max verstappen (8)

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📍Monte Carlo

9 settembre 2020

Sento bussare freneticamente alla porta di casa e mi chiedo chi possa essere visto che è ora del tramonto.

Appena apro mi trovo Max Verstappen e vi giuro che non l'ho mai visto così elegante. Indossa un pantalone nero, una camicia bianca con i primi bottoni slacciati che lasciano intravedere l'abbronzatura, il suo immancabile Rolex e delle scarpe lucide nere. 

"Hai 20 minuti per farti bella anche se lo sei già e accompagnarmi ad una serata di gala su uno yacht, ti prego"
"Perché dovrei accettare? E grazie per il complimento"
"Sei l'unica amica che mi è rimasta qui, per favore", mi lascia un bacio sulla guancia.
"O l'unica che è ancora in zona visto che mezzo paddock di piloti è in giro per l'Italia"
"Ti devo un favore"
"Ne hai una lista ormai"

Sorride.

Non so come ho fatto ma in 20 minuti sono pronta, lavata e profumata.

"Sei bellissima", mi dice mentre prendo una mini borsa dove metto dentro l'Iphone, l'immancabile rossetto rosso e le chiavi di casa.
"Grazie Max, anche tu stai molto bene così"
"Andiamo?"
"Andiamo"

Usciamo dal mio appartamento e sotto vedo parcheggiata la sua Aston Martin blu notte.
Mi apre la portiera e gli sorrido. Mette in moto e ci dirigiamo verso il porto.

"Come ti hanno fatto entrare?", chiedo mentre guardo MC scorrere sotto i miei occhi.

Era un po' che non tornavo a "casa" visto che avevo fatto la quarantena a Verona e dopo il campionato era iniziato.

"Il portiere mi conosce, abiti nello stesso palazzo di Lewis"
"Giusto"
"Domani come ci vai al Mugello?", chiede mentre siamo fermi al semaforo.

MC nell'ora di punta è intasata.

"Ho il jet dopo pranzo, ci sarei voluta andare in macchina ma non avevo voglia di guidare così tanto"
"Se vuoi disdico il mio e andiamo insieme"

Lo guardo e cavolo quanto è cambiato dall'anno scorso, sta diventando un uomo piano piano.

"Volentieri"

Dopo 10 minuti siamo arrivati allo Yacht Club di Monaco che già brulica di auto lussuose e persone vestite elegantissime.

"Pronta per una serata di noia?", mi chiede il numero 33.
"Non vedo l'ora guarda"

Appena scendiamo dalla macchina, i fotografi sono su di noi ma facciamo finta di niente e cominciamo a stringere mani a destra e manca.

Due ore dopo, siamo ancora sullo yacht del Principe e non è neanche mezzanotte. Sono rimasta bloccata a parlare con una signora e Max è al lato opposto della stanza che ogni tanto mi lancia qualche occhiata.

Al centro dello yacht c'è una pista da ballo dove le coppie adesso stanno ballando un lento.

"Mi concedi questo ballo?", è la voce di Max a distogliermi e vedo la sua mano tesa verso di me.
Mi scuso con la signora e accetto il suo gesto. Andiamo al centro della pista e come sempre, abbiamo tutti gli occhi puntati addosso.

"Nessuno si fa i cazzi suoi qui?", sussurro nell'orecchio dell'olandese.
"È una città piccola, devono pure parlare di qualcosa"

Ci sorridiamo e ogni tanto quando sposta le mani dai miei fianchi, sento brividi.

"Che ne dici se andiamo via? Non se ne accorgerà nessuno", mi sussurra Max.
"Va bene"

Aspettiamo la fine del lento e dopo di che <senza farci vedere>, specialmente dai fotografi, raggiungiamo la macchina e scappiamo via.

"Minchia oh, che palle. È più divertente quando ci siamo tutti", afferma
Max.
"Sono d'accordo. L'età media superava i 60, a parte per i Casiraghi e le loro mogli"
"So che è tardi Jas ma mi manca passare del tempo con te, ti va di stare insieme un'altra oretta?"
"Vieni pure da me così ci facciamo una tisana coi fiocchi"

Dopo un quarto d'ora siamo dentro casa.

"Vado a cambiarmi, ti servono dei vestiti più comodi?", gli chiedo.
"Se ce li hai volentieri"
"Ok vieni su allora"

Raggiungiamo camera mia e gli lancio un pantalone della felpa e una maglietta, entrambi di mio fratello. Mentre lui si cambia in camera, vado in bagno per fare struccarmi e lavarmi i denti e dopo 10 minuti ho anche io il pigiama addosso.
In camera non c'è ma sento il rumore delle tazze provenire da giù.
Scendo le scale e lo trovo in cucina mentre mette l'acqua nel boiler.

"Grazie Max non dovevi"
"Figurati anzi grazie a te, sopratutto di farmi venire in jet con te domani"
"Tranquillo lo sai che lo faccio con piacere ma visto che siamo soli finalmente, puoi dirmi cosa è successo realmente con Dilara?"
"Ti prego non odiarmi Jas se te lo dico"

Gli faccio cenno di continuare, lui è appoggiato al bordo del bancone mentre io sono su uno sgabello dell'isola di marmo che ho in cucina.

"L'ho tradita con una di quelle biondine che mi sono portato a letto una sera"

Lo guardo seria.

"Ma si può sapere che hai nel cervello? Non sono arrabbiata con te ci mancherebbe, perché bisogna sempre sentire entrambe le campane ma vi amavate e tanto anche"
"Lo so Jas ma l'amore il più delle volte è così e credimi, era quello vero che provavo nei suoi confronti altrimenti non ci soffrirei così tanto e ti giuro che l'ultima cosa che avrei voluto fare, era tradirla"

Lo abbraccio perché alla fin fine gli voglio bene anche se fa il coglione il più delle volte. Dopo di che prendiamo le tazze con una tisana rilassante e andiamo in terrazzo a sederci.

"È bellissima non è vero?"

È Max a porgermi la domanda mentre guarda MC di notte ammaliato.

"Già, mi era mancata"

E con queste due parole ce ne stiamo ad osservare il principato immerso nelle sue luci con il mare che fa da sottofondo.

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