Capitolo 19/Jasmine

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Ascoltate questa canzone mentre leggete,ve lo consiglio ❤

"Luna guarda" dico io durante l'ora di storia porgendogli il mio telefono quasi sulla punta del naso.
"Se me lo appiccichi così non vedo però" dice Luna mentre prende il telefono
"Lo vedi? Io mi faccio 100 problemi con Alessandro che è pure simpatico e carino e lui ha ricominciato con ste foto e quella fotografa di merda? Lui non si fa scrupoli perché devo farmene io!"
"Tesoro è lavoro,stai calma dovresti sapere come funziona visto che hai me che lo faccio. Anche io faccio foto e sfilate ed è ovvio che si stringano amicizie" dice cercando di calmarmi.
"Ti pare amicizia questa? A me no.. senti facesse come vuole ora vivo davvero."

Tutto quello che è successo tra noi è sparito così per lui? Ma io dico ma è umano? Io una persona così non la voglio,non è possibile.

"Jasmine e Luna avete finito?" Ci rimprovera la professoressa
"Si,scusi prof" risponde Luna dolcemente,al contrario mio che non me la filo proprio. È l'ultimo dei miei pensieri ora storia.

"Ragazze che fate stasera è venerdì"ci chiede Marco mentre usciamo da scuola
"Io dovrei andare con il mio migliore amico a mangiare il sushi,perché non andiamo tutti insieme?" Luna ha sempre belle idee,a me stasera non mi va proprio. La fulmino con lo sguardo.
"Dai Jasmine" dice Marco capendo che non ne avevo per niente voglia
"A me non piace il sushi,sarà per un altra volta" dico
"Allora si mangia pizza stasera e non puoi dire di no tu ne vai pazza" Luna non la sopporto quando fa così,anche se lo fa per farmi distrarre.
Tutti continuano ad insistere e alla fine mi arrendo e accetto.
"Va bene vengo,rompi coglioni" dico sorridendo.

Ci diamo appuntamento per le 20.30 andiamo tutti con la macchina del migliore amico di Luna,Carlo.

Non sapevo cosa mettere stasera;si andiamo a mangiare una pizza nulla di che ma volevo essere decente.
Così decido di mettermi dei jeans neri,una maglia grigio chiaro e i stivaletti neri. Per il trucco invece fondotinta,cipria,blush e un po'di mascara,leggero come sempre, non mi piace strafare.
Prendo la mia giacca nera di pelle, la mia sciarpa ed esco.
Sono tutti sotto casa mia in macchina che mi aspettano,salgo e saluto tutti.
Luna è davanti con Carlo ed io dietro con Marco e Alessandro. Ovviamente Alessandro è vicino a me.

Nel tragitto cantiamo a squarciagola tutte le canzoni che ha Luna nel suo iPhone. Marco non vede l'ora di scendere non gli piace il genere che ascoltiamo noi,neanche ad Alessandro ma per lui è indifferente al contrario di Marco.

"Finalmente non ce la facevo più sembravate tutti delle galline" dice Marco stiracchiandosi scendendo dalla macchina;e scoppiamo tutti in una grossa risata.
Marco continua con le sue battute per tutta la serata,con Alessandro e Carlo che gli danno spago ed io e Luna che ce la stiamo facendo sotto dalle risate.

"Io vado a fumarmi una sigaretta se no qui me la faccio sotto a forza di ridere" dico alzandomi mentre stavo ancora ridendo per la cazzata che aveva sparato Marco.
"Vengo anche io va" dice Alessandro.

Avrei dovuto mettere un giacchetto più pesante sto morendo di freddo.
"Hai freddo Jas?"
"Un po'.."
"Fai la splendida con il giacchettino di pelle" dice Ale sorridendo e guardandomi dritto negli occhi,mentre io faccio finta di essere offesa per nascondere l'imbarazzo. Ha un sorriso e uno sguardo che ti rincoglioniscono.

"Vieni qui" appoggia il suo enorme braccio sulle mie spalle e riesce a prendermi tutta, è alto,non quanto Cristian qualche centimetro di meno.

Io lo lascio fare ma sono molto rigida e tremo dal freddo, credo..

"Tremi.." dice avvicinandosi al mio viso
"Ehm.. si" dico io fissandolo negli occhi

"Allora quante sigarette vi state fumando?" Esce fuori Carlo insieme agli altri.
Ecco mannaggia a lui,se non veniva a rompere a quest'ora ci stavamo baciando.
Ma cosa dici Jasmine? Penso.
Vuoi incasinarti un altra volta?
Nono.

Aspettiamo gli altri che finiscono di fumare mentre io e Alessandro rimaniamo abbracciati,non so cosa mi stia succedendo ma stare con lui mi fa stare bene mi fa dimenticare tutti i casini. In fondo ho 19 anni voglio vivere tranquillamente la mia età.

Torniamo a casa i giorni passano vedo video di Cristian che sta in discoteca tutte le sante sere a divertirsi con Jasper, ovviamente, è ritornato quello di prima. Ragazze e discoteca ogni sera.  Ammetto che mi da un po'fastidio ma diciamo che la ferita non brucia più come prima,forse ci ho fatto l'abitudine,forse lo sto dimenticando,non lo so sono parecchio confusa. Devo solo prendermi le cose come vengono,giorno per giorno.

Sono passati 3 giorni dall'uscita e domani partiamo per il campo scuola sono così contenta,staccare la spina mi farà bene.
"Il phon lo devi portare?" urla mia madre dall'altra stanza mentre mi aiuta a preparare la valigia
"Ovvio mamma,sai come sono i phon degli alberghi e i miei capelli sono troppo lunghi."

La notte nessuno della mia classe riesce a dormire e stiamo fino alle 02.00 del mattino a parlare su Book.
Poi finalmente decidiamo di farci qualche ora di sonno visto che alle 7.30 dobbiamo stare in aereoporto.
La sveglia suona e per alzarmi c'è voluta la gru.
Mia madre e mio padre mi accompagneranno all'aereoporto a me,Luna e Pablo un nostro compagno di classe con cui abbiamo legato molto ma che non sta molto simpatico ad Alessandro e Marco.

Arrivati in aereoporto salutiamo i miei e ci avviciniamo all'entrata dove ci sono tutti,dopo esserci salutati e fatto il check-in finalmente alle 8.45 partiamo.

È la prima volta per me in aereo e sono agitatissima. Io ho voluto rischiare e per superare del tutto la paura mi sono voluta sedere vicino al finistrino,mentre Pablo è in mezzo e Luna vicino a lui.

"Signori e signori benvenuti sul volo,vi auguriamo buon viaggio,stiamo per decollare." L'hostess annuncia che stiamo per decollare ed io comincio a ridere per l'agitazione,faccio così ogni volta è il mio modo di esternare l'ansia.
Scoppio in una risata così forte che tutti mi guardano in modo strano ma poi scoppiano a ridere anche loro.

"Vi preghiamo di allacciarvi le cinture di sicurezza" è sempre l'hostess che parla

Ci allacciamo tutti le cinture dopo vari tentativi ci riesco anche io con l'aiuto di Pablo che ha provato più volte ad aiutarmi ma io ridendo e tremando non lo aiutavo per niente.
È stato il momento più divertente di sempre,sembravo una pazza.
Quando sento che l'aereo si alza comincio a ridere ancora di più e mi appiccico addosso al finestrino per guardare di fuori. In quel momento ho provato un senso di libertà,ora so cosa vuol dire volare. Sentirsi leggeri,non solo il corpo ma anche l'anima. E mentre pensavo a questo continuavo a ridere meno forte di prima,però ridevo.

Il volo è andato tutto bene apparte qualche leggera turbolenza.

"Dai ragazzi andiamo che fuori c'è il pullman che ci porta in hotel." esclama il professore.
Ci incamminiamo fuori,carichiamo i bagagli e andiamo in hotel.
Mentre raggiungevamo l'hotel eravamo tutti un po'insonnoliti e quindi c'era un po'di pace,ed io ero immersa nei miei pensieri. Ripetevo a me stessa che avrei dovuto godermi a pieno questo viaggio e che dovevo sentirmi leggera,fare quello che sentivo di fare senza sentire troppo la testa e più il cuore.
Ma questa pace duró pochi minuti massimo 10 perché d'improvviso parti la musica e tutti cominciammo a cantare a squarciagola.
Ed io mi sentivo bene. Era al posto giusto al momento giusto.

Come andrà questo viaggio?
Prossimo capitolo domani mattina e domani pomeriggio. 💖🌹

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