Capitolo 9

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Finita la scuola, andai in biblioteca con Max ha studiare, anche se non riuscivo a concentrarmi sui compiti... pensavo a Sarah e a come avrei fatto ha invitarla ad uscire... 《Terra chiama Alex.. ci sei!》 Disse Max agitando la mano davanti alla mia faccia, risvegliandomi dai miei pensieri gli dissi, 《scusa.. ero distratto.. mi stavi dicendo?》 Max mi guardò di spiego, 《si certo... lo so io a cosa pensavi...》 Disse lui con un sorrisetto malizioso, 《a una certa ragazza dai capelli neri.. gli occhi verdi.. e...》 Disse, toccandosi i capelli e sbattendo gli occhi, con un espressione da stupido, 《va bene, smettila adesso di fare lo stupido e finiamo i compiti.》 Dissi con la faccia rossa come un peperone, lui rise e riprendemmo a studiare.

Si era fatto tardi fuori era buio, quindi ci salutammo e tornammo ognuno a casa propria.
Mentre camminavo per la strada, i miei pensieri tornarono a Sarah... sarei riuscito a invitarla ad uscire?... e se mi dicesse di no?... avrei fatto la figura dello stupido... 《aiutoooo!》 Sentii un urlo improvviso che mi fece sobbalzare dallo spavento, vidi una donna che correva spaventata dall'altra parte della strada, si infilò in un vicolo, era inseguita da qualcosa... vidi un ombra correrle dietro… mi si gelò il sangue nelle vene quando capi cosa fosse… due occhi rossi iniettati di sangue... era il lupo che aveva attaccato me e SilverClaw una settimane prima.. tirai fuori il cellulare, la batteria era scarica, vidi un telefono pubblico poco più avanti, provai a chiamare la polizia... ma mi accorsi che il filo della cornetta era staccato.. maledizione! Sembrava una di quelle scene da film horror… e adesso cosa faccio... 《Aaaaah!...》 Senti la donna urlare, poi un ringhio e un forte rumore di ossa che si rompo... poi più niente, avevo una paura fottuta, ma dovevo fare qualcosa... tirai fuori il coltellino che avevo in tasca, non è un granché ma è meglio di niente, lo porto sempre con me da quando lo vidi la prima volta, deglutì e andai a vedere.. mi avvicinai al vicolo dove era corsa la donna.. mi trovai davanti una scena raccapricciante, il lupo era più grande della prima volta che lo avevo visto, devono avergli fatto qualcosa che lo faceva crescere... e grande quasi quanto un orso, era di spalle e stava masticando qualcosa... era il braccio staccato di netto della donna che era distesa a terra morta, con un espressione di terrore negli occhi spalancati... aveva anche uno squarcio molto grande alla pancia, da dove fuori usciva una parte degli organi interni, il sangue era schizzato sulle pareti, un enorme pozza di sangue ricopriva gran parte del pavimento sotto il corpo della donna... ero scioccato, mi misi una mano sulla bocca per non vomitare o urlare, non volevo che si accorgesse di me.. mi nascosi dietro un cassonetto, per la donna era troppo tardi non potevo fare più niente… decisi di rimanere nascosto finché il lupo non fosse andato via.
Sarà passata almeno un ora, ed è un pò che non si sentivano rumori, non avevo il coraggio di guardare quando all'improvviso il cassonetto riflesse una luce.. una macchina poco distante stava passando.. trovai il coraggio e mi girai prima dalla parte dov'era il lupo e poi verso la macchina, non vedendo la bestia scappai verso la macchina, 《per l'amor del cielo, fermatevi! c'è una donna che ha bisogno di aiuto!!》Strillai con tutto il fiato che avevo in corpo, la macchina si fermò di colpo, dentro cera una coppia, la donna mi venne in contro portandomi in macchina mentre il marito suppongo, si diresse verso la scena.. 《tesoro chiama subito la polizia e digli che sono l'ispettore Costa e che c’è un cadavere.》 Disse l'uomo.
《tieni caro mettiti questo giubotto sei infredolito.. dammi il numero dei tuoi che li chiamo.》 Mi chiese la donna mettendomi il giubbotto del marito sulle spalle, 《purtroppo mamma non è in casa, è a lavoro ma li non può rispondere.》 Gli dissi, stavo ancora tremando dalla paura, 《tranquillo caro ti portiamo noi a casa, ora resta in macchina.》
Passarono pochi minuti e la strada fu piena di volanti e agenti, qualcuno andò con l'ispettore sulla scena del crimine, invece due agenti si fermarono a parlare con me su cosa era successo, ma non riuscì a tirare fuori neanche una parola… 《agenti, ci pensiamo io e mio marito a chiedergli cosa è accaduto, quando si sarà tranquillizato.》 Si intromise la donna...
Finalmente stavo tornando a casa, ero in macchina e potei vedere meglio l’ispettore... era un uomo sulla quarantina, aveva i capelli scuri e corti, portava una sorta di pizzetto ma non troppo lungo.. la moglie invece sembrava più giovane di lui, una donna mora dai capelli riccia, la cosa che mi colpi di loro era il modo in cui si comportavano verso di me, come se fossi il loro figlio.. 《allora, come ti chiami?.. io sono Riccardo Costa e lei è mia moglie Anna.》 Mi chiese guardandomi dallo specchietto, 《io sono Alex Evans, piacere e grazie di esservi fermati.》 Risposi, 《allora Alex cosa è accaduto?》 Mi chiese l’ispettore, 《ecco... stavo tornando a casa dalla biblioteca, quando ho sentito una donna urlare, era inseguita da... da una specie di lupo, ho provato a chiamare la polizia ma il celulare era scarico, c'era un telefono pubblico ma era rotto, non sapendo che fare mi sono avvicinato e vedendo cosa era successo… ho avuto paura e mi sono nascosto.》 Mi venero le lacrime agli occhi. 《Ho caro.》 Disse Anna e mi abbracciò.
Arrivati a casa rimasero con me fino a che non torno mia madre, quando torno a casa l'ispettore racconto l'accaduto, e agiunze, 《ora cerchi di farlo riposare, per qualsiasi cosa questo è il mio numero.》 Disse porgendo un biglietto da visita a mia madre,《Grazie di tutto.》 Disse lei, poi l’ispettore e sua moglie andarono via, mia madre mi disse, 《tesoro, vai a riposare, ti preparo una buona tazza di thè caldo.》 Io annui stancamente e andai in camera.

Il coraggio di AlexDove le storie prendono vita. Scoprilo ora