1 ~ Return.

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Capitolo Uno - Return.

È passata una settimana da quando Delia si è svegliata. È stata la settimana più lunga della mia vita; ho passato tutti i giorni in ospedale ma non nella sua stanza -poterle stare vicino e non baciarla, o abbracciarla, sarebbe troppo doloroso- mentre Lisa dopo l'università passa sempre a trovarla, cercando di farle ricordare qualcosa della sua vita a Seattle, per il momento senza risultati.

Delia in questi giorni ha fatto delle analisi ed è proprio come aveva detto il dottore; una parte del suo cervello è come se fosse spenta e per questo non riesce a ricordare. Ha aggiunto che potrebbe trattarsi di una cosa momentanea, anche se nei suoi occhi ho letto tutt'altro.

Sospiro stringendo la tazza di caffè con una mano. Dopo aver dato il pugno al muro alcune nocche della mano si sono rotte e sono costretto a tenere il gesso per un mese, se mi va bene.

Delia's pov.

Sospiro guardando il soffitto sopra di me mentre sono stesa sul letto dell'ospedale. Sono passati sette giorni a quando mi sono svegliata dal come, ma non posso ancora tornare a casa con i miei genitori.

Visite su visite. Ecco come ho passato questi giorni, i dottori non mi permettono nemmeno di andare al bar per prendere qualcosa da bere.

Vorrei poter uscire da quest'ospedale e visitare la città; così forse potrei ricordare qualcosa, ma loro preferiscono tenermi chiusa dentro questa stanza bianca e vuota.

Sbuffo e mi giro su un fianco, fissando il muro.

Vorrei chiamare Noel, chiedergli come sta, quando potrà venire a trovarmi, ma durante l'incidente il mio cellulare si è rotto e ho perso il suo numero. Nemmeno i miei genitori l'hanno più, anzi quando cerco di parlare di lui provano di cambiare in tutti i modi discorso. Che cosa è successo che io non ricordo?

Lisa viene a trovarmi tutti i pomeriggi; mi mostra delle fotografie che mi ritraggono con lei, con degli amici -che non ricordo- e mi racconta com'è iniziata la nostra amicizia e di Harry.

Harry, penso chiudendo gli occhi. Non è venuto a trovarmi da quando mi sono svegliata. Perché non è venuto? Quando mi sono svegliata, sembrava sollevato e felice.

I suoi occhi verdi, a primo impatto, mi sembravano familiari ma non riesco a ricordare niente.

Niente.

Circondo il mio busto con le braccia e trattengo le lacrime che minacciano di rigare il mio viso. Perché mi sento così? Per me è uno sconosciuto, non dovrei piangere.

Mi asciugo una lacrima e mi tiro su a sedere. Voglio saperne di più; su di lui, su di noi, sul nostro matrimonio. Come ho potuto sposarmi a diciannove anni? E la mia fede, dov'è finita? Perché non è al mio dito?

E perché guardava con astio i miei genitori? Che diavolo è successo?

Mi porto le ginocchia al petto, mi copro il viso con le mani e le lacrime cominciano a rigare le mie guance.

Sento il rumore della porta che viene aperta e mi asciugo velocemente le lacrime; mi sono sempre vergognata di piangere davanti a delle persone.

Alzo lo sguardo e vedo Lisa avvicinarsi a me con un giornale in mano. «Ho pubblicato un altro articolo!» esclama prima di puntare lo sguardo su di me, facendo sparire il sorriso dal suo viso. Mi ha raccontato che è a capo del giornale della sua università; è molto brava a scrivere e con l'aiuto dei suoi compagni pubblica articoli quasi tutte le settimane, mi ha anche detto che quando arrivai per la prima volta a scuola voleva scrivere un articolo su di me.

Ricordati di noi. |H.S| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora