Ventitré

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Terza persona

Appena aprì gli occhi gemette di dolore. La sua testa era pesante e gli girava. Si guardò intorno e realizzò che era in salotto. Poi si ricordò che lui è Changbin erano andati al bar. Si ricordava anche di una ragazza a caso che ci ha prevosto con lui e quel pensiero lo disgustava.

Guardò dalla finestra, era mattina e il sole brillava troppo per i suoi occhi. Andò verso lo specchio e notò il segno rosso sul collo. Strinse i denti seccato e grattò sulla macchia sperando che se ne andasse peggiorando però il rossore.

Poi odorò un odore disgustoso dalla cucina. Andò in cucina e aprì il cestino per poi vedere del cibo andato a male.

"Cos'è questo? Han-ah ha ordinato troppo cibo?" Si chiese. Sospirò e prese il il sacco di plastica del cestino portandolo fuori dove il camion della spazzatura lo avrebbe preso.

Improvvisamente si sentí strano. Era sabato, perché la casa era così silenziona? Andò di solta sbirciando nella camera di Jisung ma non trovò nulla. Jisung non era in camera sua.

Sospirò pensando che Jisung potesse aver visto il succhiotto, "Probabilmente non mi vuole vedere ora..."

Chiuse la porta della stanza di Jisung e andò nella propria camera. Prese un ascigamano e andò in bagno a farsi una doccia.

Dopo aver fatto la doccia si sedette sul letto mentre si ascigava i capelli con un altro asciugamano.

Sospirò mentre il volto di Jisung gli tornò in mente. Appena finí di asciugarsi i capelli lasciò cadere l'asciugamano sul letto e si alzò. Andò verso il suo tavolo e aprì il cassetto prendendo il quaderno.

Si sedette sul letto e fissò il quaderno che teneva in mano.

"Sono stato... Troppo duro?"

Lo aprì piano guardando la foto in prima pagina. I suoi occhi scesero vedendo la sua scrittura di quando avevo scritto in quel libro.

"Per la mia sorellina, Minhee..."

Girò la pagina e vide un'altra foto di loro due. Si ricordava chiaramente il giorno in cui venne scattata e si ricorda del giorno in cui aveva scritto nel quaderno... Come pianse ogni istante in cui scriveva.

Lacrime asciutte si vedevano in ogni pagina del quaderno.

"Quando sei nata ero così felice di sapere di avere una sorellina. Avevo anche pensato di essere la persona più felice al mondo, nient'altro mi avrebbe reso più felice."

"Ma le belle cose arrivano ad una fine..."

"Riposa in pace, Minhee. Mi mancherai."

"Guarderò le stelle ogni notte, così almeno un pico... Sentirò che sei ancora con me."

Chiuse il quaderno, non girando pagina di nuovo. Aveva scritto quelle parole il giorno della sua morte, non volendo credere che fosse completamente andata. Le voleva bene, più di qualsiasi altra cosa al mondo.

È per questo che lui guarda le stelle ogni notte... In modo che può spiritualmente comunicare con la sua sorellina.

****

"Jisung!"

Si girò e forzò un sorriso, "Hyung."

"Allora? Com'è andata?" Chiese BX curioso.

"C-che intendi?"

"Il nusi gireng!"

"È nasi goreng!"

"Beh-noni interessa! Dimmi che è successo!"

Jisung stette in silenzio. Non voleva che BX sapesse che il piano non aveva funzionato, lo aveva aiutato tanto. "S-si, è andato bene."

Fixed | MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora