ELEVEN

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Erano passate parecchie settimane, avevamo provato ogni giorno di più, eravamo migliorati davvero moltissimo, ed i giudici se ne erano accorti.

Le prove ci occupavano intere giornate, privandoci di fare le cose più normali per dei ragazzi della nostra età, ma andava bene così, i risultati positivi stavano ripagando i nostri 'sforzi'.

La cosa più strana era che quelle pochissime volte nella quale decidevamo di uscire, decine e decine di ragazze ci fermavano per strada, chiedendoci foto ed autografi.

Infatti spesso evitavamo di uscire, sia appunto per la mancanza di tempo, ma anche perchè se lo facevamo, non potevamo mai stare tra noi, dovevano sempre accompagnarci dei bodyguard.
Chiaramente sotto imposizione di Simon.

Era successo tutto in troppo poco tempo e non eravamo ancora abituati a tutto ciò.
Non ce lo aspettavamo.

Simon era davvero contento dei nostri progressi.

Avevamo registrato delle piccole scene nelle nostre città, e avevamo rivisto i nostri genitori, tutti tranne Niall, dato che i suoi abitavano a Mullingar.

Erano passate settimane, ma sembravano anni, ed eravamo cambiati parecchio, in positivo.
Tra me, Louis, Niall, Zayn e Liam c'era un'intesa potente, un qualcosa che non si può spiegare a parole.
Le nostre voci si completavano.

Era una bellissima esperienza, ed eravamo talmente contenti di tutto ciò che ci stava accadendo.

Eravamo anche abbastanza increduli, perché avevamo passato ogni prova, fino ad arrivare alla semi-finale, che si sarebbe tenuta stasera, da lì forse sarebbe iniziata ufficialmente la nostra carriera.

Avevamo scelto di cantare 'Your song' di Elton John.

Adesso eravamo tutti in studio, a provare.
Ero così abituato a vederlo pieno di gente, che vederlo vuoto per le prove ogni volta sembrava strano.
Quasi triste.

"Ragazzi, quando volete."disse il tecnico.

"Vai."disse Liam.
Ci mettemmo tutti nelle nostre posizioni, il tecnico stava provando le luci.

Partì la musica, e con essa iniziò a cantare Liam.

Liam aveva una voce profonda, una di quelle voci difficili da dimenticare, ma se la cavava meravigliosamente anche con il falsetto.

Niall aveva la voce 'pulita', una voce limpida, senza neanche un 'graffio'.

Zayn era bravissimo con gli acuti, e davvero, ogni volta che cantava era impossibile non farsi venire i brividi.

Io, avevo una voce roca, e anche abbastanza profonda, direi 'rozza'.

E poi c'era Louis, con la sua voce acuta, ma delicata, con quel suo accento forte e marcato, insomma, una voce angelica.

Ognuno di noi aveva una voce diversa dall'altro, ma insieme si incastravano alla perfezione.

Dopo l'assolo di Liam, cominciammo a cantare tutti insieme il ritornello.

Ero davvero preoccupato per il mio assolo, infatti durante le prove sbagliai più volte.

Ma dopo ore che sembravano in realtà mesi interminabili, finalmente terminammo.

"Bene ragazzi, mi sembra tutto perfetto. Avete un'ora per rilassarvi e se volete, cenare. Dopodiché alle sette in punto vi aspettano in camerino per rendervi presentabili, e alle otto dovete essere dietro le quinte. Nessun ritardo."disse uno del team.

Io e i ragazzi annuimmo e dopo qualche minuto ci ritrovavamo sulla strada di ritorno verso le nostre stanze.
Arrivammo e i ragazzi si gettarono sul divano.

"Io vado a fare una doccia, sono davvero in condizioni pessime."dissi.
"È vero Harry, sento la puzza da qui."disse Zayn che si trovava dall'altra parte della stanza.

Lo fulminai con lo sguardo e mi diressi in stanza, prendendo dei vestiti puliti, e poggiandoli sul letto.
Tolsi i miei e mi diressi in bagno.

- - -

Avevo passato un quarto d'ora sotto l'acqua, quando ad un tratto bussarono alla porta.

"Che c'è?"urlai.
"Haz, devo urgentemente pisciare, e l'altro bagno è già occupato."urlò di rimando Louis.
"Non ci metterò molto, trattieniti."

"No Harry, non hai capito, se la trattengo ancora la faccio dentro il lavandino della cucina."
"Davvero Lou?"

"Harry, ti prego."
"Muoviti."urlai girandomi verso il muro della doccia, in modo che non vedesse più di tanto.

La doccia era in vetro, quindi sarebbe stato parecchio imbarazzante.

La porta si aprì e fui sicuro di essere diventato rosso in viso.

Grazie a Dio, lui non poteva vederlo però.

"Fa velocemente."dissi.

La situazione con Louis era in stallo, eravamo tranquilli, e dopo l'episodio di qualche settimana prima, avevamo deciso di rimanere calmi, per il bene della band.
Ma comunque non avevamo un 'contatto' così ravvicinato da molto.

Sentii la zip di Louis abbassarsi, e dopo qualche secondo cominciò a fare pipì.

"Cazzo, ne avevo proprio bisogno."
"Louis.. potresti evitare certi commenti?"chiesi.
"Oh, scusa."

Termino di fare ciò che stava facendo, e si diresse verso la porta.

Rimase fermo per qualche secondo di troppo.

"Hai intenzione di contemplare la porta o cosa?"chiesi.
"Cazzo."

"Che succede adesso?"chiesi sbuffando.
"La porta non si apre."disse.

COSA?

Classico clichè.

"Cosa significa che non si apre?"chiesi.
"COSA SIGNIFICA SECONDO TE?"chiese di rimando, ironicamente.

"Letteralmente non si apre?"
"Sì Harry, letteralmente e fisicamente, la porta non si apre."

"Liam!"urlò Lou.

Cominciò a chiamare uno ad uno i ragazzi, ma sembravano morti.

"Prendi il mio telefono e chiamali."dissi.
"Ok, dov'è il telefono?"chiese lui.

"Dentro la mia stanza."

Davvero Harry?

Sono sicuro tu sia quello intelligente della famiglia.

"Quale parte della frase 'la porta non si apre' non hai ancora capito?"chiese Louis.
"Cazzo, va bene. Non ci avevo pensato."dissi.

Ad un certo punto l'acqua divenne fredda e tirai un urletto poco virile.

"Che succede?"chiese Lou, che ormai si era seduto a terra.

"È terminata l'acqua calda."dissi.
"Beh, esci, no?"chiese.

"Passami l'asciugamano."

Mi lanciò letteralmente l'asciugamano.

Me lo avvolsi in vita, e mi accorsi che era più corto e stretto di quanto dovesse essere.

Uscii dalla doccia ed incrociai subito lo sguardo con Lou.

Lui percorse il mio corpo con gli occhi e, credetemi, l'asciugamano era un dettaglio inutile.

Cercai di spazzare via la tensione.
"Bene, che facciamo quindi?"chiesi.

"Intanto vestiti.. potresti prendere un raffreddore."disse.

Sì, certo. Il raffreddore.

"Giusto."

Mi girai cercando i vestiti, ma mi ricordai di un piccolo particolare.
"Cazzo. Sono sul mio letto."

They Don't Know About Us|| Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora