Come un fottuto codardo

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Driin driin
Stupida sveglia del cazzo.

Mi alzai dal letto e mi vestii con un maglione e un paio di jeans per poi uscire di casa con una mela. Riuscii a prendere il pullman in tempo e mi misi nei sedili infondo. Pensai a tutto ciò che era successo a Londra. Il mio incontro con i One direction non doveva esserci. Spero solo che non si ricordino di me. E poi Paul. Lui è cambiato tanto, non era così è non doveva essere così.

Ma il passato è passato ed io non posso farci niente. Così mi alzai ed uscii dal pulmino. Una moto sfrecciò accanto a me, con sopra un ragazzo, un ragazzo bellissimo devo dire. Scese e si tolse il casco, mi guardò fisso negli occhi per poi entrare a scuola.

La bocca mi divenne secca, raggiunsi di corsa il cancello di scuola intenzionata a scordare l'accaduto e entrare a scuola ma venni tirata per un braccio dentro la siepe.

Guardai il mio rapinatore ed eccolo. Era la davanti a me dopo avermi ignorata per due settimane. Rimanemmo a fissarci per qualche minuto quando finalmente decise di aprire la bocca.

- Cosa ci facevi a Londra?

- Non sono cose che ti riguardano.

Cercai di superarlo ma venni intrappolata tra le sue braccia ancora una volta. Mi sbatte contro la recinsione in mezzo alle foglie.

-Dimmelo.

-Tu sei pazzo, mi hai ignorata per due settimane quando invece l'avrei dovuto fare io ed adesso vuoi sapere cose che non ti riguardano. Sei da manicomio!

Gli urlai addosso. Non aveva alcun diritto di farmi una domanda del genere ed io non gli avrei detto nulla. Se pensa di trattarmi così ha sbagliato persona.

- Non ti ho ignorata, pensavo solo che avessi voluto avere del tempo.

Si scusò abbassando la testa. Sembrava veramente dispiaciuto ed io cedetti.

- Va bene

Mormorai a bassa voce

- Quindi mi perdoni?

Mi chiese alzando la testa e rivolgendomi un sorriso magnifico. Gli occhi azzurri cominciarono a brillare e il vento che soffiava gli faceva svolazzare i capelli. Sembrava un dio, involontariamente avvolsi un suo riccio con il mio indice. Lui osservò il mio gesto in silenzio. Quando mi accorsi del gesto ritirai la mano .

- Scusa..

Sussurrai, lui in risposta riportò la mia mano tra i suoi capelli, e si avvicinò pericolosamente alle mie labbra. Mi guardò chiedendomi il permesso con lo sguardo vedendo che non mi ritraevo si avvicinò fino a far combaciare le nostre labbra. Un sapore al tabacco e alla menta invase la mia bocca.

Picchettò con la lingua sulle mie labbra per chiedermi l'accesso ed io acconsentii, le nostre lingue cominciarono una danza tutta loro. Strinsi i suoi capelli in pugno ed avvicinai i nostri corpi fino a farli combaciare. Adesso ero cosciente, non ero sotto l'effetto dell'alcol e neanche lui.

Ci staccammo per mancanza di fiato e ci fissammo. Cercai di parlare ma lui si abbassò per prendere lo zaino e sparì dalla mia visuale. Rimasi a bocca aperta, mi aveva fottutamente baciata per poi scappare come un fottuto codardo.

Si è proprio un codardo.

Mi affrettai ad entrare a scuola incazzata più che mai.

o o....

P.s. voglio ricordarvi che le vicende e i fatti sono stati frutto dell'immaginazione. Nessun personaggio, fatto e luogo corrispondono alla realtà

Kingdom 's QueenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora