ADRIEN
Mentre Miriam continua a muoversi con quella sicurezza che la caratterizza, sento un'inquietudine che cresce dentro di me. Non dovrei sentirmi così, non dovrei nemmeno fermarmi a pensare a cosa sta succedendo. Ma quei pensieri, che sembrano essere stati gettati nella mia mente senza preavviso, non riesco a scacciarli.
"Ma non è meglio che ti trovi un'unica ragazza?"... La voce di Marinette risuona nella mia testa, così chiara e persistente. Perché adesso? Perché proprio ora che dovrei concentrarmi su quello che sta succedendo tra me e Miriam, la mia mente sceglie di portarmi su quella strada? No, devo ignorarla. Mi dico di concentrarmi su quello che ho davanti: Miriam, la ragazza che sembra divertirsi a sfidarmi con ogni sua mossa. Eppure, non posso fare a meno di sentire quel piccolo senso di colpa che si fa strada nel mio petto. È fastidioso, disturba la mia concentrazione. Non è da me. Non dovrebbe esserci nessun tipo di rimorso.
Ho sempre saputo come funzionano le cose con le ragazze, sempre tenuto tutto sotto controllo. Non è la prima volta che mi comporto così, quindi perché sento questa strana sensazione, come se qualcosa dentro di me stesse cercando di farmi fermare, di farmi riflettere? Mi sento diviso. Una parte di me vuole solo godersi il momento, ma l'altra è come se mi stesse dicendo che non dovrei, che non è giusto.
Guardo Miriam, che continua ad avvicinarsi, e sento quel conflitto dentro di me crescere. Mi sto distraendo. Questo non dovrebbe succedere. Non dovrei lasciare che qualcosa mi fermi ora. Ma, per la prima volta, la domanda che mi ronza in testa è: *cosa voglio davvero?*
Un'altra parte di me grida che è solo un altro gioco, che Miriam è solo un'altra ragazza con cui divertirsi. Ma il pensiero che non smette di tornare è quello che Marinette ha detto: *come ti sentiresti tu ad essere trattato in questo modo?*
Non posso credere di starci pensando davvero. Dopotutto, ho il controllo della situazione, giusto? Ma perché allora non riesco a liberarmi da quella voce che mi dice che sto facendo qualcosa che non dovrei?
<< A-Adrien ... >> sussurra.
Disse mentre continuo a baciarle il collo.
Speriamo non si è accorta di niente.<< Cosa c'è che non va? è dal cafè che sei strano.... >> mormora.
Merda.
<< In che senso? >> chiedo.
<< Non lo so sei assente... >>
~ ... Ricorda sempre come ti sentiresti tu ad essere trattato in questo modo ... ~
Aaaah esci dalla mia testa.
<< Ho sbagliato qualcosa? >> sussurra preoccupata.
<< N-no non hai sbagliato niente! E solo che ... >>
Mi fermo per un attimo, cercando di scrollarmi di dosso quei pensieri che mi stanno confondendo. No, non posso permettermi di vacillare, non posso. Io sono Adrien Agreste, e non sono certo uno che si lascia influenzare da chiacchiere.
*Quella insignificante*, come l'ho chiamata, non ha alcun potere su di me. È solo una ragazzina che pensa di sapere come vanno le cose, ma non ha idea di come funzioni il mondo in cui vivo.
È ridicolo, lo so, eppure quella voce nella mia testa continua a frullare. *Non puoi essere bloccato da un discorso così stupido*. Perché dovrei? Ho tutto sotto controllo, o almeno così credo. Ho sempre saputo come muovermi con le ragazze, come farle venire a me, senza impegno, senza legami. Eppure... oggi è diverso. Non mi piace. Non mi piace sentirmi così indeciso, quasi... vulnerabile. Come se fosse tutto più complesso di quanto mi aspettassi.
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|| DIVERSI, MA UGUALI || [ ! REVISIONE ! ]
Ficção AdolescenteMarinette Dupain-Cheng, una ragazza di 17 anni, si trasferisce a Parigi con il sogno di diventare stilista, cercando di sfuggire ai fantasmi del suo passato. È una ragazza solare, determinata e indipendente, ma sa anche essere testarda e dire ciò ch...