Quattordici

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Terza persona

Camminò in punta di piedi per non fare rumore. Erano le sei del mattino e pianificava di lasciare casa senza che Minho lo notasse. Non riuscirebbe ad affrontarlo dopo quello che era successo il giorno precedente. Semplicemente non poteva.

Prima di passare per la cucina sbirciò nella stanza per controllare Minho che, fortunatamente per lui, gli stava dando la schiena mentre preparava la colazione. Deglutí e velocemente ma silenziosamente passò per la cucina, facendo in modo che il maggiore non lo vedesse.

Sospirò di sollievo appena superò la stanza, ammorbidendo la presa salda che aveva sullo zaino. Continuò a camminare silenziosamente verso la porta di casa. Quando stava per mettere la mano sulla maniglia sentí il braccio di qualcuno attorno alla sua vita.

"Esci presto, tesoro?"

Jisung si sentí teso con il suono calmo della voce di Minho accanto al suo orecchio. Provò a rimanere inflessibile ma con la loro situazione attuale era difficile.

"H-h-h-hyung?"

Minho rise con un tono di voce basso e strinse la presa sul minore, "Questo è un sacco di balbettio."

"N-non sto b-balbettando!"

"Oh." Avvicinò le sue labbra all'orecchio di Jisung, addirittura toccandolo, "Sicuro?"

A Jisung vennero i bridi col contatto delle sue labbra, "H-hyung! Lasciami andare!"

Minho ridacchiò ancora lasciando la presa. "Non vai a scuola ora."

"P-perché?"

"Non hai ancora fatto colazione, tesoro."

"Non ho fame! E per favore smetti di chiamarmi così!"

Minho inclinò la testa e incrociò le braccia, "Chiamarti come?"

Jisung si sentí ancora in imbarazzo, "L-lo sai!"

Minho sorriso furbamente, trovando la situazione interessante. Si avvicinò a lui finché le loro facce non erano a pochi centimetri di distanza, "Hm, davvero? Non so davvero di cosa tu stia parlando però." Lo inzigò.

La faccia di Jisung divenne ancora più rossa. Spinse la faccia del maggiore via dalla sua con il palmo della sua mano e gli diede la schiena, "I-io vado!"

Quando stava per mettere la mano sulla maniglia di nuovo venne tirato da Minho di nuovo girando il suo corpo verso il suo e avvolgendo le braccia intorno al minore per non farlo scappare.

"Ho detto lasciami-"

Jisung si interruppe quando sentí delle labbra sulla sua fronte lasciandolo senza parole. Minho lo distanziò un po' alzanndogli poi il mento con il dito. Si avvicinò e fece toccare le due fronti con i loro volti ad una piccolissima distanza l'una dall'altra, per non menzionare le loro labbra. "Stai zitto e lasciami prendere cura di te."

Jisung deglutí e annuì non sapendo che altro fare. Minho gli sorrise dolcemente e gli prese la mano portandolo in cucina. Jisung si sedette sul bancone aspettando che Minho finisse di cucinare.

Jisung era confuso. Perché Minho si comportava così con lui? Lo guardò in silenzio mentre continuava a preparare la colazione. Non riuscì ad evitare di ammirare ogni dettaglio del ragazzo di fronte a lui. È troppo bello per lui da gestire, non riesce neanche a processare come sono finiti in questa situazione quando è iniziato tutto da uno stupido arrangiamento di un matrimonio.

"Hyung?"

"Hm?"

"Perché all'improvviso sei così?" Chiese Jisung senza giri di parole.

Fixed | MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora