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Non so quanto tempo sia effettivamente passato da quando abbiamo iniziato a seguirlo, ma so di per certo che mi sto stancando di camminare così a zonzo per la scuola.
Mi sembra di star perdendo tempo e che sia solo una presa in giro e per quanto vorrei mettere in luce questi miei dubbi, non posso fare a meno di tenermi tutto questo per me. Una parola di troppo e questo nostro aiuto potrebbe tranquillamente voltarci le spalle.

"Ma dove siamo finiti?" penso non appena arriviamo in una parte della scuola in cui non sono mai stato fino ad adesso.
Nel momento in cui porto il mio sguardo sull'ambiente che mi circonda, finisco addosso ad una superficie piuttosto dura e che si rivela essere la schiena della nostra guida.

Mi allontano velocemente da lui e con la mano che copre il mio naso dolorante, mi sporgo in avanti.
La mia attenzione cade subito sulla porta che abbiamo davanti ai nostri occhi. Sembra essere stata realizzata interamente con legno di rovere e sulla sua superficie, noto che sono state incastonate delle pietre rosse che riflettono la luce debole dei candelabri
che illuminano il corridoio in cui ci troviamo.
Vedo poi il ragazzo davanti a noi allungare la mano verso quello che sembra essere un fiore inciso nel legno e quando lo tocca, la porta si apre con un suono secco e forte.

<Beh? Venite> ci dice il ragazzo prima di attraversare la porta e farsi strada in quella sottospecie di stanza, illuminata a sua volta da un candelabro che sembra sul punto di spegnersi.

<Spero che per te sia la strada corretta> dico senza continuare a muovermi.

<Se avessi voluto mettervi il bastone tra le ruote lo avrei fatto da tempo> e senza aggiungere altro ci da le spalle, per poi incominciare a scendere delle scale che fino a quel momento non mi ero accorto ci fossero.
I ragazzi ed io, nonostante la nostra riluttanza, decidiamo di seguirlo e dentro di me non posso fare a meno di sperare di non essere troppo in ritardo. Di essere ancora in tempo, per non far finire anche questo in una tragedia. 
Una tragedia che avrebbe ancora una volta distrutto quella fiamma che dopo secoli sembrava aver ripreso a bruciare, con molto più vigore di prima.

Per minuti che mi sembrano infiniti, scendiamo queste scale e dopo un po' arriviamo a quello che sembra essere l'ultimo scalino, che si ferma giusto qualche metro prima di un enorme portone.
Ma non è questo quello che cattura la mia attenzione, semmai l'odore di chiuso che impregna la stanza e il fatto che quello che sembra essere una vecchia sala da teatro, sia stata coperta da questa scuola. Mi sembra alquanto assurda come cosa, ma non infattibile. Non sarebbe né il primo né l'ultimo.

Le mura, relativamente piccole, sono piene di crepe e gli angoli più lontani dall'occhio sono coperti da ragnatele.
Le assi di legno sono coperte da numerosi fori che deduco siano stati causati dalla termiti o anche dalla grande umidità presente nella stanza. 
Noto poi delle tende di colore rosso cremisi coprire i lati del portone, sulla cui superficie sono state intagliate moltissime fantasie floreali che ancora adesso, a distanza di secoli, rimangono intoccate e preservando la stessa bellezza di un tempo.

<Siamo arrivati, la vostra amica è là dentro> e non appena pronuncia queste parole, io e i ragazzi ci facciamo largo e senza pensarci due volte, apro il portone.
In quel preciso istante un odore molto acre mi colpisce in pieno viso. Sento un conato di vomito risalirmi la gola, ma lo ricaccio subito giù.
Schifato guardo la stanza per capire da dove possa mai provenire questa puzza e per poco non mi si gela il sangue nelle mie vene a ciò che vedo.

Ai piedi di quello che sembra essere un palco, trovo un fila di corpi buttati una sopra l'altro e con vampiri attaccati a quest'ultimi come se fossero la loro unica e sola fonte di vita.
Il solo pensiero che ragazzi giovani ed innocenti abbiano perso la vita in questo modo mi fa rivoltare lo stomaco. Sensazione che aumenta quando aggiungo il fatto che tutto questo è successo per colpa mia e che Haram potrebbe fare la loro stessa fine. 

Nel mentre che do un occhiata in giro e che mi avvicino al palco, non posso fare a meno di chiedermi come questo teatro sia ancora in piedi quando sembra essere sul punto di crollare da un momento all'altro. Nonostante ciò e nonostante il fatto che siano passati secoli da quando è stato costruito, mantiene comunque un fascino unico nel suo genere. 

<Vedo che ci siete, tutti e sette> dice una voce dal fondo del palco e non mi ci vuole un genio per capire di chi si tratta. Chi riuscirebbe a dimenticare il suono di quella voce e la puzza di morte che non fa altro che seguirlo ovunque lui vada? Solamente un pazzo lo farebbe e quel pazzo non sono sicuramente io. 

<E vedo che tu sei ancora vivo, purtroppo. Neanche la morte ti vuole, come biasimarla>

<Non penso che tu sia nella posizione di parlare così. Una parola fuori posto e puoi dirle addio> pronunciate queste parole, lo vedo buttare sul pavimento del palco, come se fosse un sacco di patate, Haram priva di sensi.
Alla vista di ciò sento il sangue ribollire nelle vene. L'unica cosa che mi permette di non andare lì e uccidere sul momento quel pazzo, quando è ancora vulnerabile, è il tocco della mano di Namjoon sulla mia spalla. 

<Che cosa vuoi?> inizio a dire distogliendo lo sguardo da Haram e portandolo su Wooyoung.<Pensavo che ti fosse bastata quella lezione e che ti fossi anche divertito uccidendo una delle persone più importanti che potessi avere> sputo stringendo i denti a causa della rabbia.

<Certo, era bastata fino a quando lei non è morta e tu non hai dato di matto. Fa ancora male, sai> dice portando la mano all'altezza della sua spalla.

<Peccato che tu non sia morto sul momento, un vero e proprio peccato>

<Vedo che siamo in vena di battute oggi> , < Se devo essere onesto mio caro Yoongi, ancora non riesco a credere che un vampiro come te sia stato capace di amare. Ancora non riesco a crederci. E non riesco nemmeno a credere che tu sia stato così stupido da pendere dalle sue labbra e seguirla dritto nella mia trappola. A quanto pare è vero quando dicono che l'amore rende ciechi> commenta con una nota di sarcasmo nella voce, facendo dei passi nella nostra direzione.
Nel mentre fa cenno con la mano al ragazzo che ci aveva portati qua di raggiungerlo. Quest'ultimo senza lamentarsi si avvicina e si mette al suo lato. 

<Quindi ti sei rifatto vivo per questo?> 

<Sì e anche per ucciderti, ovviamente. Sai, la tua esistenza è più fastidiosa di quel tu possa immaginare e anche quella dei tuoi cari fratelli->

<Non tirarli in mezzo. La questione è tra me e te e già il fatto che tu abbia fatto uso di vampiri che non hanno il controllo su loro stessi per attaccarci, vuol dire solo una cosa: che sei debole e che hai paura che questa sia la volta buona che tu finisca in polvere> 

<Io direi di non essere così presuntuoso. Ti ricordo che l'ultima volta che hai provato ad uccidermi hai ucciso->

<No!> esclamo interrompendo il suo discorso. Wooyoung mi rivolge uno sguardo leggermente sorpreso a causa della mia reazione improvvisa, espressione che viene subito sostituita da una più divertita. <Io non l'ho uccisa e farò in modo che niente di quello che è successo con Yeri riaccada. Perché sarò sicuro di prendere la tua di vita questa volta, questo prima ancora che tu possa utilizzare Haram come scudo, proprio come hai fatto con lei> sputo con rabbia, cercando di ricacciare in un angolo delle mente quei ricordi. Non voglio più pensare a quel momento, alla sua morte e a lei. Ma è più difficile del dovuto, non quando sai che la persona più importante per te è vicino allo stesso mostro che, secoli fa, ti ha portato via il tuo primo amore. <E se pensi che sia stato così accecato dall'amore, ti sbagli. Sapevo che c'era qualcosa che non andava e sapevo anche che c'eri tu dietro tutto ciò. Alla fine, chi altro non poteva essere se non te? Eri così ossessionato da lei> e mentre pronuncio queste parole, mi sembra di sentire ancora una volta il suo sangue colare sulle mani e lei esalare i suoi ultimi respiri prima di spegnersi tra le mie braccia. <Così ossessionato che l'hai utilizzata per trarre me in inganno e disfarti di me. Ma alla fine non hai fatto altro che ucciderla con le tue stesse mani>

<Potresti avere effettivamente ragione, ma non credo che questo discorso ti serva molto. Non ora sicuramente. Se vuoi così tanto uccidermi allora fatti avanti>

My Dear Vampire//M.YDove le storie prendono vita. Scoprilo ora