✨Capitolo 19✨

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«Amico, hai finito il turno. Tocca a me.»
Lasciai il mio posto ad Ash. Lui prese il timone con sicurezza, ma le occhiaie facevano capire le notte insonni che passava. Come me. Come tutti. Notte e giorno, turni su turni. Ricerche senza trovare nulla. Eravamo tutti sfiniti. Nessuna traccia di Morro, nessuna traccia di Layn, nessuna traccia dei frammenti. Ogni giorno ci allenavamo sempre di più: eravamo sempre più pronti. Peccato che non avevamo avuto risultati.
Affogavo i sentimenti nella lotta e nel cibo, come ho sempre fatto. Affogare il mio dolore, non combatterlo. Continuavo ad allenarmi di notte, come facevo con lei. Faceva un male cane, ma non mi importava. Mi mancava ed era l'unico modo per sentirla vicino. Andai a letto, buttandomi sopra al materasso e cercando il sonno che già sapevo che non sarebbe arrivato subito.

Mi svegliò Lloyd, quasi mettendosi cavalcioni su di me.
«P-poi sono io il gay» farfugliai ancora assonnato, cercando di strappargli un sorriso.
Foglietta aveva proprio bisogno di sorridere. L'ho sorpreso molte volte in bagno o sulla prua, seduto a terra immerso nei suoi pensieri. Ogni volta mi mettevo al suo fianco, cercando di far iniziare una conversazione. Lui respingeva tutti. Alla fine ho smesso di parlare: restavamo seduti vicini, immersi in un silenzio straziante, rotto ogni tanto da rare risate da parte degli altri. Ash invece cercava di autosollevarsi il morale stando 24h su 24 attaccato ai radar, cercando ogni singola traccia di qualcosa. Parlava si, ma mangiava poco. Sentiva anche la mancanza di Erika.
Come potevo biasimarlo? Un anno che non si vedevano...
Un anno che non vedevo Layn. Un anno che nessuno rideva come prima. Un anno nei quali il sensei parlava sempre meno. Un anno che sembravano due secoli.
Poi cambiò tutto. A quanto pare, quella mattina, al verdino non serviva una delle mie battutine per sorridere un po', aveva già un bel sorriso fino alle orecchie.
Fece dondolare qualcosa che all'inizio mi sembrava una pietra azzurra davanti agli occhi. Poi capii.

«Andiamo a riprenderci ciò che è nostro» mi disse con gli occhi pieni di gioia.
D'istinto, lo abbracciai forte, facendolo inevitabilmente stendere su di me. A quel punto entrò Ash e vedendoci in quella posizione scoppiò a ridere. Io e Lloyd ci guardammo negli occhi e ridemmo insieme a lui. Ash si buttò sopra a Lloyd, schiacciandomi ancora di più.
«Facciamo una cosa a tre?» chiese Ash facendo il solito deficiente.
«Preferisco prima riprendermi Layn, se permetti» disse Lloyd.
«Riprenderci» lo corressi.
Ash si alzò, seguito da Lloyd. Misi la cintura con le mani che mi tremavano e corsi incontro agli altri.
«Andiamo subito nell'altro mondo» ordinò Lloyd. Aveva ancora un accenno di sorriso, ma era impaziente. Non l'avevo mai visto così fuori controllo. Si rigirò fra le mani il ciondolo e lo tirò ad Ash, il quale lo prese al volo.
«Hai idea di come funziona?» chiese foglietta.
Ash fece spallucce e lo tirò a me. Lo presi al volo con una sola mano, la aprii e toccai la superfice liscia del piccolo cristallo.
«Potete non giocarci, per favore?» ci chiese il sensei, sbucando dal sottocoperta. Si avvicinò a me, prese il cristallo e iniziò ad annodarci intorno un filo. Poi mi mise la collana al collo, facendomi abbassare la testa per aiutarlo.
«Ora incanala il tuo potere intorno al cristallo» mi ordinò. Misi entrambe le mani intorno al cristallo e mi concentrai nell'usare il mio potere. Quando tolsi le mani, il frammento era diventato marrone.
«Bene, adesso hai il controllo del cristallo» disse Wu, «puoi aprire la porta.»
«Quale porta?» chiese Ash pensandosi divertente.
Lloyd si colpì la fronte con la mano, ma stava sorridendo. Sorrisi anche io, pensando a quanto mi erano mancate queste stupide battute che prima mi facevano solo girare le palle.
«Andiamo. Non posso aspettare altro tempo» disse Ash, tornando serio.
«Vado ad infornare gli altri» ci informò Wu, incamminandosi verso le cabine sottocoperta.
«Sensei, vogliamo andare solo noi tre» lo informò Lloyd. Wu si girò, guardandoci.
«Più siete, più avete possibilità nell'abbattere Morro e riprendervi Layn, se ancora è viva.»

Un brivido mi percorse la schiena. Ovvio che Layn era viva, giusto?
«Okay sensei, aspetteremo gli altri» rispose brusco Ash. Parlare della possibile morte di Layn non gli era piaciuto nemmeno a lui.
Dopo poco arrivarono di corsa gli altri, felici quanto noi.
«Okay, quindi? Si va?» chiese Jay facendosi scrocchiare le dita. Guardai il sensei, con l'intenzione di chiedergli in che modo si usava la collana.
«Buona fortuna, ninja. Tornate presto» fu tutto ciò che disse. Poi andò nella sua cabina, sicuramente a meditare. O forse a pregare di non perdere anche noi.

Destino Incontrollabile - ᴏʀɪɢɪɴᴀʟDove le storie prendono vita. Scoprilo ora