28. Crazy of you

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Pazza di te.

Virginia’s point of view.*

La testa girava tanto, quella giornata era stata straziante, ecco perché ero svenuta. Mi trovavo sul letto enorme di Harry, in camera sua. La riconobbi in men che non si dica. Un po’ di luce entrava dalla finestra grande alla mia destra. Aprì lentamente gli occhi, beandomi della figura che si trovava di fianco a me. Due occhi verdi come due smeraldi mi stavano fissando. Harry era disteso sul letto accanto a me a pancia in giu, le labbra affondate sulle braccia incrociate appoggiate al cuscino. Non riuscivo a vederle. Mi limitai a guardare i suoi occhi, che come sempre, bastavano. Le sue braccia muscolose erano bellissime, così come tutto il resto del suo corpo, che riempiva la lunghezza del letto. Sorrisi appena, accarezzandogli quell’ammasso di capelli mossi e scompigliati, spingendoglieli un po’ all’indietro. Lui chiuse gli occhi a quel contatto. Sembrava un cucciolo di panda; mi fece tanta tenerezza.

“Mi hai fatto spaventare.” Disse con voce smorzata, in quanto le sue labbra erano appiccicate alla sua pelle, aprendo di poco gli occhi.

Mi avvicinai a lui e gli diedi un piccolo bacio sulla guancia, continuando a scompigliargli i capelli.

“Scusa.” Sussurrai dolcemente al suo orecchio. “Quanto ho dormito?”

Si voltò stiracchiandosi a pancia in su, prese il cellulare sul comodino e guardò l’ora.

“Tre ore, più o meno.”

Continuai ad ammirare quella bellezza che si trovava di fianco a me. Solo adesso mi rendevo conto di quanto era perfetto. Mi sedetti a gambe incrociate sul letto e gli accarezzai il viso con la mano, tornando a passare per i capelli. Amavo affondarci le mani, era come toccare il paradiso. E amavo quando lui chiudeva gli occhi al mio tocco. Ci mancava solo che facesse le fusa.

“Sai, ti sei comportata male.” Disse con voce profonda ma dolce al tempo stesso.

Subito fermai la mano e la ritirai vicino al mio corpo. Non mi ero comportata male, semplicemente volevo prendermi cura di lui, volevo cercare di fare il possibile per farlo sorridere.

“Perché?” Chiesi con una punta di curiosità.

“Mi hai detto una bugia.”

Aprì gli occhi e mi guardò di soppiatto.

“Hai organizzato l’incontro con i ragazzi senza dirmi niente.”

Si alzò leggermente portando il peso sugli avambracci, continuando a fissarmi. La sua voce era comunque neutra.

“Hai letto il mio diario.”

In quel momento la sua voce si abbassò di qualche ottava. Diventò roca, profonda, mi fece capire dello sbaglio che avevo commesso poco prima. Esitai un attimo, prima di mordermi il labbro inferiore.

“Mi dispiace, ero curiosa e non avrei dovuto farlo. Scusa.” Sussurrai appena.

Harry schioccò la lingua due volte sotto al palato e si sedette accanto a me sul quel letto morbidissimo. Incastrò le sue iridi nelle mie, accarezzandomi una ciocca di capelli.

“Non mi piacciono le persone ficcanaso.” Sibilò, toccandomi il naso con la punta dell’indice e assumendo un’espressione divertita. “Adesso devo metterti in castigo.”

Lo guardai attonita, cercando di capire cosa intendesse per ‘castigo’.

“Ma cosa..”

Non feci in tempo a chiedergli nulla che si catapultò su di me facendomi stendere ed iniziando a farmi il solletico ovunque. Sul collo, sui fianchi. Si mise a cavalcioni su di me e non mi diede un attimo di tregua.

Love Will Tear Us Apart. ||h.s.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora