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<ma guarda chi si rivede> disse Luca non appena entrai in macchina.

<ciao anche a te> lo salutai io chiudendo lo sportello e mettendomi comoda sul sedile.

Lentamente fece scorrere i suoi occhi lungo tutto il mio corpo e poi si fermò a guardarmi in viso, negli occhi, fin quando io come una stupida non abbassai lo sguardo e lui tornò a guardare davanti a sé per poi accendere il motore e partire.

<mio padre mi ha chiesto di portare Aron fuori perché lui se ne è dimenticato> dissi all'improvviso e lui si girò a guardarmi <ti andrebbe di accompagnarmi?> continuai con un filo di imbarazzo nella voce <non mi piace andare in giro di sera> dissi ancora più in imbarazzo.

<hai paura?> disse prendendomi in giro con un ghigno stampato sul viso.

<sei antipatico> incrociai le braccia al petto girandomi verso il finestrino, facendo la finta offesa.

<chi è Aron?> chiese senza ricevere una risposta.

<daii> la sua mano toccò il mio braccio e mille brividi cosparsero il mio corpo <lo so che non ti sei offesa> la sua mano si spostò sotto il mio mento e mi fece girare verso di lui.

Cercai di trattenere un sorriso ma fallii miseramente e lui se ne accorse.

<facciamo così> si fermò per far attraversare un gruppetto di ragazzi <per questa volta vengo con te> la macchina ripartì <però non posso se non so chi è Aron> affermò sorridendo.

<il mio cane> dissi ridendo <altrimenti cosa portavo fuori? Un criceto?> continuai scuotendo la testa.

<che ne so> la sua voce assunse un tono divertito <potrebbe anche essere che avete un ragazzo legato in cantina e la sera lo portate fuori> svoltò nella via che conduceva a casa mia <per fargli prendere un po' aria>

<mi sembra giusto> ribattei annuendo.

Fermò la macchina davanti il cancello e scese seguito a ruota da me.

Appena aprii il cancello Aron mi corse in contro felice di rivedermi ma poi si fermò ad annusare il ragazzo affianco a me che se ne stava immobile.

<altro che cane> disse venendo verso di me <quello è un dinosauro> Aron continuava a seguirlo per cercare di capire chi fosse.

<hai paura?> cercai di imitare l'affermazione che aveva fatto lui poco prima in macchina mentre aprivo la porta.

<assolutamente> rispose sicuro di sé.

Scossi la testa ed entrai in casa seguita da lui, accesi le luci e una leggera malinconia mi avvolse al ricordo improvviso di mia madre che con le valige, dopo l'ennesimo litigio lasciava quella casa per l'ultima volta.

Cercai di cacciar via quell'immagine e continuai a camminare fino ad arrivare nel grande salone.

<vado in camera a cambiarmi e torno> Luca annuì per poi sedersi sul divano e tirar fuori il telefono.


Finalmente ce l'ho fatta a pubblicare questo capitolo haha

Ho mal di testaa😕

Love u❤️




𝓘𝓷𝓼𝓽𝓪𝓰𝓻𝓪𝓶 - 𝓒𝓪𝓹𝓸 𝓟𝓵𝓪𝔃𝓪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora