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<dai è il 31 dicembre, non dirmi che vuoi stare a casa> erano circa dieci minuti che Marina cercava di convincermi ad andare ad una festa di fine anno che a detta sua, non sarebbe stata nulla di esagerato. Stentavo a crederci.

<si, non mi va di venire> la pioggia continuava a battere forte sui vetri delle finestre da più o meno mezz'ora e sembrava che non volesse smettere.

<e come mai proprio quest'anno non ti va di venire?> la sua voce era calma e mi stava facendo arrabbiare.

<lo sai benissimo il perché> quella frase era uscita sotto forma di un sussurro <e poi anche se volessi venire non ho nulla da mettere> non era vero, avevo l'armadio pieno.

<nessun problema> aveva risposto <vieni da me e ti presto io qualcosa> stava cercando in tutti i modi di farmi accettare ma non avrei ceduto questa volta.

<non mi va> avevo ribattuto io alzandomi dal letto per scendere in cucina.

<allora vengo io da te> aveva detto <dammi solo il tempo di prendere la macchina> e poi, aveva chiuso la chiamata.

Quindici minuti più tardi aveva suonato alla mia porta e i suoi jeans chiari erano puntinati da tante piccole goccioline d'acqua che rendevano il tessuto più scuro.

Dopo vari tentativi era riuscita a convincermi poi, aveva tirato fuori da una busta quattro vestiti molto carini e aveva lasciato a me la scelta.

<ma questa festa dove si fa?> l'unica cosa che sapevo era che dovevamo andare a casa di qualcuno.

<un amico di Gionata> mi aveva detto mentre passava la piastra nei miei capelli <ci sarà un po' di gente>

<e a noi chi ci ha invitate?> la pioggia fuori, batteva meno violentemente e forse avrebbe smesso a breve.

<Gionta mi ha detto di portare anche te> sarei rimasta volentieri a casa.

un'ora più tardi eravamo entrambe pronte, avevamo due vestiti molto simili.

Quello che avevo io era nero, molto semplice, lungo fino a metà coscia con le spalline molto sottili e uno scollo non troppo profondo.

Quello che aveva indossato lei era uguale ma con le maniche che arrivavano fino al gomito.

I miei capelli ricadevano in morbidi boccoli sulle mie spalle e i miei occhi erano contornati semplicemente da una matita nera e le mie ciglia erano piene di mascara mentre sulle labbra c'era un rossetto di un rosso molto acceso.

Marina aveva lasciato i capelli lisci, aveva messo un rossetto più scuro del mio e i suoi occhi azzurri risaltavano magnificamente sul suo viso, erano contornati dalla matita nera, il mascara e qualche sfumatura di ombretto nero.

Eravamo pronte.

non riesco a dormire😕

love u❤️

𝓘𝓷𝓼𝓽𝓪𝓰𝓻𝓪𝓶 - 𝓒𝓪𝓹𝓸 𝓟𝓵𝓪𝔃𝓪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora