Trovai tutti quanti in un giardino. Tutte le stanze - collegate fra loro dal corridoio - facevano da cornice a questo spazio a cielo aperto. Respirai l'aria fresca e ringraziai il cielo per essere ancora viva. Tutti erano seduti a cerchio, Wu compreso, a gambe incrociate. Stavano sicuramente parlando di qualcosa di importante perché Jay agitava le braccia mentre parlava, come faceva sempre quando era agitato. Il primo a notarmi fu il sensei. Mi misi una mano sopra gli occhi per ripararmi dal sole e notai che la neve si era sciolta, o forse nel giardino non ci era mai stata. Wu mi indicò e tutti si girarono. Li salutai con un cenno della testa e Lloyd si alzò, venendomi incontro.
«Come va? Riesci a camminare?» fece per aiutarmi mettendomi un braccio intorno alla vita ma glielo tolsi delicatamente.
«Tranquillo Lloyd, è tutto okay. Piano piano ci riesco.» gli sorrisi.
«Poi sono io il cocciuto» sbottò.
«Già» gli feci la linguaccia e andai verso gli altri.«Ciao Layn» mi salutò Kai.
Lo salutai con la mano, ma il mio sguardo era su Wu. Stavo per parlare, ma Zane si alzò.«Nessuna traccia di tuo padre, ma continueremo a cercare, Layn.»
«Tranquilli, non ho molta fretta di rivederlo.»
Lo ringraziai con lo sguardo, ma in quel momento la mia mente stava pensando solo ad una cosa.«Ehm... vorrei... parlarle» dissi rivolgendomi a Wu, «Ora sto bene, vorrei avere le mie risposte, se possibile» cercai di essere più gentile possibile, ma il risultato non fu quello sperato.
Ero molto intimorita da quell'uomo. E se mio padre avesse avuto ragione? Se me ne sarei dovuta andare? Il vecchietto abbassò la testa, non facendomi vedere il suo viso a causa del gran cappello giapponese che portava sempre.
«Questa sete di conoscenza ti si ritorcerà contro, un giorno.»
Ero tentata di provocarlo dicendogli che il giorno non era quello, ma mi sentivo in dovere di portargli rispetto.
«Nonostante questo, va bene. Seguimi.»
Si alzò senza problemi nonostante la sua età avanzata e si incamminò verso una porta. Mi voltai verso i miei amici. Lo ammetto: avevo paura. Volevo risposte ma allo stesso tempo ero intimorita da quello che potevano provocarmi. Credo che Lloyd se ne accorse, perché fece un passo verso di me nell'intento di accompagnarmi. Peccato che Cole fece lo stesso. Si guardarono. Spostarono poi lo sguardo su di me. Mi mancarono alcuni battiti. Skylor mi salvò, prendendomi per mano e andando verso la porta dove sensei Wu era già entrato.«Grazie» le dissi mentre ci avvicinavamo.
«Mi sono rotta io di quei due, pensa come puoi stare tu.»
Sorrisi alla sua frase. Entrammo: era piccolina come stanza ma molto graziosa. Wu si era seduto in ginocchio su un cuscino con i gomiti appoggiati ad un tavolo basso, nero. Dietro di lui vi era un mobile di legno nel quale c'era una piccola vetrina con esposto un flauto. Davanti a noi, sopra al tavolino, c'era dell'incenso al sandalo acceso. Ci sedemmo anche noi sopra a due cuscini di fronte allo zio di Lloyd.«A te la parola.» disse, invitandomi ad iniziare.
Feci un respiro profondo e feci mentalmente una lista delle cose da chiedere, poi iniziai.
«Perché mio padre è un fantasma?»
«Ovviamente perché era... venuto a mancare, ma è riuscito a scappare dal regno dei morti. Lo avevamo sconfitto un'altra volta, ma a quanto pare è sopravvissuto. Se ti stai chiedendo come, mi spiace deluderti ma non so la risposta.»
Dopo qualche secondo chiesi: «Scoppierà una guerra?»
Annuì. «E sarai tu a decidere come andrà a finire. È questo il vero compito del ninja d'argento.»
«Non capisco ancora questa storia.»
«Tuo padre ti ha già detto della tempesta, scritto nella profezia. Il destino del ninja d'argento è di stare accanto al ninja d'oro, mio nipote. Dalla tua posizione dipende se Morro vincerà o no: se ad esempio ti allei con lui ma Lloyd e tutti gli altri riescono a sconfiggervi, il mondo è salvo. Se così non sarà... Ninjago sarà inghiottita dalle tenebre.»
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Destino Incontrollabile - ᴏʀɪɢɪɴᴀʟ
Fiksi PenggemarLayn si era sempre reputata una ragazza normale, con una storia un po' sfigata, ma nient'altro. Ma soprattutto non pensava che cambiare scuola le avrebbe cambiato del tutto la vita.