Capitolo 9 - Hotel

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23 Dicembre.

Mancava un solo giorno alla vigilia di Natale.
Solitamente le persone normali, a quest'ora, starebbero già lavorando a tutti i preparativi per il giorno successivo, come ad esempio preparare la minestra, la carne e anche qualche dolciume.

Ma la ragazza qui presente proprio no.
Maddison aveva passato tutto il testo della giornata all'interno di un taxi per recarsi a Toronto.
Aveva deciso di tornare in quella città perché la faceva stare bene, non si sentiva oppressa da nessuno ed era l'unico modo per staccare un po' la spina.

Certo, la preoccupazione della famiglia non mancò ad arrivare.
Continuavano a chiamarla, ma lei non rispondeva. Lasciava solo un breve messaggio in segreteria consolandoli che li avrebbe chiamati tutti quella stessa sera appena arrivata in hotel.
Un po' si dispiaceva di aver causato tanti problemi, ma per il momento voleva solo riposarsi all'interno della vettura.
Inoltre, era anche in buona compagnia; il tassista era un simpatico giovane uomo alle prese con le prime armi del lavoro. Le aveva spiegato che era una delle sue prime volte a percorrere un viaggio così lungo. Era anche un'ottimo ascoltatore; Maddison gli svelò il motivo per la quale ella si stesse recando in città tralasciando, però, la scomparsa di Silena e tutto ciò che centrava con il Woodland Mansion.

Per colpa del traffico, probabilmente giustificato dal fatto che a breve sarebbe stato Natale e che tutte le famiglie si sarebbero incontrate, Maddison arrivò in città dopo ben quattro ore di macchina.
Purtroppo, presa da fretta e furia, non aveva fatto in tempo a cercare un'hotel dove poter alloggiare, così chiese al ragazzo.

<Scusami. Per caso conosci un'hotel non troppo costoso dove io possa alloggiare per qualche notte?> Domandò.

Il tassista sorrise, come se non aspettasse altro che quella fatidica domanda.
<Certo che lo conosco. Il mio secondo lavoro, quello del fine settimana, è quello di fare da portinaio in un Hotel a quattro stelle. Il proprietario è mio zio e se per caso tu non avessi abbastanza soldi, sicuramente lui potrà farti uno sconto. Alla fine è Natale.> Propose.
<Allora? Accetti? >

La ragazza decise di accettare e anche volentieri.

Passarono altri venti minuti di macchina, l'hotel era dall'altra parte della città e quando finalmente arrivarono Maddison ne rimase felicemente colpita.
Da come si presentava, l'hotel non sembrava affatto essere a quattro stelle, semmai cinque.
Era spettacolare, la facciata davanti era dipinta di beige, mentre all'entrata un tendone nero opaco con la scritta in oro "Omni Hotel". In tutto questo, il tassista, dove Maddison aveva scoperto si chiamasse John, si preoccupò di portare il borsone della ragazza fino alla reception dove, da lì, una donna dai caratteri simili a quelli del tassista la salutò cordialmente, ringraziandola di aver scelto quell'hotel; inoltre, le diede un pass che consisteva nel sbloccare la porta della sua stanza.
John l'accompagnò fino alla porta, posò il borsone sul pavimento per poi cercare un qualcosa all'interno del suo taschino.
Prese un bigliettino e glielo porse.

<Dato che domani è la vigilia, per festeggiare, ogni sera del 23 e 31 Dicembre regaliamo ai nostri clienti un ingresso gratuito per poter accedere al nostro bar privato. Si stratta di luogo di ristoro ma raramente viene aperto a tutti, perché è abbastanza... Costoso?! Comunque se vorresti farci un salto sei la benvenuta insieme a tutti gli altri; si trova al piano -1 dell'hotel. Per arrivarci basta prendere l'ascensore. >

<Grazie mille. Sicuramente scenderò a dare un'occhiata. > Rispose la ragazza felice dell'offerta.

Quando John se ne andò, Maddison decise di dare un occhiata alla sua stanza. Non era niente male. Semplice ma con delle colorazioni e decorazioni alquanto modeste.
Al centro era presente un letto matrimoniale con difianco una porta nera da dove probabilmente si arrivava al bagno, mentre difronte al letto c'era un'enorme televisore posteggiato al centro di un mobile anch'esso nero. Le pareti, invece, avevano lo stesso colore delle coperte, cioè color crema.
Ma la cosa che rendeva la stanza moderna era grazie ad una gigantesca vetrata difronte alla porta d'ingresso che mostrava tutto il paesaggio.
Si poteva scrutare la maestosità della CN Tower.

Dopo essere stata per ben dieci minuti a osservare il panorama, Maddison decise di andare a farsi un bagno caldo.
Andò in bagno, riempì la vasca e dopo ci si immerse completamente, fino al mento.
Stava così bene lì.
Fosse stato per lei non se ne sarebbe più andata.

Si ricordò solo in quel momento che avrebbe dovuto chiamare la sua famiglia.
Era ancora scioccata dalle parole che le disse l'ispettore. Tutto molto inquietante. Com'era possibile che dopo tutte quelle morti non ci fosse scritto niente di niente da nessuna parte? Era per questo maledetto motivo che nessuno sapeva niente. La cittadina probabilmente aveva voluto nascondere tutto. Una pessima idea.

Passarono circa cinque minuti e d'un tratto, dall'altra camera, il suo cellulare iniziò a squillare.
La ragazza fece finta di niente, aspettò che smettesse. Avrebbe richiamato più tardi. Ma purtroppo per lei non fu così. Il mittente continuava a richiamarla insistentemente.
Maddison infastidita decise di alzarsi,si mise un accappatoio e andò a rispondere.
Era un numero non salvato.
Chi potrebbe mai essere?

<Pronto?>

<Maddison sono io. Harry! > La ragazza si sedette sul letto, preparandosi psicologicamente per quello che lui le stava per dire. Aveva capito che ogni volta che la chiamava ci sarebbero state solo cattive notizie.

<Ah si ciao. È successo qualcosa? >

<Maddison, avrei urgentemente bisogno di un avvocato. Non mi vogliono credere. Sono convinti che sia stato io a far sparire mia sorella nel bosco. Sono dei folli! > La ragazza era basita.

<Perché dovrebbero pensare questo? Non ha senso..>

<Esatto. È proprio questo il problema, niente di tutto questo ha davvero senso.> Sbaritò.

<Dove sei ora? > chiese la ragazza.

<Dove sono io? Piuttosto dove sei te!? I tuoi genitori sono preoccupati. E poi dopo quello che è successo a mia sorella tu dovresti essere qua a darmi ragione. Da solo la mia parola non vale niente. > Maddison sospirò alzando gli occhi al cielo.

<Harry tornerò fra qualche giorno. Ora mi rifiuto. Sono tornata in Canada per riposarmi e per passare il Natale insieme alla mia famiglia, non per indagare o essere indagata per colpa delle scoparse che stanno avvenendo.> Gli spiegò.

<Hai detto che vuoi passare il Natale con la tua famiglia. E allora perché sei andata via?> Domandò Harry.

<Se fossi rimasta probabilmente non avrei passato il Natale con loro ugualmente. Sarei rimasta nella stazione di polizia. E se lo avessi comunque festeggiato, non sarebbe stato come avevo programmato. Quindi, per una volta, ho preferito di andare via per un po'. >

<Se è davvero così, cosa farai per Natale? > La sua voce ora sembrava alquanto triste.

<Non preoccuparti Harry. Ho trovato un'Hotel molto carino con delle persone anch'esse carine. Mi rilasserò. >

Dopo averlo salutato Maddison terminò la chiamata e tornò in bagno.
Finì di lavarsi e iniziò a prepararsi.
Era molto curiosa di vedere il luogo di ristoro di cui John le aveva parlato.

Dopo aver finito di vestirsi adeguatamente, prese il bigliettino, il pass per la stanza e uscì dalla camera d'hotel per poter recarsi in quel posto.

Era così rilassata che si dimenticò di richiamare la sua famiglia, lasciando anche il cellulare in camera.

Woodland Mansion (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora