✨Capitolo 15✨

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Il pomeriggio prima del grande giorno, Nya ci riunì tutti in cerchio per parlare dei nostri outfit per il concerto. Insieme a Skylor, pensò di farci vestire più o meno tutti uguali, ma, a quanto pare, i ragazzi volevano vestirsi con i loro "colori preferiti", quindi si lamentarono tutto il tempo.
Alla fine però vinsero Skylor e Nya, quindi fummo tutti costretti a cercare abiti abbastanza simili a quelli che volevano le ragazze. Per i ragazzi, avevano pensato di vestirli tutti con una camicia bianca e dei pantaloni neri, ma per noi ragazze aveva pensato di qualcosa di più elaborato. Vi ricordate il video musicale di Kill this Love delle BlackPink? Più o meno Nya aveva fatto gli stessi outfit: a me volevano dare la gonna, ma mi rifiutai categoricamente. Scelsi invece i pantaloni bianchi lunghi a vita alta, con sopra il top nero senza maniche ma col collo alto. Pixal invece si mise la gonna bianca, con il top piccolo sempre nero ed un giubbottino sopra corto. Decise, sotto consiglio di Skylor, di mettersi le scarpe con la zeppa, bianche. Skylor invece prese il suo preferito: pantaloni neri corti con una riga bianca lungo i fianchi, una maglia a maniche lunghe aderente anch'essa nera, il tutto con degli stivali alti fino a sopra il ginocchio, con il tacco alto. Nya era vestita anche lei tutta nera, con pantaloncini e top a maniche corte aderente, ma sopra mise un giubbetto poco pesante, tutto bianco. Anche lei decise di mettersi gli stivali con la zeppa bella alta. Dissi loro che mi sarei messa le mie solite vans, così non mi sarei rotta nulla. Durante la cena, mio ​​fratello, informato da Erika, ci disse la programmazione del giorno dopo: dovevamo arrivare lì il pomeriggio presto, per sistemare il palco e tutti i nostri strumenti. Avevano già una batteria, quindi non dovevamo smontare la nostra, ma dovevamo portare tutti gli altri strumenti. Avevano amplificatori e tutto, ma dovevamo anche vedere se funzionavano. Ash ed Erika invece avevano fatto dei piccoli volantini dove invitavano chiunque a partecipare alla serata, scrivendo anche della nostra presenza. Ne fummo tutti grati e dopo aver sparecchiato, giocammo a calcio nel giardino, con il sensei Wu come arbitro (e fa già ridere così). Peccato che Jay tirò la palla e andò a colpire uno dei tanti vasi che c'erano, rompendolo. Si girò subito verso la sua ragazza con il pollice verde e si scusò in mille modi diversi, ma fortunatamente Nya si limitò a fargli un bagno non molto ristoratore. Finimmo la partita alle undici e mezza, alla luce della luna e delle piccole lucine che circondavano il dojo fino alle due grandi ante del portone. C'era un atmosfera bellissima, quindi decisi di trattenermi un po' fuori, a guardare le stelle. Diedi la buonanotte al sensei, l'ultimo a rientrare e restai in giardino a testa in su. Sentii dei passi dietro di me e capii subito di chi erano.

«Bello, vero?» mi chiese Lloyd.
Annuii, girandomi verso di lui. Mi diedi una rapida occhiata intorno: finalmente eravamo soli.
Mi allungò la mano, sorridente in viso. «Ti faccio vedere una cosa.»
«Fammi strada, biondino.»
Gli presi la mano, poi lui si incamminò veloce verso i portoni. Li aprì, poi mi fece cenno di seguirlo. Andammo dietro al dojo, sotto un balcone. Mi lasciò la mano, iniziando ad arrampicarsi. Quando arrivò in cima al tetto, mi sorrise.
«Vieni?»
Usai l'aria per formarmi un ascensore e lo raggiunsi.
«Così non vale» disse.
Gli sorrisi facendo spallucce e mi guardai intorno: il cielo puntellato di stelle si univa all'orizzonte con la città di Ninjago City, anch'essa illuminata dalle luci dei numerosi lampioni, negozi ancora aperti e appartamenti nei quali le persone ancora non dormivano. Lloyd si mise al mio fianco, guardando lo stesso punto dove tenevo fisso lo sguardo. 

«Ci ​​venivo sempre quassù, appena scoperto di essere il ninja verde. Aiuta a calmare i nervi. »
A quelle parole lo guardai, smettendo di essere ipnotizzata dal bellissimo panorama. Gli sfiorai la mano con la mia, facendogli capire che non era solo. Lui la strinse alla sua, poi si mise seduto, facendo sedere anche me al suo fianco. Mi strinse a se, cingendomi con il braccio destro e facendomi appoggiare la testa alla sua spalla. Passarono minuti, pieni di silenzio che dicevano mille cose, nel quale Lloyd giocava con i miei capelli ribelli che mi andavano in viso. 

Destino Incontrollabile - ᴏʀɪɢɪɴᴀʟDove le storie prendono vita. Scoprilo ora