CHARLES LECLERC

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RATING ROSSO

📍Monte Carlo

                         agosto '19

"Pronto?", biasico al telefono visto che sono le fottute 3 del mattino.
"Jas", sento dire da una voce incrinata e dopo poco la persona scoppia a piangere al telefono.
"Dio Charles, che è successo?", chiedo tirandomi su dal letto preoccupata.
"Giada", seguono attimi di silenzio - "Per favore vieni da me, è aperto", dice per poi chiudere la telefonata.

Cristo, neanche fossi bolt dopo cinque minuti sono in macchina vestita che raggiungo casa di Charles.
Entro visto che la porta era aperta e lo trovo seduto per terra che fissa il vuoto.

"Cristo Charles mi hai fatto preoccupare a morte", dico sedendomi a fianco.

Ricomincia a piangere e lo abbraccio, lasciandolo sfogare sulla mia spalla.

"Shh, va tutto bene. Ci sono io"

Mi stringe ancora di più a se e non so per quanto tempo rimaniamo in quella posizione.

"Ti senti un po' meglio?", chiedo. Annuisce per poi staccarsi dall'abbraccio, ha tutti gli occhi rossi e mi guarda imbarazzato.

"Scusami, non sapevo chi chiamare"
"Tranquillo, senti adesso ci facciamo una bella camomilla e mi spieghi okay?"

Mi alzo da terra e gli porgo la mano che accetta e senza staccarle raggiungiamo la cucina. Si siede sul bancone mentre metto su l'acqua.

"Che è successo?", chiedo guardandolo dritto negli occhi.
"Non possiamo parlarne domani? È notte fonda"
"No, prima lo fai, prima ti sentirai meglio"

Mi racconta da come il suo rapporto con Giada si è incrinato dopo la vacanza che hanno fatto insieme e la doccia che ha fatto traboccare il vaso è stato un tradimento a quanto pare ma non mi ha voluto dire da parte di chi. Chiamerò anche Giada in questi giorni giusto per sentire entrambe le campane.
Dopo di che scoppia a piangere un'altra volta e lo stringo tra le mie braccia per la seconda volta. Aumenta la stretta attorno alla mia vita come se cercasse di aggrapparsi a qualcosa perché è rotto dentro. Appena si allontana da me restiamo a guardarci, i suoi occhi sono spenti non brillanti come di solito.
Mi accarezza una guancia e in un attimo le sue labbra sono sulle mie dove lascia un bacio a stampo.

"Charles?!", esclamo allontanandomi da lui.
"Io, oddio scusami", riprende a piangere.
"Ehi, tranquillo. È stato un momento di debolezza, non ti preoccupare"

Prendo le bustine di camomilla e due tazze e lascio intanto che si fa. Gli faccio segno di seguirmi e andiamo a sederci sul divano.

"Jas scusami veramente non so cosa mi sia preso", sussurra e le sue guance si colorano di rosso.
"Tranquillo, bevi la camomilla e vedrai che ti sentirai meglio"

Adesso che lo guardo è un bel ragazzo ma non ci avevo mai pensato in quel modo visto che ci conosciamo da quando eravamo entrambi alla Prema. Però anche se il bacio è stato breve, la sensazione delle sue labbra sulle mie mi ha creato scompiglio nella mente.

"Cosa c'è?", chiede.
"Pensavo alla sensazione delle tue labbra sulle mie, non so cosa ho provato ma è stato piacevole ma sono sicura che è stato un momento così"
"Hai ragione anzi ti chiedo scusa ancora, mi sono appena lasciato e non mi sembra giusto nei tuoi confronti o quelli di Giada visto che siete amiche", mi guarda dritta negli occhi.

Cavolo non può guardami così altrimenti la mia mente se ne va a fanculo.

"Hai perfettamente ragione"

La tensione sessuale si potrebbe tagliare con un coltello.

"Vaffanculo Jas o no? Siamo grandi abbastanza per assumerci le nostre responsabilità, ho ragione?"
"You're absolutely right"

In un secondo le sue labbra sono sulle mie che si uniscono con foga. Le nostre bocche si stanno esplorando e la tensione cresce alle stelle e di conseguenza prende a torturarmi il collo mentre in qualche modo cerco di toglierli la maglietta. Ride in risposta e se la toglie per poi fare altrettanto con la mia. Mi guarda con lussuria stendendomi sotto di lui e in un gesto semplice mi slaccia il reggiseno per poi tirarmi via gli shorts.

"Che c'è?", chiedo visto che si è bloccato.
"Mi ha sempre attratto il tuo corpo", ride per poi aggiungere - "Dio cosa stiamo facendo"
"Questo", dico ribaltando la situazione mettendomi davanti a lui. Gli tiro via i pantaloncini e vedo il rigonfiamento attraverso i boxer. Mi posiziono sopra e geme appena le nostre intimità vengono a contatto. Mi chino verso il suo viso lasciandogli dei baci lungo il collo e il torace.

"Non resisto più", ansima a una certa. Ribalta la situazione mettendomi sotto di lui e prende un condom dal cassetto del tavolino del salotto.
Si tira via i boxer e porca puttana, non scherzava Giada quando diceva che era dotato. Quasi mi strappa le mutandine tirandole via e in una mossa secca entra in me, gemo e non dura molto comunque visto che era tanto che entrambi non lo facevamo specialmente in questo modo.

"Cazzo", si accascia su di me per poi sdraiarsi a fianco. Siamo stretti e sudati ma per adesso mi va bene così - "Era da un sacco che non scopavo così"
"A chi lo dici, non ho ricordi"

Restiamo in silenzio a osservare il soffitto dove si sentono solamente i nostri respiri affannati.

"Jas non cambierà il nostro rapporto vero?", dice a una certa.
"No Charles, abbiamo fatto la cosa giusta? Boh chi lo sa ma sicuramente una sana scopata ci fatto solamente che del bene"
"Hai ragione, senti ti va una doccia e poi andiamo a dormire? Se non è problema per te restare qui"
"No non lo è, tanto siamo amici no? Ti conosco da tre anni ormai"

Ci alziamo dal divano, nudi e senza vergogna andiamo su in bagno dove ci facciamo la doccia e dopo una mezz'ora siamo sdraiati a letto. Dio come sto bene.

"Grazie per i vestiti", dico visto che ho indosso una sua maglietta che mi arriva a metà coscia.
"Figurati, ti stanno bene", sbadiglia e ho sonno anche io adesso. Guardo l'ora e sono le 4 del mattino passate ormai.
"Dormiamo?", propongo.

Annuisce e mi accoccolo sul suo petto con le sue braccia che mi stringono e ci addormentiamo così.

***

Quando mi sveglio grazie alla luce che filtra dalla vetrata che da sul porto mi accorgo che Charles non c'è. Mi metto a sedere lasciandomi a uno sbadiglio e sento un gran baccano dal piano di sotto dopo neanche un secondo Charles che impreca.
Sorrido e mi alzo scendendo le scale per arrivare in cucina trovandomi il padrone di casa solo con dei pantaloncini addosso che tenta di preparare la colazione.

"Buongiorno Charles"
Quasi salta dallo spavento e mi rivolge uno sguardo imbarazzato - "Serve una mano?"
"Si ti prego"

Dopo un quarto d'ora stiamo finalmente facendo colazione con tanto di pancakes, frutta, uova e bacon, insomma ci stiamo godiamo la pausa estiva.

"Riguardo a quello a successo, insomma te lo dico che non provo niente per te che vada oltre a una semplice e profonda amicizia. Sai che ti voglio bene ma non riuscirei a vederti diversamente, ti ringrazio che sei venuta e lo apprezzo molto ma spero che tu mi capisca", dice tutto d'un fiato e sono felice che la pensi come me.
"Sono d'accordo Charles, sarebbe troppo strano e poi chi li sente poi Toto e Mattia? Verrebbe fuori un putiferio"

Finiamo la colazione/brunch con calma anche perché è pomeriggio ormai visto che ci eravamo alzati tardissimo.
Dopo di che mi cambio e prendo le mie cose.

"Grazie Charles è stato bello ma che rimanga tra noi okay?", dico sull'uscio della porta.
"Grazie a te cara, è stato divertente ma non succederà mai più promesso e grazie che ci sei sempre"
"Gli amici servono anche a questo, non fraintendermi però", sorrido mentre lui si lascia scappare una risata.

Gli do un abbraccio veloce e dopo lascio il suo appartamento. Appena salgo in macchina sfreccio tra le strade di Monte Carlo pensando alla pazzia che abbiamo fatto e rido, adesso si che mi sento più leggera.

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