Capitolo Diciassette - Broken.
«Grazie Lisa, ma non dovevi scomodarti» la ringrazio abbracciandola.
«Scherzi? Non ci sono problemi» ricambia la stretta e mi accarezza la schiena per tranquillizzarmi.
Ho passato un bel pomeriggio in compagnia dei miei amici, ma la mia mente era altrove e Lisa è stata l'unica ad accorgersene. Mi ha preso da parte chiedendomi di dirle che cosa non andava e sono scoppiata a piangere, raccontandole tutto dal principio.
Mi ha rassicurata asciugandomi le guance e siamo tornate dagli altri, fingendo che non fosse successo niente. Harry è andato al lavoro per questo mi ha accompagnato lei, anche se le avevo detto che sarei potuta andare a piedi.
«Devo accompagnarti in casa?» mi chiede dolcemente, ma io scuoto la testa.
«No, tranquilla. E grazie ancora» le lascio un bacio sulla guancia, scendo dalla sua auto e cammino verso la porta, per poi salutarla con un mano.
Mette in moto e sfreccia via, sparendo dalla mia vista. Prendo un respiro profondo, prima di infilare la chiave nella serratura e aprire la porta. Un profumo di pollo arrosto mi arriva alle narici e seguo l'odore fino alla cucina, dove trovo mia madre impegnata ad apparecchiare la tavola.
Mi guardo intorno cercando con lo sguardo mio padre, ma di lui non c'è nemmeno l'ombra. Il pensiero che possa essere con Lizzie occupa la mia mente e rabbrividisco, ma lo rimuovo quando mia madre attira la mia attenzione.
«Ciao tesoro, come stai?» mi chiede forzando le labbra ad arricciarsi in un sorriso. «Tuo padre mi ha detto che cosa è successo a scuola»
Sospiro e abbasso lo sguardo. «Mi dispiace, non succederà più»
«Lo so» mi abbraccia ed io ricambio, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo. Vorrei rimanere così, per tutta la serata, ma ad interromperci è il rumore della porta che si apre.
Mi allontano da lei, mi giro e vedo mio padre con uno sguardo distrutto dipinto sul viso.
Abbasso gli occhi e mi mordo il labbro inferiore, prima di correre al piano. «Tra poco è pronto!» urla mia madre in modo che possa sentirla.
Appoggio la fronte contro il muro e scivolo a terra, sedendomi sull'ultimo scalino. Sento i miei genitori parlare della giornata e mi chiedo quando papà abbia intenzione di dirglielo.
Mi porto le ginocchia al petto e appoggio il mento su di esse, aspettando. Sento qualcosa scontrarsi contro il pavimento -frantumandosi in mille pezzi- e balzo in piedi sbattendo ripetutamente le palpebre, ritirando le lacrime che minacciano di rigare le mie guance.
Deve averglielo detto.
«Non toccarmi...» sussurra mia madre. «Non toccarmi, Christian!» urla ed io sobbalzo, reggendomi alla ringhiera.
«Per favore, lasciami spiegare» supplica lui con voce roca.
«Come... Come hai potuto farlo di nuovo?» chiede mia madre, quasi schifata. Di nuovo? Vuol dire che in passato lo ha già fatto?
Mi porto una mano davanti alle labbra per non far sentire i miei singhiozzi e, all'improvviso, mi sembra di non conoscere mio padre. Ti sembra di conoscere qualcuno, anche la persona più vicina a te ma poi scopri qualcosa che non ti saresti mai aspettato... Questa frase letta da qualche parte risuona nella mia mente e ho un capogiro.
Chi è mio padre in realtà?
«Mi dispiace, Robin, perdonami. Non succederà più... Ti prego» prega, ma con mia sorpresa la mamma ride, una risata amara.
«Vattene, Christian»
Dischiudo le labbra.
«Robin...» cerca di convincerla.
«Ho detto: vattene, Christian! Puoi stare in un hotel, o puoi sempre chiedere alla tua amichetta» capisco che si riferisce a Lizzie e, dopo qualche secondo mio padre compare nella mia visuale. Distrutto, ferito, triste.
Distolgo lo sguardo e lui esce di casa, chiudendosi la porta alle spalle. Scendo le scale, lasciando cadere a terra lo zaino ed entro in cucina, dove trovo mia madre seduta su una sedia che piange con le mani a coprirle gli occhi.
«Mamma» richiamo la sua attenzione e mi avvicino a lei, abbracciandola.
«Come può averlo fatto?» singhiozza stringendomi a se. «Dopo tutto ciò che ho passato... Che cosa ho sbagliato?» mi chiede ed io le accarezzo la schiena per tranquillizzarla.
«Nulla» sussurro.
In questo momento i ruoli sembrano essersi invertiti: lei è la classica teenager in crisi con il fidanzato e io sono la madre, che prova di tutto pur di farla sorridere.
A/A
Avete dei fazzoletti? Dopo aver scritto la scena di "rottura" tra Christian e Robin credo di averne tanto bisogno :'(
Questo è un capitolo corto, lo so, ma è pieno di colpi di scena. Che cosa pensate che succederà nei prossimi? Dai, voglio le vostre supposizioni :)
Avete ascoltato Infinity? Io solo un pezzetto alla radio, perché in questi giorni ho dei problemi di connessione, ed ho subito pensato a Zayn...stavo per piangere giuro. E la adoro dhxjsnsb voi invece che ne pensate?
Beh, non so cos'altro dirvi o chiedervi, perciò vi lascio. Lasciate un voto e/o un commento. Vorrei averne, me ne basta uno solo per migliorare la mia serata ahah. Dai dai:3
Alla prossima,
needacurlyboy xxP.s i primi quattro capitoli hanno superato le 100 visualizzazioni dgdhsjs **
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Ricordati di noi. |H.S|
FanficMi avvicino a lei sorridendo facendo comparire due fossette ai lati delle mie labbra, mi metto seduto sulla sedia accanto al suo letto, le prendo le mani e me le porto alle labbra lasciandoci un bacio. «Finalmente sei qui, non hai mollato» una lacri...