•Capitolo 17•

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VFC.

"Buongiorno Signor Kuznetsov, Kira."-dice salutando.

Maksim si alza e gli stringe la mano.

"Allora, mi ha detto Tanea che ieri ti sei sentita male. Hai vomitato molto?"-domanda Pavlov sedendosi accanto a lei sul letto, invitandola a cacciarsi la maglia.

Kris si toglie la maglia e rimane in reggiseno, ma Maksim non dice niente e ovviamente non li lascia soli.

"Sì. Ho dimenticato le pillole nell'altra casa."-le confessa Kris.

Pavlov sente il suo cuore e il suo battito.

Poi la invita a coprirsi con la coperta.

"Kira, le pillole funzionano solo se rimani calma. Ti ha detto la dottoressa Kovarenko che devi evitare stress. E comunque, dovresti mangiare di più. Sei molto pallida e il battito del cuore non entra nella norma."-la informa.

Kris abbassa lo sguardo.

"Dottore, mi dica la verità. Secondo lei porterò a termine la gravidanza?"-domanda sussurrando Kris.

Maksim la guarda in quelle condizioni.

Che cosa aveva fatto?

Se Kris dovesse perdere il bambino a causa sua,
non se lo perdonerebbe mai.

"Sarò onesto. Io penso che con tutto questo stress, è già un miracolo che tu sia arrivata al secondo mese di gravidanza."-la informa, prima di alzarsi dal letto.

Kris alza il viso e si intravede una lacrima sulla sua guancia.

Maksim si avvicina a lei e si siede sul letto.

Kris involontariamente, afferra la mano di Maksim e la stringe.

"Kira, l'unica cosa che ti posso dire se non vuoi perdere il bambino, è di rimandare tutte le questioni in sospeso. Ogni rancore, tutta la rabbia.. il dolore. Perché probabilmente la prossima volta che starai male, sarà anche l'ultima volta che succederà con il bambino in grembo."-la informa il dottore, prima di salutarli e andare via, chiudendo la porta.

Kris si corica a letto e inizia a piangere girandosi di spalle a Maksim.

Maksim non ha mai visto Kris in queste condizioni.

Ci è voluto un bambino di mezzo per far capire a tutti che mentire è sbagliato.

Non sempre, ma nella maggior parte dei casi si.

Se Maksim non avesse architettato quella messa in scena, a quest'ora sarebbero nel loro letto a New York, a dirsi quanto si amano ed eccitati per il bambino.

Anche Cara sarebbe stata lì sveglia e coscente.

Ma così Roxy non avrebbe avuto motivo di tornare da loro.

Perché è stata Kris in un momento di necessità ad andare da lei con l'aiuto di Alexander.

Come Alexander e Roxy, non sarebbero mai diventati così uniti.

Maksim si caccia le scarpe e la giacca, scosta le coperte e si corica accanto a Kris, abbracciandola da dietro.

Kris prende la sua mano che le cinge il fianco, la porta al suo petto e la stringe.

"Si sistemerà tutto, Kris. Il bambino nascerà sano e salvo, e non gli mancherà niente."-la rassicura.

"Io non lo voglio perdere.."-singhiozza Kris.

"Non succederà."-la rassicura di nuovo.

Attimi di silenzio.

"Perdona gli altri e vieni a vivere a casa mia."-le sussurra.

"Non posso. Non mi fiderò mai più di loro. Ora capisco perché tutta quella gentilezza.. erano i sensi di colpa. Almeno ho capito che sono ancora umani."-risponde Kris.

"Kris, è stata tutta una mia idea. Loro mi hanno solo assecondato."-le confida Maksim.

"Non dovevano farlo.. Ma tanto, nessuno può dire di no a Maksim Kuznetsov.. vero?"-domanda prendendolo in giro.

Maksim le da un bacio sui capelli, ispira il profumo e poi si avvicina al suo orecchio.

"Tu puoi farlo. E lo fai ogni giorno da quando ci conosciamo. È per questo che ti amo."-le sussurra.

"Bel modo di dimostrarlo."-risponde Kris, prima di chiudere gli occhi e fingere di addormentarsi.

Maksim continua a tenerla stretta a se.

Poi abbassa la mano, e l'appoggia sulla pancia di Kris.

"La mamma e il papà possono anche non andare d'accordo, ma non sarai mai solo a questo mondo. Il papà proteggerà te e la mamma, anche da lontano, se questo significa che starete bene."-sussurra Maksim.

Kris ascolta tutto, ma non dice niente.

Si addormenta tra le braccia del suo uomo.

𝑁𝑜 𝑚𝑜𝑟𝑒 𝑠𝑒𝑐𝑟𝑒𝑡.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora