<Tu sei in pericolo Maddison. Hai bisogno di aiuto >
POV'S MADDISON
Era passata mezz'ora da quel momento e da lì, mi sedetti nel divanetto della hall ad aspettare.
Era scoccata da poco la mezzanotte.
Non so cosa stavo realmente aspettando; ero talmente persa nei miei pensieri che tutto quello che accadeva intorno a me non esisteva.
L'unica cosa che in quell'istante catturava la mia attenzione era l'immagine di Sebastian impressa nella mia mente.
Un'immagine di lui vecchia e costante..
Che mi sorrideva...Ancora non comprendo il fatto di esserne così morbosamente e sentimentalmente attaccata.
Ogni volta che tornavo in Canada era sempre la stessa storia.
Magari è perché fin da quando se n'è andato ho sempre sperato che possa stare bene, che sia felice e beato ovunque lui sia.Inoltre, a peggiorare la situazione, stavolta, erano anche tutte le verità che mi sono state rivelate dopo anni dalla loro svolta.
E poi Silena.
Alla fine ci frequentavano da una settimana, non la conoscevo così bene, ma avevo capito fin da subito che lei aveva un carattere forte, che riusciva comunque a cavarsela.
C'è l'avrebbe fatta. L'avremmo ritrovata.
Io promettei di ritrovarla. Era stato un mio sbaglio. Ero stata io che le avevo permesso di farlo; se gli avessi detto la verità su Sebastian, magari sia lei che Harry, avrebbero cambiato idea.
A volte mi domando:
"Ma se questa volta non fossi tornata, le cose sarebbero andate diversamente oppure no?"Con questi pensieri sulla testa, decisi di fare il primo passo. Avevo davvero bisogno di risposte serie e concrete.
Avevo deciso di chiedere aiuto al signor Edward; magari non ci avrebbe beccato neanche con una sola carta, magari è tutta fortuna o forse solo il destino.
Non lo so.Mi alzai dal divanetto e mi diressi verso l'ascensore per andare giù al pub. Era lì che si trovava. I due fratelli, invece, non li avevo più rivisti.
Mentre ero all'interno dell'ascensore ricevetti un messaggio da mia madre dove esclamava furente di avermi chiamato più di cinque volte ricordandomi della promessa che avevo fatto di chiamarli subito dopo arrivata in hotel.
Ero fottuta.
Si sa, se non si risponde subito alle madri, puoi anche non tornare a casa che diventa zona di guerra.
Sudando freddo, le scrissi un misero "Mi dispiace, ormai vi chiamo domani, Notte." Dopo questo, probabilmente mi avrebbero sbattuto fuori casa una volta tornata.Entrata dentro al pub, notai come in poco tempo era tornato tutto alla normalità. Inoltre, questo pub era la cosa più strepitosa che io abbia mai visto. Moderno, originale ma non troppo eccessivo. Proprio come piace a me.
Cercai ovunque con lo sguardo, ma del proprietario nessuna traccia.
"Avrei dovuto aspettarmelo, questo pub è pieno zeppo di persone maleodoranti." Pensai.Così mi diressi verso il bar. Forse il barista mi avrebbe dato qualche informazione per trovare il signor Edward immezzo a tutto questo casino.
Arrivata davanti al bancone, una donna dai capelli corti e biondi si prestò a me.
<Buona sera, desidera qualcosa? > Mi chiese.<In verità vorrei solamente porle una richiesta. Dove posso trovare il proprietario dell'hotel? >
<Ah si, Edward. Di solito quando viene qua si mette in disparte seduto da qualche parte, altrimenti va direttamente in una stanza privata a fare chissà cosa. Però oggi non l'ho proprio visto.> Corrucciò la fronte pensierosa.
La ringraziai e iniziai a farmi spazio tra la gente in sua ricerca.
__
Niente.
Passai venti minuti all'interno del pub cercando disperatamente Edward ma di lui nessuna traccia.
Era sparito nel nulla.
Chiesi anche a qualche cliente dell'hotel se lo avesse visto nei paraggi ma tutti dicevano sempre di non averlo ancora incontrato o di non conoscerlo personalmente.Stavo per perdere le speranze quando di punto in bianco non incrociai lo sguardo di John completamente perso nei suoi pensieri, seduto in uno sgabello del bancone con un drink mezzo vuoto in mano.
Lo raggiunsi.
Appena mi riconobbe si spostò per farmi sedere al suo posto ma rifiutai.<Cosa posso fare per te Madd? > Domandò assonnato.
A guardarlo bene non sembrava avesse una bella cera: capelli scompigliati, occhi rossi e sorriso finto.<Ehm...Stai bene John? >
<Non preoccuparti sono solo parecchio stanco e inoltre ho bevuto un po'. Cosa che non avrei dovuto fare perché mi è venuto ancora più sonno.> Trattenni una risata nascondendola sotto ad un sorriso.
<Sai dove posso trovare tuo zio? Sono ore che lo cerco. > Ero arrivata al limite.
John mi guardò come se si fosse appena illuminato d'immenso.
Sgranai gli occhi. Finalmente qualcuno che mi avrebbe detto dove trovarlo!
Ma pian piano la luce dei suoi occhi si spense.<Sinceramente? Non do dove sia. >
Dopo questa rivelazione, mi risultò alquanto difficile rimanere calma e pacata.
Sospirai contando mentalmente fino a dieci.
<Ora tu mi aiuterai a trovarlo, dovessimo impiegarci tutta la notte! > Lo presi dal colletto della camicia facendolo bruscamente alzare per poi spingerlo fuori dal pub.
Inutile dire che iniziò a dimenarsi come una donna isterica finché non lo lasciai andare.
Era divertente ma patetico.Costruimmo un piano ben preciso:
John avrebbe cercato tra la Hall e il secondo piano, io tra il terzo e l'ultimo, cioè il quarto. Domandammo anche a sua sorella se ci sarebbe potuta venire ad aiutarci o se sapesse qualcosa di suo zio, ma ella esclamò solamente di aver avuto un contrattempo e che sarebbe arrivata più tardi non essendo all'hotel ma a casa sua.Iniziò così la nostra ricerca all'uomo..
Ma nessuno di noi si sarebbe mai aspettato quello che tra poco sarebbe avvenuto al di sotto dei nostri piedi, proprio nei sotterranei...
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Woodland Mansion (In Revisione)
Mystery / ThrillerMaddison Allen è una studentessa Canadese che frequenta l'università di Stanford, negli Stati Uniti. Per Natale, la ragazza decide di tornare a casa per festeggiare le vacanze con la sua famiglia. Il giorno prima della sua partenza però, durante la...