Capitolo 27

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Pov's Jasmine
Piove fortissimo, ma per fortuna di colpo sta smettendo, sono zuppa ma non mi importa. Questo tempo oggi è come quel giorno, quel maledetto giorno.

Arrivo e Cristian è già lì sulla nostra panchina. Ci guardiamo per un po'da lontano, poi faccio un bel respiro e vado.
È distrutto, come lo sono io. Abbiamo tutti e due le lacrime agli occhi, siamo due persone a pezzi. Ma prendo coraggio e mi siedo accanto a lui.

"Ho bisogno di sapere la verità, per favore, non sopporto più questo dolore." lo supplico e lui dopo aver fatto un respiro profondo comincia a parlare ma non riesce a guardarmi, fissa il vuoto.

"Quella mattina il ragazzo che ci porta i cornetti al bar aveva la febbre, Francesco stava tornando con Sara da Amsterdam ed io ero l'unico che poteva andare a prenderli." si ferma fa un altro respiro e poi continua
"premetto che quella mattina avevo una sensazione strana.. Arrivo prendo i cornetti e mi dirigo sulla strada di ritorno e quasi faccio un sospiro di sollievo perché non era successo nulla, pensai che la mia sensazione fosse sbagliata.." fa un altro respiro sta volta più lungo, io non gli stacco gli occhi di dosso.
" La pioggia continuava a scendere e a diventare sempre più forte, i vetri del furgoncino si erano appannati, così rallentai per pulirli. Mia madre mi chiama dicendo di sbrigarmi che è piano di clienti così accellero..." scoppia in lacrime è distrutto, mi dispiace ma voglio sapere tutto, così gli prendo la mano e lui continua
" all'improvviso sento un botto, solo allora mi resi conto di andare a 100 km orari su una strada dove si può andare a 50km orari.. Sono sceso e tuo nonno.." si ferma, io intanto sono in lacrime, poi continua "cerco di vedere se mi risponde ma nulla, così chiamo subito i soccorsi e aspetto li finché non arrivano e me ne vado. Inutile dirti come stavo e come sono stato." io lo interrompo.
"Gero e Matt cosa c'entrano, come fanno ad avere il filmato delle telecamere non dovrebbe averlo la polizia?" domando io, stavolta le lacrime sono sparite, voglio solo la verità.
"Sai che Matt ha avuto problemi con la giustizia per via dello spaccio non devo dirtelo io" annuisco poi ribatte
"quando è stato in carcere ha corrotto qualche poliziotto e tutti gli dovevano un favore, uno di questi era di sevizio quel giorno ed io sono venuto a saperlo così ho pagato Matt per farmi dare quel DVD e far star zitto il poliziotto, per questo l'indagine è stata chiusa. "confessa, io rimango scioccata. Non so che fare, in fondo non è colpa sua, non l'ha fatto apposta, pioveva e Cristian non è un assassino, non avrebbe chiamato i soccorsi se no. Ma perché non confessare, almeno per far riposare in pace mio nonno.. Mentre sono immersa nei miei pensieri Cristian mi gira il volto e mi obbliga a guardarlo negli occhi.

"So cosa stai pensando Jasmine. Perché ho pagato Matt e ho corrotto un poliziotto e non ho confessato?
Che avresti fatto al mio posto? Non ero ancora maggiorenne, avevo 17 anni, ero nel pallone, senza patente dovevo solo fare 10 minuti di strada e invece ho fatto un casino. Mi sono rovinato con le mie mani.
Mi sento una merda, lo so che ora mi odierai per il resto della vita e anche la tua famiglia ma almeno adesso sai tutto e non devo più nascondermi. Io mi odio da una vita e ogni volta che guardo tuo padre è come vedere tuo nonno sono identici, ogni volta che guardo il tuo sorriso è come vedere quello di tuo nonno è un colpo nello stomaco. Dopo anni vado ancora dallo psicologo, la notte non dormo più di 3 ore perché rivivo l'incidente.
Sai l'unica notte in cui ho dormito senza incubi e senza mai svegliarmi qual è stata? Quella passata con te prima che partissi.. " dopo queste parole è davvero distrutto, a pezzi ha sputato fuori tutto. Si mette con la testa tra le gambe e continua a piangere.
Io sto come lui, per un po'rimango immobile senza dire nulla ma poi riesco a parlare.

"Non ti odio Cristian e neanche mio padre. Nessuno ti odia. Questo devi mettertelo in testa." mi alzo e mi siedo in braccio a lui e stavolta sono io ad obbligarlo a guardarmi.
"È ovvio che siamo rimasti tutti sconvolti dalla verità. Abbiamo sofferto a vedere quel video, abbiamo pianto e ci siamo sfogati. Io al funerale non sono riuscita a versare neanche una lacrima  e per giorni non ho parlato con nessuno.
Ma tu non sei un assassino, non lo hai ucciso tu, non è colpa tua. È stato un incidente, poteva capitare a chiunque purtroppo con quel tempo. " lui ha quasi smesso di piangere e mi guarda con vergogna.
" È vero che sarebbe stato meglio dire tutto e subito ma chi sono io per giudicarti? Avevi 17 anni, senza patente e non eri ubriaco eri solo di fretta. Hai chiamato i soccorsi e sei rimasto lì questo conta. Odiarti non servirebbe a nulla. Cri non ti odio, mi hai scioccata, sono stata male ma non posso odiarti non ci riesco non è colpa tua. "

Lui mi abbraccia senza dire nulla ed io lo stringo forte. Così forte che sembra che quasi ci rompiamo a vicenda e rimaniamo così per un bel po', lui ogni tanto ricomincia a piangere ed io cerco di calmarlo.
In fondo è stato un incidente.

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