Capitolo Trentasei - News.
Leggo per la seconda volta il contenuto della lettera ricevuta ieri mattina e sbatto ripetutamente le palpebre, incredula. Non posso crederci, mi hanno accettata.
Quando ho mandato la domanda, insieme a mio padre, non credevo che il mio sogno si sarebbe realizzato. Ma, ora, le cose sono diverse: come la prenderà Harry?
Sospiro e abbasso lo sguardo. Sento la porta aprirsi, nascondo la lettera sotto il cuscino e mi porto le mani sul grembo, cercando di sembrare tranquilla.
La testa riccioluta di Harry compare nella mia visuale e gli rivolgo un sorriso. «Pronta?» mi chiede.
«Si» annuisco e mi alzo dal letto. Prendo lo zaino da terra, lo sistemo su una spalla e lo seguo fuori dalla stanza.
Per adesso può aspettare.
***
Il professore di letteratura ha deciso di fare qualcosa di diverso durante la lezione: guardare un film. In questo periodo ci siamo concentrati sulla letteratura inglese ed ha deciso di farci vedere Romeo e Giulietta.
Harry ha fatto allontanare il suo compagno di banco ed io ho preso il suo posto. Siamo nell'ultima fila, ma riesco comunque a vedere le immagini trasmesse dal televisore.
Un suo braccio circonda le mie spalle e, di tanto in tanto, nasconde il viso nell'incavo del mio collo facendomi il solletico con le sue labbra, mentre io cerco di non ridere.
Non abbiamo più parlato di quando era ubriaco, ma ho comunque paura che possa aver fatto qualcosa che non doveva. Non so perché, ma è una sensazione che mi tormenta.
Sento un singhiozzo provenire dall'altro lato della stanza e mi guardo intorno per vedere chi è stato.
«Laggiù» sussurra Harry al mio orecchio indicando qualcuno, mentre incastra il labbro inferiore tra i denti per non ridere. Punto lo sguardo sul punto indicato e vedo il professore, illuminato dalla poco luce che filtra dalle persiane, piangere con una mano davanti alle labbra per coprire i singhiozzi.
Ridacchio. Non mi sembrava un uomo dal cuore fragile, anzi immaginavo tutt'altro.
Qualcuno bussa alla porta e tutti diciamo “avanti", mentre il professore si ricompone e blocca il film. La porta si apre rivelando la figura del professore di arte.
Ci alziamo in piedi e, un mio compagno di classe, accende la luce.
«Buongiorno ragazzi. Professore, vorrei parlare con la signorina Young per qualche minuto, se non le dispiace» dice ed io inarco le sopracciglia, confusa.
Che cosa ho fatto?
«Oh si, certo. Young, segua il professore fuori dalla classe» dice asciugandosi le guance con un fazzoletto.
Mi alzo dalla sedia e rivolgo un'ultima occhiata ad Harry, prima di chiudere la porta alle mie spalle.
«Che succede, prof?» gli chiedo gentilmente.
«Ho saputo che, un critico in particolare, ha apprezzato il tuo quadro alla mostra» dice iniziando a camminare per il corridoio ed io annuisco, seguendolo. «Pierre mi ha chiamato ieri sera e mi ha parlato molto bene di te. Ha intenzione di esporre il tuo quadro alla sua mostra, che si terrà a Parigi tra due settimane» mi spiega ed il mio mio cuore potrebbe esplodere dalla felicità alle sue parole.
«D-Davvero?» gli chiedo e lui annuisce. «Oh mio Dio!» esclamo, prima di abbracciarlo, ma mi rendo subito conto del gesto e mi allontano sorridendo imbarazzata.
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Ricordati di noi. |H.S|
Hayran KurguMi avvicino a lei sorridendo facendo comparire due fossette ai lati delle mie labbra, mi metto seduto sulla sedia accanto al suo letto, le prendo le mani e me le porto alle labbra lasciandoci un bacio. «Finalmente sei qui, non hai mollato» una lacri...