Mi dovevi una sfida

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Guardai l'ora ancora una volta.
Sono passati ben 10 minuti e lui non si è fatto ancora vivo.

Maledetto!!

Mentre cominciai a raccogliere le mie cose per tornarne in albergo qualcuno mi chiamò:

-Che fai te ne vai di già?

Mi girai di scatto pronta ad urlargli contro ma poi feci il grandissimo errore di incontrare quei due occhi blu, è tutto ciò che volevo dirgli divenne inutile.

- Hai fatto in ritardo

Queste furono le uniche parole a lasciare la mia bocca prima che il riccio davanti a me cominciasse a ridere.

-Lo so lo so, ma ho finito tardi gli allenamenti...

-Mh ok allora iniziamo su comincia pure mr acrobazie!

Lo canzonai.
Ghignò per poi prendere il suo skate e fare qualche acrobazia. Beh si era bravo ma non glielo avrei mai rivelato. Passarono minuti interminabili finché si fermò e allora corsi con lo skate per poi iniziare le mie.

Una,due, tre... persi il conto e solo quando sentii le gambe cedere mi fermai. E lo guardai.

- Però sei brava nanetta!!

Ghignai

-Lo so, non ce era bisogno che me lo dicessi.

-Wow anche modesta

Ci guardammo per poi scoppiare a ridere.

Prendemmo le cose per poi camminare nel parco.
Ci appoggiammo ad un albero vicino al lago. Amavo questo posto, mi trasmetteva molta tranquillità.

Mi girai verso Daniel che mi guardava già da tempo. Mi sentivo spoglia davanti a quegli occhi così grandi. Era come se mi conoscesse,come se potesse capire ciò che stavo pensando. Eppure quegli occhi mi ricordavano qualcosa o meglio qualcuno,aspiravano alla stessa cosa. In silenzio che si era ce la tua fra di noi di vana straziante di imbarazzante così distolse lo sguardo e provai a parlare di qualcosa di sensato invece la parte stronza di me parlo:

-Perché mi hai chiesto di uscire?

Le parole uscirono di bocca anche se non volevo pronunciarle.Lo guardai di nuovo e lui te se la mascella.

-Mi dovevi una sfida

Disse per poi distogliere lo sguardo e fissare il lago. Annui anche se non mi guardava.

-E tu perché sei uscita con me?

Mi ripose la stessa domanda.

-Ti dovevo una sfida

Restiamo in silenzio fissare il lago finché il suo telefono squillo. Lo prese dalla tasca dei jeans e si allontanò leggermente non che fossimo poi così tanto vicini.

-sono fuori ... no non sono al centro ... sì tranquillo ... certo che faccio attenzione,non vorrei che mi beccassero... ok ti raggiungo mandami la via

Poi attacco e si gira verso di me, distolsi subito lo sguardo.

-Devo andare,sono felice di averti battuto Queen!

Sorrise per poi prendere lo skate

-Ehi non mi hai battuto e poi non mi puoi chiamare così!

- Mmm credo invece che posso dato che sono le otto

Poi se ne andò.

Con chi parlava? Da chi non vuol essere beccato? Devo scoprire di più.

ecco a voi il loro primo "appuntamento".

cosa ne pensate?

chi era al telefono e perché non vuole essere beccato ma soprattutto da chi deve nascondersi?

queste sono le domande che tormentano la nostra cara alexandra

P.s. voglio ricordarvi che le vicende e i fatti sono stati frutto dell'immaginazione. Nessun personaggio, fatto e luogo corrispondono alla realtà.

Kingdom 's QueenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora