✨Capitolo 6✨

294 19 223
                                    

Mi svegliai distesa in un letto che non era il mio, in una camera che non conoscevo. C'era profumo di the alla pesca e sentivo il rumore di tazzine che venivano spostate. Guardai alla mia sinistra e il dirigente Wu stava versando la bibita.

«Ben sveglia, cara.» mi porse la tazzina, piena.
«Cosa ci fa lei qui?» chiesi ancora mezza frastornata.
«Bevi, ti sentirai meglio.»

Mi porse la tazzina fumante fra le mani e feci qualche sorso.

Chiesi di nuovo come faceva a trovarsi in quel posto e chiesi anche dov'ero, ma ebbi questa risposta: «Ogni cosa ha il suo tempo, pensa a stare fisicamente meglio ora.»
«Ma sto bene.»

Feci per mettermi seduta ma un dolore lancinante al petto mi tolse il respiro e Wu se ne accorse.
Non avevo notato quanto mi ero fatta male al petto e al naso.

«Resta ferma, bevi e guarirai.» disse aiutandomi ad appoggiarmi ai cuscini che avevo sotto la mia schiena, «vado ad informare gli altri del tuo risveglio.»

Mi lasciò sola in quella stanza, piena di quadri veramente belli: uno alla mia destra raffigurava un drago che sembrava combattere contro una figura umanoide, alla mia sinistra invece c'era un lungo serpente che girava su se stesso. Ma il quadro più bello lo avevo davanti a me: era veramente molto grande rispetto agli altri – occupava quasi tutta la parete – e raffigurava una battaglia. Uomini-serpenti, fantasmi, uomini-scheletro e un uomo con quattro braccia erano raggruppati nel lato sinistro del quadro, mentre nella parte destra vi erano raffigurati dei ninja, sei dei quali già sapevo chi erano, ma ve ne erano molti altri che invece non avevo idea di chi potessero essere. Guardai fuori dalla finestra e notai che il sole si stava alzando timidamente da terra: da questo dettaglio capii che erano più o meno le sette del mattino. La stanza aveva le pareti bianche con le tende rosse, che davano un po' di vivacità al tutto. Notai un piccolo tavolino al centro della stanza abbellito da un vaso con dentro un bonsai veramente grazioso. Mentre ammiravo i bellissimi miracoli della natura, la porta alla mia destra si aprì ed entrò Lloyd.  (P. S. altro miracolo della natura come tutti gli altri)

«Come stai?» chiese entrando.
«Potrebbe andar meglio.» risposi cercando di sistemarmi a sedere, con il solo risultato di farmi ancora più male di quello che provavo.

Avrei voluto avere ancora l'adrenalina che avevo quando ancora stavo da mio padre, così non sentivo dolore. Lloyd si mise seduto sul letto, alla mia destra, dicendo: «Ti sei presa una bella botta, mi spiace non essere riuscito a reggerti.»

«Non è solo per la caduta che sono così... in frantumi. Mio padre ha fatto di peggio. Ma tranquillo, passerà. Dopo il the di Wu mi sento meglio.» ed era vero.

La mente ora era meno offuscata ed il mal di testa era passato. Annuì. Mi prese la mano con la sua e iniziò ad accarezzarmela con il pollice. Non la ritrassi, non era niente di che.

«Il sensei ha deciso che quando riavrai le forze dovrai allearti insieme a noi. Ora che sappiamo al cento per cento che Morro è tornato e che... be', ti vuole, dobbiamo proteggerti ma anche tu devi imparare a proteggerti.»

Lo guardai accigliata.

«Sì, so che sei capace di difenderti da sola, ma con Morro... l'hai visto con i tuoi occhi e provato con la tua pelle cosa riesce a fare e non mi sembra che sei riuscita a proteggerti.»

Storsi il naso: aveva ragione. Non sapevo usare i poteri, che a quanto pare avevo, come faceva mio padre.

«E poi...» aggiunse Lloyd, stringendomi un po' più la mano, «non voglio che ti accada niente.»

Gli sorrisi, non sapendo cosa rispondergli. Mi fece un mezzo sorriso, poi mi abbracciò.

«Mi dici perché prima mi hai chiesto se fossi io il ninja verde?» mi disse piano, quasi sussurrandolo, mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Destino Incontrollabile - ᴏʀɪɢɪɴᴀʟDove le storie prendono vita. Scoprilo ora