✨Capitolo 3✨

369 20 233
                                    

Non so quanto tempo ci mettemmo ad arrivare a destinazione: ricordo solo che canticchiammo tre canzoni. Fu abbastanza divertente: Cole era veramente stonato, poverino, ma aveva un senso del ritmo pazzesco. Forse era più portato a fare il rap invece di acuti e vibrati. Amavo la sua voce profonda, molto bassa, anche abbastanza... sexy. Provocante. Me lo immaginai a petto nudo e sussurrare parole poco consone... cercai di non far notare che ero avvampata. Fortunatamente Cole parcheggiò e mi invitò a scendere. Così feci e inspirai la brezza marina che ci circondava. Eravamo su un altopiano che dava sulla spiaggia e mi ritrovai ad ammirare l'orizzonte: il mare era calmo, si sentiva poco il suo rumore nello scontrarsi sugli scogli, come un sottofondo musicale. Una soffiata d'aria fredda mi solleticò il naso e starnutii. Vidi Cole aprirsi il giubbetto e mettersi le mani  in tasca, poi mi spinse gentilmente davanti a lui e mi abbracciò, insieme alla giacca. Appoggiò il mento sulla  mia testa. Restammo così per un po'. Mi sentivo a disagio? Forse, ma sentire il torace di Cole muoversi al ritmo dei respiri mi cullava e alla fine mi convinsi di farlo rimanere così. Fu tutto molto bello, specialmente quando il sole tramontò. Le nuvole piano piano divennero rosa, il mare piatto specchiava il sole arancione, facendo diventare l'acqua dello stesso colore, con sfumature gialle e rosse. Iniziammo a parlare di argomenti che nemmeno ricordo, perché ho preferito memorizzare le cose che stavano accadendo: lui lì che mi abbracciava, il tramonto, l'aria, lui che mi abbracciava, le risate delle persone nella spiaggia a fare una passeggiata,  il rumore delle onde sugli scogli, lui che mi abbracciava... 

Era appena tramontato il sole quando Cole mi chiese se volevo tornare a casa. Feci di no con la testa e strinsi le sue braccia intorno a me. Mi sorpresi di me stessa e anche Cole sembrò lo stesso, ma non protestò. Quando il vento si alzò e l'aria si fece molto più fredda, mi convinsi che era il tempo di andare. Ma a quanto pare, questa volta, fu Cole a non essere d'accordo. Ci avvicinammo alla macchina e quando appoggiai la mano sulla maniglia dello sportello per aprirlo, lui mise la sua sulla mia.

Lo guardai e lui abbassò lo sguardo.
«Ascolta...» Lo vidi mordersi il labbro inferiore di sfuggita.
Aspettai in religioso silenzio con il cuore a mille.

Stemmo così per un paio di minuti, la sua mano sopra la mia, quando finalmente alzò la testa e mi guardò dritto negli occhi.
«Non sei una tipa da discorsi romantici, vero?»

Non afferrai la domanda al volo e non capivo il senso del chiederlo proprio in quel momento, ma, quando l'altra mano mi prese la testa e portò il mio viso più vicino al suo, capii.

Mi baciò teneramente, abbassandosi un bel po' e mi ritrovai sulle punte per aiutarlo. Aveva le labbra fin troppo calde rispetto al freddo, ed erano morbide. Non pensai a nulla: avevo il vuoto totale, vedevo nero. Cole muoveva le labbra in modo sicuro ma lento, facendomi provare una sensazione bellissima ma allo stesso tempo straziante: perché lo stava facendo? Non fu la mia prima volta a baciare, ma sicuramente fu la più bella. Solo quando staccò le labbra dalle mie mi accorsi che la testa mi girava.

«È da quando ti ho vista la prima volta che lo volevo fare, sai?»
«Pretendi un po' troppo dalla vita» risposi con la voce tremante, sostenendo il suo sguardo.

Fece un sorrisetto soddisfatto.
«Mi pare che però l'ho avuto», obiettò.

Sorrisi a quella risposta, ma poi sentii le gambe di gelatina e vidi Cole prendermi sotto l'ascella per non farmi cadere.

«Layn?» sentii la voce di Cole chiamarmi ma ormai non riuscivo più a rispondere.

Mi svegliai con un mal di testa assurdo ed ero tra le braccia di Cole, in macchina. Mi fischiavano forte le orecchie e vedevo sfocato. Cole non mi guardava.

Cole?

Cercai di chiamarlo.

Chi guidava?
Cos'è successo?
Perché non riesco a parlare?

Destino Incontrollabile - ᴏʀɪɢɪɴᴀʟDove le storie prendono vita. Scoprilo ora