Occhi profondi

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Gaia POV

Il mio messaggio di risposta è molto meno poetico e tanto più pratico. Tra le altre cose che ho scritto ce n'è una che forse è quella più importante.
Ho cercato di spiegare a Cristian quello che era successo con Matteo. Quello che avevo fatto, scritto, detto, anche solo pensato.
Ho chiamato Matteo subito prima di sentire lui. Gli ho espresso le mie conclusioni, preoccupazioni, verità. Lui ha capito, o almeno ha finto di farlo, anche se le sue storie su Instagram dicono tutt'altro.
L'ennesima frecciatina.
L'ennesima riprova che quel capitolo della mia vita è ormai più che concluso.

"Non lo rivoglio".
Avevo detto queste parole alla vocal-coach Raffa quando una canzone aveva aperto quelle mie vecchie cicatrici. E solo adesso mi rendo conto che per una volta avevo ragione, che per una volta ci avevo visto lungo sulla mia vita.

Cristian visualizza il messaggio dopo qualche minuto. Me lo immagino disteso sul letto mentre dà attenzione ad ogni parola, ad ogni virgola. Aspetta qualche minuto prima di iniziare a scrivere una risposta alla domanda finale che gli ho fatto. Sicuramente una provocazione, forse una domanda gettata senza pensare troppo a tutto il resto.

G - [...] Torni?

C - Non posso

G - Per il Covid o per altro?

C - Che altro ci dovrebbe essere?

G - Non lo so, sto solo chiedendo

C - Sei sempre stata così insicura nelle relazioni personali?

G - In che senso?

C - Sembra che non ti fidi, che stai sulla difensiva

G - Credimi non è così. Altrimenti non ti avrei chiesto di tornare qua

C - In questi mesi ho imparato a conoscerti e forse a capirti almeno un po'. Siamo simili io e te sai

G - Lo so, forse è questo che mi piace

C - È anche quello che ti spaventa?

G - Un po'. Capirei se in queste settimane hai sentito la tua ex o chiunque altra

C - Vuoi saperlo?

G - Sinceramente? Forse no. Sono stata stronza Cri nei tuoi confronti, non dovresti essere così comprensivo e calmo

C - Ma smettila, mica posso reagire tirando pugni al muro. L'importante è che abbiamo chiarito no?

G - Beh direi di sì

C - Vuoi sapere se ho sentito qualcuno?

G - Non vorrei, ma so che me lo dirai lo stesso

C - L'ho sentita sì, ma non in queste settimane. Mi ha scritto subito dopo la mia uscita dal programma. Voleva vedermi, cosa che però non è successa

G - Perchè?

C - Innanzitutto perché io ero a Roma e lei a Milano. Poi perché non avrebbe avuto senso, io stavo aspettando di vedere te

Passa qualche minuto senza che nessuno dei due scriva altro. Quando ci siamo conosciuti si era lasciato da pochi mesi, e tutta la rabbia e la tristezza che provava per la fine della sua relazione era palpabile. Conoscendolo ho avuto modo di capire che Cristian dona tutto se stesso a chi ama. Completamente.
Questa situazione di stallo si fa più lunga del previsto, poi però è lui a continuare la conversazione.

C - Vuoi davvero che scenda?

G - Sì. Avrei bisogno di vederti, di parlarti a voce

C - Vuoi che ti chiamo?

G - No tranquillo, le altre dormono

C - Okay

Tutte queste pause mi fanno tornare alla mente quei silenzi in cui i nostri occhi si fondevano sotto la magia delle stelle di Roma.
Entrambi rimaniamo online.
Fermi, avvolti un silenzio che possiamo forse entrambi toccare anche se così lontani.

C - Ga?

G - Dimmi

C - Vorrei tornare a Roma

G - Lo so

C - Non vai a dormire? Sono quasi le 1

G - Strano che io e te finiamo sempre a fare le ore piccole. Comunque non ho sonno, tu?

C - Nemmeno io

Di nuovo un attimo di silenzio, seguito dalla vibrazione del mio telefono che mi fa notare che ho una video-chiamata in entrata.
È lui.
Rimango interdetta ma premo comunque il tasto verde.
Gli occhi di Cristian risplendono in primo piano, accompagnati dal suo sorriso così dolce e rassicurante. Mi fa cenno con la mano di restare in silenzio, ricordandosi che Nyv e Giulia dormono.
Nello stesso momento cominciano ad arrivare alcuni messaggi su whatsapp.
Sempre lui.

C - So che non puoi parlare, e di conseguenza non posso farlo neanche io altrimenti svegliamo tutti.

Volevo solo guardarti negli occhi.

Ti va se restiamo in silenzio così?

Mi mordo le labbra, un vizio incontrollabile nelle situazioni di imbarazzo o di improvvisa felicità. Annuisco con la testa guardandolo intensamente.
Rimaniamo così fermi a guardarci davanti a questi schermi, come se fosse un modo per sostituire quell'abbraccio che desideriamo.

E così, tra il silenzio di maggio e gli occhi di Cristian, mi addormento. Sperando che, più avanti, potremmo darci davvero quell'abbraccio.

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