Capitolo Quattro - Betrayal.
Delia's pov.
«È tutto pronto» annuncia mia madre sistemando l'ultima camicia da notte all'interno della valigia. Finalmente posso uscire dall'ospedale -sembrava che questo giorno non arrivasse mai- e lei è riuscita a farsi dare il giorno libero dal datore di lavoro per aiutarmi a sistemare le mie cose.
«Grazie» la ringrazio sorridendo. Sono seduta sul mio letto con la schiena appoggiata sulla pila di cuscini dietro di me; mamma non ha voluto farmi alzare per non fare sforzi, e indosso ancora la mia camicia da notte di seta bianca, che non vedo l'ora di togliere e indossare uno dei miei comodi jeans, una maglietta e delle scarpe da ginnastica.
«Ho preparato la tua stanza, cambiato le lenzuola e ho aperto le finestre» sorride, si mette seduta sul letto accanto a me e stringe una mia mano. «Sono così felice che tornerai a casa nostra, non ci speravo più» i suoi occhi s'inumidiscono e si porta la mia mano alle labbra per lasciarci un tenero bacio.
«Mamma» circondo le sue spalle con le braccia e la stringo a me.
Nasconde il viso nell'incavo del mio collo, comincia a piangere, circonda i miei fianchi con le braccia e mi stringe forte a se. Non l'avevo mai vista in queste condizioni, è distrutta.
Le accarezzo la schiena cercando di calmarla e, fortunatamente, ci riesco. È sempre un ottimo rimedio per calmare le persone.
Qualcuno bussa alla porta, sciogliamo l'abbraccio e lei si asciuga le guance bagnate dalle lacrime. «Avanti» do il permesso per entrare e la porta viene aperta, rivelando poi Noel e mio padre -anche lui ha preso il giorno libero per oggi-.
«Abbiamo interrotto qualcosa?» chiede quest'ultimo avvicinandosi alla moglie e appoggiandole una mano su una spalla.
Mamma alza lo sguardo su di lui sorridendo e scuote la testa. I suoi occhi, quando lo guarda, s'illuminano come ricordavo. Erano una delle coppie più affiatate di tutta Toronto, tutti li conoscevano, e tutte le amiche di mia madre la invidiavano per aver sposato un uomo come mio padre. Devo ammetterlo, lui è un uomo davvero bello, con un fascino del tutto particolare.
«Ho bisogno di un caffè» dice mia madre, prima di alzarsi dalla sedia e prendere la sua borsa. «Tu hai bisogno di qualcosa, tesoro?» mi chiede dolcemente puntando i suoi occhi azzurri su di me.
Scuoto la testa sorridendo, lei fa spallucce e insieme a papà esce dalla stanza, lasciandomi sola con Noel. Ora che siamo soli, vorrei fargli tante domande, ma ho paura di saperne le risposte.
«Sei pronta per tornare a casa?» mi chiede sorridendo accomodandosi sulla sedia accanto al letto. Annuisco, ricambiando il sorriso e lui riprende il discorso. «Domani tornerò a Toronto» mormora abbassando lo sguardo. No. Avrei voluto passare qualche giorno in sua compagnia, magari saremmo potuti andare a fare delle passeggiate per le strade di Seattle, penso giocando con le mie dita. Ci tenevo davvero.
«Ma verrò a trovarti di nuovo, promesso» fa l'occhiolino e il mio cuore perde un battito. È sempre bellissimo, ma per colpa di questo mi distraggo e non riesco mai a chiedergli nulla.
Scuoto la testa, facendo scivolare alcune ciocche di capelli davanti al mio viso, e prendo un respiro profondo. «Posso chiederti una cosa?» chiedo velocemente, in modo che non possa interrompermi.
«C-Certo?» dice confuso inarcando un sopracciglio.
«Però dovrai rispondermi sinceramente» punto lo sguardo su di lui, aspettando una risposta positiva, e quando annuisce tiro un sospiro di sollievo. «Perché tu e Lisa non vi sopportate? Che cosa è successo tra di voi?» gli chiedo stringendo il candido lenzuolo del letto tra le mani.

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Ricordati di noi. |H.S|
FanfictionMi avvicino a lei sorridendo facendo comparire due fossette ai lati delle mie labbra, mi metto seduto sulla sedia accanto al suo letto, le prendo le mani e me le porto alle labbra lasciandoci un bacio. «Finalmente sei qui, non hai mollato» una lacri...