Ventinove

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Terza persona

"Han-ah..."

"Lino-hyung..."

Gli occhi di Minho si spalancano correndo verso il minore e stringendolo forte, "Han-ah... Han-ah... Han-ah...!" Continuò a mormorare il suo nome stringendo la presa.

"H-Hyung?" Jisung era senza parole, non riusciva a reagire dopo quello che Minho fece.

La presa di Minho si fece sempre più stretta mentre affondò la faccia nella spalla del minore. Rimase in silenzio abbracciando Jisung, come se stesse aspettando quel momento.

" H-Hyung- Non... Respiro...!"

Minho lasciò subito la presa da Jisung, "S-Scusa..."

Jisung riprendeva il suo fiato mentre Minho lo fissava. Il maggiore prese la mano di Jisung facendolo sobbalzare in shock. "Han-ah..." Mormorò, la sua espressione si fece più dolce, "Swi davvero qui..."

Intrecciò le dita e si avvicinò finché le loro fronti non si toccarono, "Sei finalmente qui, il mio Han-ah..."

Jisung era congelato ma poco dopo tornò alla realtà e si sposto, "S-sei troppo vicino!"

Un sorriso apparve sul volto di Minho aprendo le sue braccia, "Vieni qua, Han-ah."

"C-cosa? Cosa stai-"

"Vieni nelle mie braccia, piccolo scoiattolo."

Jisung strinse il pugno frustrato. Volevo autocontrollarsi per evitare di avvicinarsi a Minho, ma non riuscì. Dopo un paio di secondi di esitazione saltò nelle sue braccia abbracciando o forte.

Aveva desiderato il suo tocco per gli ultimi cinque anni. Era difficile non avere Minho accanto a sé. Non era passato neanche un giorno o notte senza che lui pensò a Minho. Guardava le stelle in modo da poter sentire quel collegamento nascosto tra loro.

"Han-ah.." Mormorò Minho sentendo il profumo del minore. Erano passati anni da quando lo sentí l'ultima volta e gli era mancanto. Mise la mano dietro la testa di Jisung e appoggiò il suo mento sui suoi capelli stringendolo forte.

"Non andartene così di nuovo..." Sussurrò nell'orecchio del minore.

Jisung era confuso, molto confuso. I suoi occhi di spalancarono rendendosi conto di quel che aveva appena fatto. Tentò di staccarsi da Minho ma lui strinse solo di più la presa per evitare che scappasse. "Non vai da nessuna parte."

"Hyun, lascismi-"

"Rimani così ancora un po', solo... Solo- dammi ancora un paio di minuti.

Jisung si arrese nel liberarsi con un sospirò. Anzi, si appoggiò al petto di Minho rilassando i nervi.

" Han-ah... Ho un sacco di cose da dirti. Un sacco... "

"C-cosa intendi?"

"Non ero riuscito a darti una spiegazione cinque anni fa, non ne ho avuto l'occasione. Ma ora che sei qui..."

"S-stai parlando di..."

Minho passò le sue dita nei capelli del minore e disse, "La mia sorellina."

Jisung stette in silenzio sapendo che avrebbero parlato di qualcosa di serio. Sapeva di sua sorella. Dopotutto lui vide delle parti di quel quaderno.

"Il suo nome era Minhee. Quando è nata il suo corpo era già debole."

"È per questo che l-lei..."

Lui annuì, "Lei è praticamente cresciuta in ospedale. Fino a quando non compì cinque anni, a quel punto poté tornare a casa." Disse. "Minhee poteva andare a casa, ma aveva un sacco di regole. Non poteva mettere un piede fuori la proprietà Lee. Aveva solo me per giocare..."

Fixed | MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora