ADRIEN
<< Szz impressionante quanto tu riesca a cavartela solo così, non credi? - Bene ti dico un'altra cosa Adrien qualunque cosa ti abbia portato ad avere questa totale mancanza di maturità, superala! Prendilo come un consiglio >>
Quelle parole mi restano dentro più di quanto dovrebbero. È come se avesse visto attraverso quella facciata di superiorità che ho costruito con cura, e fosse riuscita a leggere qualcosa che nemmeno io mi sono permesso di ammettere. La gente di solito non osa parlarmi così. Non ha mai osato. Non dopo aver capito chi sono, cosa posso fare per ottenere ciò che vogli
Eppure, lei non si ferma. Non ha paura di mettermi davanti a uno specchio, di farmi vedere quanto la mia arroganza sia diventata un muro tra me e gli altri. Mi irrita, certo, ma... mi fa anche riflettere, come se ci fosse un fondo di verità che non posso ignorare. È fastidioso, insopportabile. Forse c'è una parte di me che sa che ha ragione, anche se non sono disp
Mentre se ne va, non riesco a togliermi di dosso quella sensazione di essere stato messo a nudo, di essere stato visto per quello che sono davvero.
Mi lancia i libri che avevo appena dato ad Alya e si allontana senza nemmeno voltarsi. Intorno a me, sento le voci incredule dei compagni che mormorano. Non riescono a credere che mi sia lasciato mettere al tappeto da una nuova arrivata. E poi... quei suoi occhi. Non avevo mai notato quanto riescano a esprimere, a comunicare, quasi a colpire. Devo ammetterlo, è una tipa tosta. Hai vinto una battaglia, Marinette, ma la guerra è ancora lunga.
Me ne vado, lasciando gli sguardi curiosi e le risatine alle spalle. Torno in classe, ma con la testa confusa, come se fosse altrove. Attorno a me, le voci sono come ovattate, i miei amici parlano, mi chiedono spiegazioni, ma è come se fossi sott'acqua: i suoni arrivano attutiti, come schiacciati. Mi siedo al mio posto, con i pugni stretti e le spalle tese. Non riesco a concentrarmi su nulla.
Non capisco perché mi sono lasciato ammutolire in quel modo! È stato come se le sue parole mi avessero trafitto, come un colpo di spillo. Ma perché mi hanno colpito così? Lei, una ragazza appena conosciuta, riesce a farmi infuriare ogni volta che la vedo, eppure è stata capace di dirmi quelle cose e di lasciarmi senza parole, come se mi avesse smascherato.
Devo riprendermi. Non posso permettere a nessuno, tanto meno a lei, di farmi sentire in questo modo.
MARINETTE
Prendo Alya sottobraccio, lasciandoci alle spalle quel rompipalle lunatico. Allora, Agreste, hai sentito? Hai capito con chi hai a che fare? Non lascio che qualcuno come lui mi calpesti, soprattutto se pretende di intimidirmi con la sua arroganza.
Alya mi guarda con occhi sbarrati. << Ma come hai fatto? >>
<< Come ho fatto cosa? >> le chiedo, un po' confusa.
<< Come hai fatto ad affrontare Adrien! Non è una cosa da tutti, sai? >>
Rido, scuotendo la testa. << Non è mica intoccabile! E poi io non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno, tantomeno da uno come lui. >>
Alya ride con me, poi però si fa seria. << Ok, ma è stato fantastico! Ora probabilmente sarai un'eroina agli occhi di molti... anche se... >>
<< Anche se cosa? >> le chiedo, notando la sua esitazione.
<< Beh, ora che ti sei 'fatta notare,' credo che Adrien non ti darà più pace. Hai idea di quanto possa essere vendicativo? >>
Non riesco a trattenere un sospiro. << Non m'importa, Alya. Sono venuta qui per realizzare il mio sogno, e nessuno, tanto meno uno come lui, mi distrarrà o mi farà sentire inadeguata. Lascia che ci provi; io sono qui per me stessa, non per perdermi dietro i suoi capricci.>>
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|| DIVERSI, MA UGUALI || [ ! REVISIONE ! ]
JugendliteraturMarinette Dupain-Cheng, una ragazza di 17 anni, si trasferisce a Parigi con il sogno di diventare stilista, cercando di sfuggire ai fantasmi del suo passato. È una ragazza solare, determinata e indipendente, ma sa anche essere testarda e dire ciò ch...