✨Capitolo 23✨

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Corsi da lei e le ripresi il corpo prima di farle sbattere la testa contro il marmo. Mi inginocchiai al suo fianco, con un nodo in gola ed il palato secco. Continuavo a respirare con la bocca, non per lo sforzo fisico, ma per l'incredulità. Lei si guardò la ferita mortale che si era procurata, poi sorrise chiudendo gli occhi e attaccandosi a me. Li riaprì quando le accarezzai la guancia, cercando di trattenere le lacrime e l'urlo che volevo fare.
«H-hey, biondino... »
Dopo quel soprannome non riuscii a non piangere. Singhiozzai forte, attaccandomela al petto e spostandogli i capelli corti dietro le orecchie.
«Tranquillo» mi disse sbattendo piano gli occhi e toccandomi la guancia.
Non mi lasciare ti prego. Non anche tu. Ho bisogno di te. Ti amo. Perché quelle parole non mi uscivano?
Continuavo a piangere, tenendole il corpo ormai in fin di vita contro il mio. Lei tolse la mano dalla mia guancia e se la appoggiò al petto.
«Non fa male» sussurrò col sorriso, poi la sua testa si accasciò di lato, con gli occhi aperti che ormai fissavano un punto vuoto.
Singhiozzai come un bambino, estraendole la katana dal cuore. La abbracciai forte, tenendomi tutto il suo corpo contro il mio e ignorando il sangue che ancora scorreva inzupparmi la divisa. Profumava di menta. La mia piccola Layn profumava ancora, proprio come le rose appassite che ancora hanno quella piccola fragranza che tanto ci piace annusare... e pensare che lei odiava le rose. Se non fosse stato per quello che accadde dopo, non credo che mi sarei staccato mai.
Sentii un calore improvviso sul petto, che mi fece sciogliere l'abbraccio con il corpo di Layn. Dal suo cuore uscì un piccolo barlume argenteo, che sfrecciò subito via, verso gli altri, lasciandosi dietro una piccola scia. Presi il corpo di Layn come si porta una principessa e corsi, seguendo la piccola stella. Il barlume arrivò fino a Cole, il quale era immerso in una pozza di sangue ed in fin di vita. Guardò con il viso sudato la luce, ma prima che potesse toccarla, la stellina si infilò nella ferita. Cole sospirò, rilassando le spalle e allungando le gambe.
Cosa stava succedendo? All'improvviso la freccia saltò fuori dalla sua ferita, spezzandosi in aria e ricadendo a terra. Cole balzò in piedi, quasi scioccato. Si tolse di fretta e furia la cinta e scoprì il suo petto, toccandoselo. Ora non c'era nessuna ferita, nemmeno il sangue. Solo la sua pelle.
Fissò esterrefatto uno ad uno, poi posò lo sguardo su di me.
E notò il corpo di Layn.

«No» disse. Continuò a ripetere quelle due lettere, come una preghiera. Si avvicinò, con gli occhi gonfi di lacrime. Accarezzò una guancia di Layn.
«Perché» mi chiese con la voce spezzata. Scossi la testa, con gli occhi lucidi come i suoi. Nessuno disse niente.
Layn si era sacrificata per lui. Aveva donato la sua vita per lui. Ed io non avevo fatto niente per fermarla.
Mi sentii come quando vidi il palazzo cadere con sopra Harumi. Vuoto. Stronzo. Egoista. Schifoso. Inutile. Senza speranza. E terribilmente in colpa.

«Andiamocene di qua» ci suggerì Nya, con la voce spezzata.
Tenni stretta Layn fra le mie braccia, iniziando a camminare verso la struttura dalla quale eravamo arrivati, dove rimaneva solamente il pavimento, con le macerie degli archi in pietra tutte intorno. Cole, al mio fianco, prese il corpo di Ash senza dar segni di stanchezza e si guardò alle sue spalle, forse per vedere come avevamo ridotto quel posto già molto macabro di suo. Sentii una mano sulla spalla e alzai lo sguardo: Kai mi stava vicino, come al solito. Distolsi il mio sguardo dal suo e continuai a camminare a testa bassa, fissando la ferita che aveva strappato Layn dalle mie braccia.

Era come se tutto il vuoto che era nel suo petto fosse anche nel mio, ma io ero vivo, lei no.
Perché non poteva essere il contrario? Avrei dato la mia vita per vederla felice, invece è proprio quello che ha fatto lei, per noi: sapeva benissimo quanto importante era Cole per tutti. Una perdita enorme. È morta per noi, non solo per Ninjago.

Nemmeno mi accorsi che i miei piedi erano sopra al marmo, non ricordo nemmeno il momento in cui ci teletrasportammo fino a Ninjago City. Ricordo solamente che c'era battaglia anche lì, contro i fantasmi che Morro aveva mandato ad assediare la città. Pixal appena ci vide atterrò con l'armatura e abbracciò Zane felice, poi cercò con gli occhi Layn, ma quando la vide, insanguinata e minuscola, fece ricadere le braccia lungo i fianchi e un espressione di disperazione le inondò il volto. Nessuno disse niente, ma ci furono alcuni singhiozzi da parte delle ragazze e sospiri da parte dei ragazzi.
Skylor si mise davanti a tutti noi, asciugandosi una lacrima.
«Combattiamo» disse con voce roca. Si schiarì la gola e mi guardò negli occhi. «Per lei. Per loro. Per Ninjago.»
«Un ninja non si arrende mai, » disse una voce dietro di noi. Ci girammo e da sotto un capello grande di paglia spuntò il nostro sensei. «non importa cosa succede.»

Tutti i ninja annuirono e si misero il tengui: Pixal saltò dentro all'armatura e volò, Nya, Kai e Jay andarono nella stessa direzione, mentre Zane seguì Pixal e Cole corse da qualche parte dietro un palazzo, forse per trovare un posto sicuro dove lasciare un attimo il corpo di Ash per poi riprenderlo quando fosse stato tutto finito. Io non riuscivo a muovermi: il senso di colpa, l'aver fallito mi teneva ancorato a terra, con mio zio tre metri più in la.

«M-mi dispiace zio» dissi.
Wu scosse la testa, facendomi vedere bene il suo viso alzando il cappello con la punta del bastone di bambù: aveva gli occhi lucidi.
«Il regno delle nuvole ha scelto per loro questo destino. Non possiamo farci nulla, nipote. Andiamo avanti: Morro sta avendo quello che si merita, mentre Layn e Ash sono in un posto migliore.» Si avvicinò e appoggiò il bastone sulla mia spalla.
«Ora va e fa ciò che avrebbe fatto Layn.» Prese una bustina dalla tasca interna della divisa che portava, poi sparse la polverina che conteneva sopra al corpo di Layn, facendolo scomparire.
«È al dojo» mi rassicurò.
Annuii in segno di ringraziamento e raggiunsi gli altri correndo. Avrei fatto proprio come avrebbe fatto Layn: non si è mai arresa, nonostante tutto quello che aveva passato. Aiutava gli altri, si prendeva cura dei suoi amici. Dava la vita per loro.

Mentre correvo sopra ad un tetto, vidi un fantasma alla mia destra. Lo colpii prima che capisse chi avesse alle spalle. Nessun fantasma di Morro aveva più il diritto di vivere: se Layn non poteva vivere, nessuno poteva.

Ucciderò tutti per te, te lo prometto.

Lottare non era solamente un modo per sfogarsi di Cole, è sempre stato anche il mio, ma l'ho sempre nascosto, a differenza sua.

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"Ritorno a casa"

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Lloyd il vendicatore, dal 30 febbraio al cinema
Perdonate la monotonia di questo capitolo, ma non sono riuscita a fare di meglio :')

Bye bye loves✨

Destino Incontrollabile - ᴏʀɪɢɪɴᴀʟDove le storie prendono vita. Scoprilo ora