ADRIEN
La serata con Miriam sta andando bene finora, anche se non posso fare a meno di sentire una strana sensazione che mi frulla in testa. È una di quelle serate dove ti senti come se il tempo fosse sospeso, mentre la macchina scivola per le strade illuminate di Parigi. Arriviamo fino a Notre-Dame e il panorama è davvero mozzafiato. Le luci della città e l'atmosfera calda mi fanno sentire più rilassato, ma poi Miriam, sempre entusiasta, cambia subito argomento.
<<Cosa ti va di fare?>> chiede con un sorriso, mentre guarda fuori dal finestrino.
Io mi stavo godendo il panorama, ma non posso fare a meno di accorgermi che Miriam ha visto qualcosa che le ha fatto brillare gli occhi. <<Uuuu, che bello quel café! Andiamo a prenderci un frappè?>> propone, con l'aria di chi sa di aver trovato una buona idea.
Mi fermo un attimo a pensare. Oh no, non ci posso credere... è proprio quel cafè, quello dove Marinette lavora. Non avevo proprio intenzione di metterci piede questa sera, ma Miriam è così entusiasta che non posso deluderla.
<<Beh, è pieno ora, forse è meglio un'altra volta...>> dico, cercando di evitare qualsiasi imprevisto.
<<Ma dai! Che sarà mai un frappè? Dicono che sono buonissimi...>> insiste, e quel piccolo pouting che fa mi convince a cedere. <<Eh va bene, prendiamo il frappè e ce ne andiamo.>>
Uscimmo dalla macchina, e Miriam si avviò per prima. Io la seguivo, ma non potevo fare a meno di guardarmi intorno per vedere se Marinette fosse lì. Non voglio certo fare un'altra scena. Ma, per fortuna, sembra che non ci sia. Meno male, speriamo che resti così. Non mi va di discutere questa sera, non oggi.
Appena entriamo, una voce ci accoglie cordialmente. <<Buonasera, prego accomodatevi e non appena ci sarà possibilità verremo a prendere le vostre ordinazioni!>>.
<<Va bene, grazie!>> risponde Miriam, con la sua solita energia. Entriamo, ma appena passo davanti al bancone, la riconosco subito: Marinette. Ecco il destino che gioca il suo scherzo, come se non avessi già abbastanza pensieri a cui pensare.
<<Oh, ma che sorpresa!>> dice, alzando gli occhi da un vassoio che stava portando. Il suo tono è un misto tra sorpresa e sarcasmo.
<<Adrien Agreste...>>
<<Vi conoscete?>> chiede Miriam, incuriosita, mentre mi guarda un po' confusa.
<<Oh, siamo solo compagni di scuola...>> rispondo, cercando di mantenere un tono neutro, ma sento lo sguardo di Marinette su di me.
<<E vedo che non stenti a cambiare bersaglio, huh?>> aggiunge con un sorriso che non mi piace per niente.
<<Che cosa vuoi dire?>> chiede Miriam, ancora più perplessa.
<<Oh niente... Ma entrate e sedetevi!>> Marinette sorride, ma è un sorriso che non riesco proprio a decifrare. Come se avesse qualcosa in mente che non mi va di scoprire.
Appena passo davanti a lei, sento uno sguardo fisso su di me. È come se mi stesse studiando, e questo mi irrita. Ma non voglio farmi distrarre da lei. Cos'è che vuole questa volta?
<<Vedo che non molli tu, eh?>> dice, sussurrandomi mentre ci sfioriamo spalla a spalla. <<Cos'è, una delle tue tante vittime?>> Non posso fare a meno di notare la provocazione nelle sue parole.
Mi fermo un attimo, sussurrando con fastidio. <<Già, non mollo. E guai a te se rovini questa serata!>> Mi sto sforzando di mantenere il controllo, ma c'è qualcosa in quello che ha detto che mi dà fastidio. Lei non è una che molla, è una che va dritta per la sua strada.
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|| DIVERSI, MA UGUALI || [ ! REVISIONE ! ]
Teen FictionMarinette Dupain-Cheng, una ragazza di 17 anni, si trasferisce a Parigi con il sogno di diventare stilista, cercando di sfuggire ai fantasmi del suo passato. È una ragazza solare, determinata e indipendente, ma sa anche essere testarda e dire ciò ch...