Fare i turni notturni non mi era mai piaciuto granché, le ore sembravano interminabili, le infermiere si tenevano occupate e io insieme loro finivo sempre per ripassare qualche caso clinico. Quel giorno ero stanca, di quella stanchezza che ti uccide e ti fa sentire debole, forse il trasloco mi pesava ancora e, benché avessi finito da poco di finire il tutto, trovavo sempre qualcosa nuova da mettere in ordine o perfezionare. Federico, che come me era pignolo, non mi aiutava sicuramente a calmare quell'istinto. Erano appena scattate le sei del mattino quando i turni cambiarono, permettendomi di andare a casa o per lo meno uscire dall'ospedale. Amavo l'ospedale ma tutta quella stanchezza non aveva fatto altro che farmi accumulare sonno e poca pazienza. Raccattai le mie cose dal mio stipetto cercando le chiavi della macchina dentro la borsa enorme, che mi ostinavo a riempire di cose. Salutai qualche infermiera che come me stava andando via ed aspettai che l'ascensore aprisse le sue porte per permettermi di arrivare al parcheggio.
Il trillo del mio telefono di risvegliò un attimo, lo presi constatando che Federico si fosse appena svegliato e sembrava essere pronto per la giornata a differenza mia, risposi velocemente fermandomi davanti alla macchina. Sapevo di essere troppo stanca per guidare subito così avevo impostato una sveglia di un'ora avendo l'intenzione di prendere un caffè per svegliarmi, almeno per arrivare a casa. Quello dell'ospedale l'avevo già classificato come acqua sporca così aprì la macchina e ci appoggiai dentro tutte le cose di lavoro richiudendola poi per andare al bar dall'altra parte della strada.
"Un caffè e una pasta, grazie" sorrisi alla cameriera e aspettai con pazienza il mio caffè. Lo bevvi d'un fiato senza versargli lo zucchero e mangiai in fretta la pasta vuota ancora calda, lasciai i soldi sul banco e uscii da lì.
Il viaggio in macchina era durato più del dovuto, avevo preferito fare tutto con calma, arrivando a casa un'ora più tardi. Sapevo che Federico stava al piano superiore dove avevamo messo diversi attrezzi per allenarci, così preferii non disturbarlo e buttai a peso morto sul letto perfettamente rifatto. Non c'era giorno in cui non facessimo il letto appena svegli, non solo era una questione di ordine ma, vedere il letto già fatto ci dava quella giusta carica per affrontare la giornata nel migliore dei modi. Feci in tempo a mettere il cellulare in carica che Morfeo mi stava già portando nel mondo dei sogni.
La sveglia impostata per le due del pomeriggio continuava a vibrare, disturbando il mio sonno profondo. Mi sentivo ancora stanca ma mi ostinai ad alzarmi dal letto per mangiare qualcosa. Wendy e Spike si divertono a farmi le feste e cercai di non cadere mentre andavo verso la cucina per prepararmi qualcosa. Per via della dieta ferrea di Federico e la mia voglia di restare in linea facendo poco sport il nostro frigo era pieno di robe bio o poco caloriche. Ogni piano del frigo era dedicato a qualcosa e le uniche bevande concesse sembravano essere acqua, spremute e bibite energetiche di diverse marche. Le diverse polveri come zinco e magnesio sostavano nella parte bassa del frigo insieme alla frutta. Un contenitore mi saltò all'occhio, un frullato di qualche frutta e verdura era lì davanti con attaccato un post-It. 'Mangia questo per pranzo, giuro che è buono. Torno a casa per le sei ti amo.'
Una lacrima scese dalla mia guancia e feci nulla per impedirle di correre lungo il mio collo dandomi quasi fastidio. Non sapevo cosa avessi quel giorno, ero stressata, i cani non facevano altro che innervosirmi senza un motivo e un forte odore di marcio di arrivava al naso. Mi sedetti sulla sedia e bevvi quell'intruglio che mi aveva fatto venire della leggera nausea. Non so per quale ragione non diedi tanto peso a tutti quei sintomi che portavano ad una sola conclusione, per me sembrava essere solo stress.
Per il resto del primo pomeriggio feci qualche esercizio finendo per farmi la doccia verso le quattro, lasciando scorrere lungo il corpo dell'acqua tiepida nella speranza che mi rilassasse. Mi avvolsi nell'accappatoio posizionandomi davanti allo specchio ancora un po' appannato, avevo intenzione di farmi qualche maschera e rendere la mia pelle leggermente più pulita e purificata. L'argilla agiva piano sulla pelle mentre annoiata aprivo il mobiletto del bagno cercando qualcosa di nuovo. Non era raro che Federico comprasse qualcosa senza avvertire per poi metterla nel luogo in cui sarebbe dovuta essere. Il pacco di Tampax arancioni mi saltarono all'occhio cercando di ricordare l'ultima volta in cui mi era venuto il ciclo. Il tempo sembrava essersi fermato per qualche attimo innescando in me del panico. Ero appena al primo primo anno di specializzazione, Federico era nel pieno della sua carriera calcistica e a mala pena trovavamo del tempo per poter passare insieme. Decisamente meno rispetto a quello che passavamo quando stavamo in due regioni diverse. Il telefono era l'unica cosa che poteva confermare i miei dubbi e quando vidi '16 giorni di ritardo' il panico finì per assalirmi.Impacchettai quel regalo che sapevo avrebbe cambiato parecchie cose nella mia vita e in quella di Federico.
Ero appena tornata dalla prima farmacia che avevo trovato aperta e non avevo perso tempo ad organizzare una piccola sorpresa per il calciatore.
"Siete felici bimbi?" parlai con i cani che mi saltarono addosso una volta capito che parlavo con loro. Ormai erano diventati come dei figli e sapere che saremmo diventati cinque all'interno della nostra famiglia mi faceva emozionare.
Lasciai il pacchetto sul divano sedendomi poco distante appena sentii la Jeep di Federico parcheggiare nel giardino, i cani abbaiarono felici impazienti di salutare quello che ormai a tutti gli effetti era loro padre. La chiave che girava nella serratura emanava un rumore appena udibile facendomi diventare ancora più nervosa. non sapevo come avrebbe reagito, non avevamo mai parlato chiaramente di un possibile figlio, pannolini, latte o notti insonni.
"Ciao amore mio" mi salutò sedendosi vicino a me e baciandomi la tempia. Mi lasciai coccolare un po' e gli chiesi della sua giornata. Si era lavato al centro e lopotevo notare dall'odore di fresco che emanavano i suoi capelli ancora leggermente umidi, aveva il vizio di lasciarli umidi e non sarei mai riuscita a cambiare quel particolare.
"Ho vinto nella partitella di fine allenamento" sorrise. Gli baciai quelle labbra piene e poi parlai, "ho una sorpresa per te". Ero nervosa, le mani mi tremavano, il cuore mi batteva all'impazzata e stavo iniziando a sudare freddo per la paura. Non sapevo come l'avrebbe presa e speravo che fosse una reazione più che positiva.
"Che cos'è?" gli lasciai sulle mani quella scatola e mi guardò storto, "ho paura. Cosa è?"
"Apri" risi incoraggiandolo a slegare il fiocco verde e aprire la scatola.
Avevo comprato della carta velata e avevo fatto in modo di mettere il test di gravidanza in fondo e sopra tutta quella carta inutile. Non era sicuramente ecologico ma una sorpresa era sempre una sorpresa.
Mi guardò sorridendo mentre toglieva piano quei fogli per poi arrivare al quel bastoncino. Gli occhi mi avevano già tradito e non potei far altro che iniziare a singhiozzare piano aspettando che anche lui capisse cosa fosse appena successo.
"Davvero?" mi domandò. Il test nelle sue mani ormai era già caduto sul divano venendo quasi divorato da Wendy, euforica anche lei. Annuii piano, era una cosa talmente fuori dalla mostra confort zone che non sapevamo come reagire. tutto quello che seguì nella mia testa non era altro che un accavallarsi di sussurri, pianti di gioia e baci rubati.____________________________
Avete il permesso di ammazzarmi. Dopo mesi sono riuscita a finire questo capitolo e non perchè mi mancasse il tempo ma perchè avevo così tante idee che non riuscivo a scriverle in modo decente. Anyway ho anche un profilo ig, trovate il link nella bio del profilo.
xoxo, yours Queen
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Want You Back
FanfictionLui voleva solo che tornasse. Che si ricordasse di quello che erano stati e che tutto tornasse alla normalità,Federico voleva solo questo, che la sua Aurora si ricordasse. Che le tornasse alla mente di quanto amore avesse messo affinché si arrivasse...