Capitolo 4 - Incontro Inaspettato

108 28 5
                                    

Dopo la scomparsa del diario e del diluvio che ci fù quella notte, Maddoson e sua zia Carmen tornarono a dormire;
La ragazza non disse niente a sua zia, perché probabilmente ella si sarebbe fatta una risata, pensando che il diario fosse ancora nella sua camera imboscato chissà dove.
Così anche Maddison, dopo averci ragionato sopra, pensò che forse avrebbe avuto ragione la zia:
Nessuno sarebbe potuto entrare in una camera rimasta aperta per soli 5 minuti nel bel mezzo di un diluvio solamente per rubare un diario segreto.
Roba da pazzi.
Probabilmente era ancora in camera da qualche parte.
Forse.

-
La mattina seguente, com'era stato detto, Maddison fece da guida alla zia per tutto il paese facendole rivedere tutti i posti più belli e di come in diversi anni dal suo trasloco, i centri pubblici fossero cambiati così tanto, come ad esempio la piazza: al centro di essa c'era una fontana che la sera si illuminava e rendeva l'atmosfera vivace, sempre piena di gente che andava da un posto all'altro con nelle mani dozzine di borse e sacchetti quando invece, anni fa, quello era il luogo del mercato dove si compravano oggetti e cibo a basso costo per le persone che non si potevano permettere un grande lusso.
Alcuni negozi purtroppo, per via della tempesta di quella notte, subirono grossi danni e quindi dovettero rimanere chiusi.
Ma comunque la zia si sentiva al settimo cielo e Maddison non poteva che esserne più felice.

All'ora di punta si fermarono in una pizzeria vicino casa.
Carmen conosceva i proprietari del ristorante e voleva andare a fare loro un saluto e magari fermarsi lì a pranzare.

Quando entrarono, una signora di mezza età, magrolina e di carnagione scura (Probabilmente sud-americana) si sprecipitò addosso alla zia Carmen.

<Oddio Carmen! Amica mia!> esclamò la signora.

<Daiana! che bello rivederti.> e si abbracciarono.

<Carmen quanto tempo è che non ti vedo? Tre anni? >
<Anche 4 o 5 direi.>

Carmen presentò la nipote a Daiana e le spiegò che loro due erano state amiche dai tempi delle medie, quando ancora lei viveva in Canada e che passavano quasi tutte le estati in Brasile dalla famiglia di Daiana, fin quando Carmen non decise di trasferirsi per lavoro negli Stati Uniti.
Da quell'anno in poi iniziarono a perdere sempre di più i rapporti finché non si rividero proprio quel giorno.
Come se niente fosse successo.

Dopo iniziarono a parlare del più e del meno sedute in un tavolino, scordandosi di chiunque avessero intorno.

Alchè Maddison, dopo essersi gustata la sua deliziosa pizza, decise di uscire dal ristorante e andare a fare un giro da sola per poter rilassarsi un po'.

Uscì dal centro della città, andando verso un posto più isolato e tranquillo.

Il cielo cominciava nuovamente ad essere nuvoloso e ciò fece intendere a Maddison che anche quella notte non avrebbe dormito serenamente.

Si prevedeva un'altra notte disastrosa.

Continuando ad osservare il cielo, però, andò sbadatamente a scontrarsi con qualcosa, o meglio, qualcuno e cadde per terra inciampando sui suoi piedi.

<Ahi!!!> esclamò mentre si massaggiava il gomito.
<Oddio! Scusami tanto. Non ti avevo vista arrivare, ero troppo presa a guardare il cellulare, lo ammetto.> udì queste parole dalla persona con cui si era scontrata poco prima.
Alzò lo sguardo verso di lei. Era una ragazza dai lunghi capelli biondi e occhi verdi che teneva le mani sulla bocca preoccupata.

Maddison abbassò la testa e nascose un lungo sorriso evitando di non ridere. La sua reazione era tanto drammatica, come se avesse visto qualcuno morire.

<Non preoccuparti, neanche io guardando dove mettevo i piedi.> dopo queste parole cercò di rialzarsi da terra e la ragazza l'aiutò.

<Comunque io mi chiamo Silena piacere.> fece un enorme sorriso.

<Io sono Maddison. Piacere mio.>

Iniziarono a parlare del più e del meno, alché finirono col camminare verso centro del paese decidendo di bere un frappè da Starbucks.

Maddison aveva capito in poco tempo che con Silena sarebbe andata d'accordo.

Aveva scoperto che la ragazza si era da un anno trasferita lì per problemi famigliari, frequentava ancora il liceo, precisamente l'ultimo anno e aveva l'intenzione di andare a Toronto per entrare nel mondo del lavoro senza iniziare l'Università.

Arrivate al Bar, presero il loro frappè e si sedettero in un tavolo posto difronte ad una vetrata che si affacciava verso il Woodland Mansion.

Maddison si soffermò per un attimo a guardarlo.
Le foglie degli alberi sbattevavo per via del vento che in poche ore si era ripresentato.
Sembrava quasi che la stesse richiamando.

Venne, però, ripresa da Silena.

<Ti piacciono i boschi?> domandò con curiosità.
Maddison la guardò sollevando le soppracciglia

<Oh, emh...Si beh. Quel bosco si chiama Woodland Mansion, almeno penso si chiami ancora così e in quel luogo ci sono diversi ricordi della mia infanzia che desidero dimenticare.>

<Sai, da quando mi sono trasferita qua, ho sempre desiderato andare ad esplorarlo ma mi hanno vietato più volte di farlo. Per caso ci sono degli animali feroci, piante velenose o roba simile?> Silena diventava sempre più interessata.

Maddison, d'altro canto, non sapeva cosa rispondere.
Doveva affermare la sua ipotesi oppure dirle la verità?

<Sinceramente... Non ho mai capito perché lo avessero chiuso. Quando ero piccola è sempre stato un posto tranquillo dove poter rilassarsi. Hanno detto che è diventato pericoloso per le frane o roba simile.>

Maddison decise di rispondere in quel modo perché non voleva riprendere alla memoria del triste ricordo della sua infanzia.

Silena era dubbiosa di quella sua risposta ma fece finta di niente e cambiò argomento.
Finirono a parlare di gruppi musicali e di fotografia.

Alla fine della giornata iniziò di nuovo a piovere, così le due ragazze decisero di tornare a casa.
Uscite da Starbucks e prima di andarsene, Silena fece a Maddison una proposta alquanto preoccupante.

<Maddison, che ne dici se uno di questi giorni andassimo di nascosto dentro al Woodland?> propose con uno sguardo scherzosamente malvagio.

Maddison osservò oltre la sua figura scrutando il bosco.
No. Non era pronta. Non poteva.

<Oh andiamo! Non avrai mica paura.
Se vuoi può accompagnarci mio fratello Harry; ha circa la tua età e si diverte con poco quindi per lui non sarebbe un problema.>

<Non ne sono sicura, e se ci scoprossero?> la ragazza continuava a cercare scuse su scuse.

<Fidati Mad, non succederà niente. È solo un bosco.> la pregò con le mani incrociate, sorridendo.

A quel punto Maddison cedette alla sua richiesta. Magari aveva ragione.
E poi doveva in quelche modo lasciarsi il passato alle spalle.

Non succederà niente.

Silena urlò dalla gioia per poi abbracciarla e gli diede anche il suo numero di telefono così da contunuare a tenersi in contatto.
Si salutarono e Maddison tornò a casa dove anche la zia Carmen era tornata poco prima.

--
Per tutta la durata della cena Maddison continuava a pensare alle parole della sua nuova amica.

"È solo un bosco, non succederà niente."

Si. Aveva ragione.

Woodland Mansion (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora