15 ~ Call.

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Capitolo Quindici - Call.

Harry apre la porta di casa sua con la chiave e sua madre ci viene incontro, affiancata da un uomo grassottello e con poco barba. Anne è bellissima questa sera: indossa un vestito blu scuro, che le arriva alle caviglie e mette in mostra le sue curve, ai piedi ha delle semplici scarpe con il tacco e i capelli sono arricciati.

«Tutto bene, tesoro? Sembri sconvolta» mi chiede dolcemente accarezzandomi una guancia ed io annuisco, incapace di parlare.

«Non si sente tanto bene. Rimarrà a dormire qui, va bene?» chiede alla madre, la quale annuisce ed io sospiro sollevata.

Che cosa avrei fatto se fossi tornata a casa?

Avrei detto alla mamma che ho visto papà con una ragazza?

Deglutisco al pensiero della sua reazione e mi aggrappo ad Harry a casa di un capogiro. Circonda la mia vita con un braccio per sorreggermi, porge alla madre i cartoni della pizza e dando la buonanotte mi aiuta a salire le scale per raggiungere la sua stanza.

Mi aiuta a sedermi sul letto, mi sfila il cappotto, adagiandolo su una sedia. Esce dalla sedia dicendomi che tornerà subito con dei vestiti per me ed io annuisco, guardandomi intorno.

Pensandoci bene non ero mai stata nella sua camera: in un angolo della stanza -accanto alla libreria- c'è una chitarra acustica, le pareti sono decorate con dei poster delle sue bands preferite, al centro c'è il letto e accanto al muro la scrivania.

Sfilo gli stuvali appoggiandoli accuratamente accanto al letto, mi porto le ginocchia al petto circondandole con le braccia e osservo il cielo stellato dalla finestra.

Vorrei non averlo scoperto.

«Sono dei vestiti di mia sorella, penso che vadano bene per te» dice Harry riportandomi alla realtà e noto che mi sta squadrando dalla testa ai piedi.

«Grazie» lo ringrazio con un sorriso tirato sulle labbra, mi alzo dal letto e mi avvicino a lui per prendere i vestiti. Sto per sfilarmi il maglione, ma mi ricordo che Harry mi sta guardando e imbarazzata gli chiedo di girarsi. «Puoi... Ehm» indico alle sue spalle e lui capisce al volo.

«Si, certo, scusa» balbetta imbarazzato dandomi le spalle.

M'infilo velocemente la maglietta e il pantalone del pigiama e gli dico di voltarsi di nuovo.

«Puoi dormire qui, o se preferisci nel letto di Gemma» alza le spalle passandosi una mano tra i capelli.

«P-Posso restate qui? Per favore...» sussurro distogliendo lo sguardo dal suo sentendo il calore espandersi sulle mie guance. Ho dormito con lui -piuudi quanto lo abbia fatto con Noel- e mi sono abituata a trovarmelo accanto la mattina.

«Nessun problema» sorride e si sfil la maglietta e i pantaloni, restando in boxer, lanciandoli in un angolo della stanza facendo risuonare intorno a noi il rumore che causa la cintura al contatto con il pavimento.

Arrossisco e mi mordo il labbro inferiore, tenendo lo sguardo basso. Non ho mai visto nessun altro ragazzo -a parte Noel- mezzo nudo, ma sono tentata di alzare lo sguardo.

Quando lo faccio Harry indossa dei pantaloni grigi del pigiama, mentre il suo petto è scoperto. Osservo i suoi tatuaggi sparsi per il suo corpo sono tantissimi... Mi chiedo se ognuno di essi abbia un significato particolare.

Si scende sul letto corprendosi con il lenzuolo e mi fa cenno di fare lo stesso. Appoggio la testa sul suo petto, circondo la sua vita con un braccio e intreccio le gambe alle sue, mentre mi accarezza i capelli.

«Buonanotte D» sussurra prima di lasciare un bacio sulla mia fronte.

«Buonanotte Harry... E grazie» chiudo gli occhi e, dopo pochi minuti, riesco ad addormentarmi, ma le immagini di qualche ora fa tormentano la mia mente impedendomi di fare sogni tranquilli.

Ricordati di noi. |H.S| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora