15.She Belongs to me

5.3K 120 3
                                    

Lei appartiene a me.

Guardavo fuori dalla finestra della classe di tanto in tanto, ripensando a tutto quello che mi era successo in questi pochi giorni. C’era il sole oggi a Londra, il cielo era azzurro e non c’era traccia di nessuna nuvola; era un mercoledì più normale degli altri. Stavo iniziando a perdere la testa per un ragazzo dal quale era meglio girare al largo, mi aveva toccata senza il mio permesso, ma allo stesso tempo mi aveva stravolta. Proprio quest’ultimo mi aveva invitata ad un appuntamento portandomi sul London Eye, mi aveva confessato che aveva fatto del male alla mia migliore amica, ma anche che adesso era ‘cambiato’. Non sapevo se dovevo veramente fidarmi di lui, fino a quando ieri notte mi ha salvato da un tentato stupro.

Bene, che due giornate intense. Chissà se anche la terza lo sarebbe stata.

“Virginia, tu ci sei allora?”

La voce di Abby mi riportò alla realtà. Eravamo nella nostra aula, sedute comodamente attorno al mio banco, visto che avevamo un’ora di supplenza. Bonnie era accanto a me che armeggiava con il cellulare, sicuramente si scriveva con Niall, e di fronte a lei c’era anche Emma.  Erano molto carine e simpatiche quelle due ragazze, entrambe bionde con gli occhi chiari, ma quella che preferivo era Selena, era la più simile a me, ed in questo momento frequentava un'altra lezione.

“Scusa Abby ma mi sono persa. Dove?”

“Domani faccio una festa a casa mia. Lo so che magari avrei dovuto avvisarvi prima, ma i miei genitori partono per qualche giorno e mi hanno dato la conferma solo questa mattina. La casa è libera, e pensavo che potevamo sballarci un po’, ma niente robe eccessive mi raccomando: della serie, droga, spogliarellisti e sadomaso, anche no. Che poi i miei chi li sente. Ti va di venire?”

“Sì, certo che ci sarò. Una festa è proprio quello che mi serve in questo momento.”

“Perfetto, allora domani si fa casino. Stasera se volete potete venire a dormire da me, così passiamo tutta la giornata insieme!”

Che tenera Abby. Sempre sorridente e serena, se la vedi per la prima volta pensi che nessuno riesca ad abbatterla. Ha i capelli castani legati in una coda alta disordinata, e due occhi grigi che fanno invidia pure a me. Inoltre, è sempre vestita in modo originale e adatto. Non è altissima, anzi, tra me e lei facciamo a gara.

“Una festa così a random, ci piace. Chi inviti?” chiese Emma.

“Ho messo un volantino nella bacheca della scuola, chi vuole verrà.” Sorrise Abby con fare soddisfatto.

Strabuzzai gli occhi a quella risposta, seguita da Bonnie che distolse finalmente lo sguardo dall’I-phone.

“Stai dicendo che hai praticamente invitato tutto il college?”

“Certo Bonnie, voglio fare qualcosa in grande. In fondo abito in una villa ed è anche abbastanza enorme, lo sai. Duecento persone le tiene tranquillamente.”

“Peccato che in questa scuola ce ne siano almeno un migliaio.” Affermò Bonnie ridacchiando.

“I primini escludili, hanno troppa peppa di venire ad una festa di una sconosciuta. Escludi anche gli sboroni e le oche, e il numero più o meno torna. E comunque stasera dormite da me, niente storie.”

Ridemmo tutte e quante insieme.

“Tu sei pazza.” Esclamò Bonnie scuotendo la testa.

“Ragazze, io vado un attimo in cortile a fumare una sigaretta, cinque minuti e torno.”

Avevo bisogno semplicemente di un po’ d’aria. O forse avevo bisogno veramente di una sigaretta. O forse avevo bisogno di vedere se c’era lui, in quel cortile. Mi tirai su gli shorts di jeans a vita alta e mi sistemai bene la maglia che me li copriva per una parte, e mi avviai fuori, dopo aver ricevuto una sorta di consenso dalle mie amiche. Aprì la porta d’ingresso, e avanzai lungo quel posto che ormai già conoscevo fin troppo bene; mi misi le mani in tasca e con la testa voltata fissai per un po’ di tempo il muretto di pietra, dove lui mi aveva parlato per la prima volta, dove lui mi aveva morso il labbro per la prima volta, dove lui era stato rude e anche volgare, quel primo giorno di scuola. Non c’era. Tirai un sospiro di sollievo; magari era a lezione, o magari mi stava guardando ed io non lo vedevo. D’altronde, non sarebbe stata la prima volta.

Love Will Tear Us Apart. ||h.s.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora