Ci tengo a chiarire che tutto ciò che leggerete non si basa sulla realtà o perlomeno non totalmente, ma è semplicemente come io immagino sia andata la storia tra Harry e Louis, e ovviamente dato che è un libro ho aggiunto qualche piccolo colpo di scena e alcune cose che non si sono mai verificate nella realtà. Buona lettura!
L'ansia cominciava a farsi viva, sentivo ogni secondo di più il peso sul petto aumentare.
Le mie mani sudavano come non mai, mentre giocherellavo con il mio foulard verdognolo."Tranquillo tesoro, andrà tutto bene. Sei bravo, e con quei riccioli adorabili non sapranno dirti di no!" cercò di rassicurarmi mia madre.
Le rivolsi un sorriso, che sfociò in una piccola risata isterica."Vado al bagno." dissi alzandomi dalla panchina, per cercare di smorzare la tensione.
Mia madre annuì, sorridendomi.Mi incamminai verso il corridoio, dove si trovavano svariate persone, che correvano da una parte all'altra.
Chi in preda al panico, chi piangeva, chi aveva in volto un'espressione delusa.Girai l'angolo e arrivai in bagno, cercando di tagliare fuori la mia empatia, con parecchie difficoltà.
Proprio mentre stavo per aprire la porta, qualcun altro lo fece al mio posto, dall'interno.
Mi spostai con un balzo."Ciao."
"Oops!"Alzai lo sguardo e vidi di fronte a me un ragazzo.
Indossava un paio di jeans scuri, una camicia di un azzurro classico, un cardigan grigio, e per completare l'opera, una cravatta nera.Aveva un sorriso stampato in viso, che gli causava delle rughette ai lati degli occhi.
Gli occhi azzurri erano davvero bellissimi, e lui non era da meno.
I capelli sul castano chiaro, con il ciuffo laterale."Scusa, non sapevo ci fosse qualcuno." dissi io, imbarazzato.
"Tranquillo, io sono Louis Tomlinson, piacere!" mi porse la mano.Esitai qualche secondo prima di afferrarla e stringerla.
"Io Harry Styles, piacere mio." dissi sorridendo timidamente.
"Bene, buona fortuna Harry!" disse Louis sorridendo, per poi girarsi e andarsene.
"Anche a te, Louis." gli dissi, anche se ormai era già scomparso dietro l'angolo.Decisi di non pensarci più di tanto, ed entrai finalmente in bagno.
Una volta finito, tirai lo sciacquone e ritornai al luogo d'attesa.
Mi sedetti di fianco a mia madre."Tutto bene?" chiese lei, sorridendomi.
Prima che potessi rispondere alla sua domanda, uno dei tecnici del backstage chiamò il partecipante seguente:
"Numero 165998? Harry Edward Styles? È il tuo turno."Il cuore mi arrivo in gola, e ricominciai a sudare freddo.
"Dai piccolo mio, puoi farcela!" mi abbracciò mia madre.
Tremando mi avvicinai ad uno dei tecnici, che mi diede il microfono.
"Puoi andare, buona fortuna!" mi disse, un po' distrattamente.
"Grazie." sussurrai, talmente a bassa voce che stentai a sentirmi io stesso.Feci un respiro profondo cercando di guadagnare un po' di coraggio.
"Forza Harry! Ce la puoi fare!"
Non appena mia madre urlò (letteralmente) queste parole, uscii dal backstage.Il pubblico cominciò ad applaudire ed urlare, ed io mi sentii sotto pressione, ma non lo diedi a vedere.
Mi posizionai davanti ai tre giudici, tra i quali Simon Cowell.
E da lì silenzio totale."Come va?" mi chiese Simon.
"Ciao." risposi timidamente.
"Piacere di conoscerti. Come ti chiami?" chiese lui avvicinandosi al microfono.
"Sono Harry Styles." dissi.
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They Don't Know About Us|| Larry Stylinson
FanfictionHarry Styles, un ragazzino di soli sedici anni, decide di provare a sfondare nel mondo della musica, provando a fare un'audizione ad X-Factor. Qualcosa non va come programmato, e quando tutto sembra andare per il peggio, una svolta cambia per sempre...