Alex: Volevo bene a Massimo come se fosse il mio vero fratello. Ma la gelosia verso sua madre e il risentimento per non aver ereditato nulla, alla morte di mio padre, lo hanno reso cinico e vendicativo. Ora sono l' Amministratore Delegato della " Ca...
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Cammino per le strade di Istanbul, con me c'è Fiorella, ha insistito per uscire e poter fare acquisti, mentre io non smetto di pensare alla telefonata di Alex. Era freddo. <Allora ti piace?> Fiorella mi distrae dai miei pensieri, mostrandomi una borsa che le piace <Ah si… molto carina> incrocia le braccia al petto <Muoviti Fiorella, voglio tornare a casa.> dico, pensavo mi avrebbe fatto bene a uscire, invece è stato peggio. <Dai prendiamoci qualcosa in centro e poi torniamo.> mi supplica e, ancora una volta, mi faccio convincere da lei, ci sediamo al bar e ordiniamo un drink <Vittoria sei proprio tu?> di colpo un ragazzo alto si avvicina
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<Scusami ma non credo di conoscerti.> rispondo <Sono Ivan, ero seduto accanto al tuo banco a scuola.> spalanco gli occhi <Oddio, si Ivan! Ma non eri….> <Grasso? Ah beh, sono cambiato da allora.> dice Ivan. Era il mio compagno di classe, tutti lo prendevano in giro per la sua obesità, tranne io ovviamente.
<Quindi sei un amico di mia sorella?> chiede Fiorella curiosa <Diciamo di sì, in verità tua sorella mi piaceva molto a quel tempo.> arrossisco, mentre Ivan mi sorride, poi senza preavviso mi alzo <Scusaci Ivan ma adesso dobbiamo proprio andare.> Fiorella mi guarda sorpresa <Dai, quando possiamo rivederci?> chiede ma non credo sia una buona idea <Mi sembra una buona cosa Vittoria, così conoscerà anche tuo marito.> si intromette Fiorella <Sei sposata?> Ivan chiede <Si.> rispondo, cala il silenzio <Ho capito. Ragazze, da poco sono diventato proprietario di un albergo, vi va di venire a dare un’occhiata?> sto per rispondere ma mia sorella mi precede <Certo, siamo di strada, non è vero Vittoria?> ecco ti pareva.
Entriamo in questo grande albergo che effettivamente è molto carino, Ivan insiste per offrirci da bere. Molto velocemente saluto Ivan e trascino mia sorella fuori da quel posto <Vittoria si può sapere cos'hai?> chiede <Ho mal di testa.> mento <Non dire bugie, è da quando hai sentito tuo marito al cellulare che sei strana.> evito di risponderle, saliamo in macchina e finalmente ritorniano a casa.
Alcune ore dopo
Scendo per cena, Alex non mi ha più chiamata, non so nemmeno se devo aspettarlo. Trovo Valeria seduta a tavola <Alex ha chiamato per riferire che non tornerà in tempo per la cena.> dice Valeria <Grazie per avermi avvisata.> mi volto e salgo nella mia stanza, prendo il mio cellulare e provo a chiamare Alex ma nulla, non mi risponde, stanca di aspettarlo decido di fare una doccia e mettermi a letto. Non riesco a capire la sua freddezza, eppure sono stata sincera con lui, su tutto. Passano alcune ore, guardo l'orologio, sono le due del mattino e Alex ancora non è rientrato, poi sento la serratura della porta aprirsi. <Cosa fai ancora sveglia?> mi dice arrabbiato <Ti stavo aspettando.> nel frattempo lui sbottona la camicia <Perché non sei tornato per cena?> chiedo <Stavo lavorando.> risponde lapidario <Alex… > mi interrompe <Vittoria, è stata una giornata pesante, adesso voglio solo dormire. Basta parlare e non farmi domande> dice irritato, entrando in bagno.
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Delusa dal suo comportamento decido di starmene zitta. Per ora. Domani sarà un'altra giornata!
Eccoci qui amici lettori
Alex dirà a Vittoria quello che ha scoperto?
Cosa pensate di Ivan?
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