Dov'è finito?

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Il lunedì mattina arrivò fin troppo presto e la voglia di alzarmi era pari a zero. Mi sporsi verso il comodino per prendere il mio telefono e spegnere l' allarme che suonava ormai da troppo.

Una volta spenta la suoneria tirai un sospiro di sollievo, quel coso è infernale!! Guardai per un ultima volta il soffitto per poi scendere dal letto e andare a farmi la doccia. L' acqua scorreva sulla mia pelle e i ricordi di sabato sera riaffiorarono la mente. Quell'uomo dalle spalli grandi e poi quella cosa che si sono passati . Il loro comportamento sospettoso e come si guardavano attorno. Niente di tutto questo mi convinceva.

Scacciai via i pensieri e chiusi l'acqua per poi uscire dal box doccia. Mi vestii velocemente con le prime cose che mi capitarono sotto mano per poi prendere lo zaino ed uscire di fretta.

Arrivai in tempo per la lezione di Psicologia e senza farmi beccare dal professore mi sedei all'ultimo banco. Peccato che non vidi lo zaino di qualcuno e ci inciampai. Nella classe si senti il mio tonfo e il professore si girò verso di me.

Mi guardò da sotto quei occhiali grandi e neri per poi sogghignare.

- Fuori! In presidenza!

Furono le uniche parole che sentii prima di essere sbattuta fuori dalla classe.

Bene, cominciamo molto bene!

Sospirai per poi andare in presidenza.

Ma prima di entrare trovai un uomo alto vestito interamente di nero con perfino degli occhiali. Ha un aria molto famigliare ma non ricordo dove l'ho visto.

Comincio a parlare animatamente con la segretaria e le passo un foglio. Quelle mani! Grandi e tatuate sono le stesse di sabato sera! Oh merda! Mi nascosi per bene dietro la colonna e attesi con ansia che il pusher se ne vada. Aspettai due minuti per poi affacciarmi, l'uomo si era evaporizzato. Com'è possibile? Dov'è finito?

Lasciai perdere ed entrai nella presidenza.

L'ora del pranzo arrivò ed io mi trovavo in fila per prendere qualcosa da mangiare. Arrivato il mio turno presi la solita zuppetta che servivano e un po' d'insalata. Pagai il conto e mi andai a sedere nel solito posto vicino alla finestra. Aspettai un po' con la speranza che Daniel si faccia vivo ma di lui nessuna traccia.

Lo stesso accadde il giorno dopo e quello dopo ancora e per tutta la settimana. Era come se fosse scomparso nel nulla , da un giorno all'altro non c'era più . Dovrei essere felice , perché mi ero promessa di restargli il più lontana possibile ma la verità è che sono preoccupata. Forse e finito in un giro in cui non voleva entrare e adesso era in pericolo ma la mia vita era già incasinata di suo di certo non posso aiutarlo.

Lo so lo so è cortissimo e mi dispiace .

P.s. voglio ricordarvi che le vicende e i fatti sono stati frutto dell'immaginazione. Nessun personaggio, fatto e luogo corrispondono alla realtà

Kingdom 's QueenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora