<Con calma vedi che tutto si ottiene, vero Haram?> 

Sento il sangue gelarsi nelle mie vene e della paura prendere il possesso del mio corpo.

"No, stai calma. Non c'è bisogno di preoccuparsi. Non è bisogno di lasciare il controllo alla paura" penso prendendo un respiro profondo, per poi portare nuovamente il mio sguardo su quello del ragazzo davanti a me. 

<Vero, ma ti converrebbe lasciarmi andare. Sennò rischio di arrivare in ritardo> gli dico cercando di avere il tono di voce più fermo possibile, nonostante dentro di me stia morendo dalla voglia di sottrarmi dalla sua presa e correre via. Ma non posso. Non quando so chi c'è davanti a me e soprattutto non quando sono da sola. Non posso permettermi di sbagliare in questo momento. 

<Oh, ma certo. Un'ultima cosa però> inizia a dire, facendo un passo nella mia direzione e aumentando la stretta delle sue mani attorno al mio polso. E' così vicino che riesco a sentire il suo profumo. Un profumo pesante e che mi ricorda i boschi appassiti e spogli. Privi di quella loro vitalità che siamo soliti vedere. Se dovessi utilizzare una parola per descriverlo direi "devastazione". <Spero che riusciate ad avere un serata divertente> mi sussurra vicino all'orecchio.
Nonostante siano passati alcuni secondi da quando ha finito di parlare, non sembra avere nessuna intenzione di spostarsi. Provo a fare un passo indietro, ma la presa diventa più forte. Vedo la sua mano avvicinarsi al mio viso e percorrerne il contorno. Con un tocco così leggero che non sembra neanche essere reale. Le sue mani sono fredde come il ghiaccio, il che mi provoca un brivido di freddo. Ma proprio quando faccio per parlare, vengo colpita da una forte folata di vento e di lui non c'è più traccia. 

Per alcuni istanti rimango ferma. Immobile come una statua, ma subito dopo decido che è arrivato il momento di andarsene e di lasciare il giardino.  

Man mano che cammino verso i ragazzi, pensieri su pensieri cominciano ad occuparmi la testa e non fanno altro che aumentare la tensione in me. Perché? Perché proprio ora dovevo vederlo? 

My Dear Vampire//M.YDove le storie prendono vita. Scoprilo ora