Gaia POV
Ho festeggiato assieme a Cristian il disco d'oro di Chega. Non credevo che questo momento sarebbe arrivato. La prima volta che vidi il mio singolo su ITunes non credevo neanche di essere in classifica.
La vita mi aveva insegnato a prendere ogni occasione con le pinze, a godermi il momento lasciando però accesso un lume di razionalità. Perché non si sa mai. Le cose alla fine potrebbero non andare come vorremmo, tanto vale farci trovare preparati.In quel momento ho pianto dalla gioia mentre lui sorrideva guardandomi fisso negli occhi e urlando a squarciagola dalla terrazza. Fortuna che siamo in periferia e non ci sono altro che parcheggi tutto intorno.
Nel pomeriggio Cristian è andato alla casa discografica per organizzare i prossimi concerti. Ovviamente quando sarà possibile.
Nei giorni successivi ci siamo visti sempre. Che fosse nel suo appartamento o agli Studi mentre aspettava che terminassi le prove.
Stiamo recuperando quel tempo che abbiamo lasciato andare nel momento in cui la mia mente era ancora offuscata.
È stato lui ad essere forte, a non lasciare la presa di quel filo invisibile che aveva iniziato ad unirci e ad aggrovigliare le nostre vite da ottobre. Quasi come se nient'altro gli importasse, come se tutto quello di cui aveva bisogno fosse quel "noi" che stiamo pian piano creando.
Nelle nostre lunghe chiacchierate non abbiamo però mai parlato di lui. Del suo passato, delle delusioni, delle ferite. Delle paure.
Cristian cerca sempre di essere forte facendo credere al mondo che niente lo colpisca. Visto dall'esterno può quasi sembrare che non gli interessi di niente. Che sia superficiale.
Lui però ha paura, più di quanto forse ne abbia avuta io quando ancora non sapevo prendere una decisione.
Ha paura dell'abbandono, di soffrire ancora, di far soffrire, di donare tutto se stesso nell'eventualità che le cose possano andare male. Perché anche lui tiene sempre accesa quella fiamma di lucidità e razionalità che non ci permette di vivere il momento fino in fondo.
La vedo la paura nei suoi occhi quando siamo abbracciati, talmente vicini da poter sentire i nostri cuori battere.
Si allontana però per un secondo di troppo, non riuscendo più a sostenere il mio sguardo, restandomi vicino ma così lontano con il pensiero.
E sono giorni che il suo sguardo è sempre più assente, che i suoi baci hanno un sapore diverso.Ieri c'è stata l'ultima puntata di Amici Speciali. Mi mancherà quel clima che si respirava all'interno di quegli studi. Mi mancherà tutto.
È però il momento di prendere un'altra strada, una più vera e più difficile.
Amici sicuramente ci aiuta all'inizio. Consente a noi ragazzi pieni di sogni e di accordi mal assemblati di avere un'occasione, una vera occasione, per sognare. Tutto quello che viene dopo però è una continua scoperta e ricerca.
E poi domani tornerò finalmente a casa dalla mia famiglia.Ieri sera Cristian era in studio, e assieme a tutti gli altri ragazzi è venuto a festeggiare dietro le quinte al termine della registrazione. Sembrava più serio del solito, come se avesse qualcosa per la testa che non gli permettesse di essere completamente libero.
Gli occhi di Alberto erano, come al solito ma forse con più insistenza, puntati su di me. Forse perché quello era l'ultimo giorno. Ci saremmo potuti vedere certo, come amici, durante una reunion magari.
Cristian deve averlo notato perché mi ha chiesto di andare fuori dagli Studi per parlare.
Non credevo che avesse ancora dei dubbi sull'interesse che provo per lui, non dopo tutto quello che abbiamo vissuto in questi giorni. Non dopo quello che abbiamo fatto per non perderci.
E soprattutto non credevo che potesse essere geloso di Alberto. Non gliene ho mai dato motivo.C - Non ci riesco Gaia
Una frase secca sputata di getto mentre si accende una sigaretta. Tra l'altro non mi aveva mai chiamata con il nome intero.
Non capisco da dove venga fuori questa sua confusione che mi fa restare perplessa e alquanto sorpresa. Le nostre voci cominciano ad accavallarsi con più insistenza, nonostante tutto intorno sia silenzio.C - Mi sono rotto di pensare costantemente che potrebbe non fregartene un cazzo
G - Puoi sederti che ne parliamo da persone mature? Per favore
Cristian decide di darmi ascolto e di appoggiarsi sul muretto di fronte alla porta dello Studio.
Mi dice che ci ha pensato. Che riflette costantemente sul nostro rapporto, sulla nostra "relazione".
Ha mimato con le mani le virgolette a quella che credevo fosse una cosa seria. Quella che avevo considerato come la mia "rinascita" dal punto di vista sentimentale. Con un solo gesto, così semplice e a tratti scontato, ha fatto crollare quei muri che stavamo costruendo insieme. Tutte quelle certezze che avevo visto in lui e che lui, inaspettatamente e inconsciamente, mi aveva dato.
Mentre Cristian continua a parlare, puntando costantemente gli occhi verso il cielo e mai verso i miei, sento la sua voce sempre più ovattata mentre ripenso alle parole che ha appena pronunciato.
La nostra "relazione".
Una lacrima scende sul mio volto mentre chiedo con voce roca cosa sia successo per poter cambiare così. Per poter azzerare d'improvviso ogni valore a quello che era stato. A quello che avevamo vissuto.Dopo non poche digressioni finalmente capisco. Ha parlato con Jacopo, l'unica persona che gli ha sempre sconsigliato di stare con me. Sia come amici che come altro.
Cristian non è uno che si fa influenzare, specie da una persona come Jacopo. Però probabilmente lo ha convinto a non lasciarsi andare a quelle emozioni che stavamo provando insieme, dicendogli di lasciare costantemente accesa la spia della razionalità. Quel lume che assieme a me aveva saputo spegnere per lasciarsi finalmente andare all'ignoto. Alle cose inaspettate. Che poi sono le più belle.
Gli ha detto di pensarci, di ragionare. Che probabilmente era successo tutto troppo in fretta. Che forse non lo volevamo davvero. O almeno non entrambi.G - Hai intenzione di chiuderla qui?
Ci guardiamo negli occhi per la prima volta da quando questa discussione è cominciata. È confuso, arrabbiato, più con se stesso che con me. Ha gli occhi lucidi.
C - Ho bisogno di certezze Ga.
Da te e da me stesso soprattutto. Forse ci siamo lasciati trasportare. Non lo soG - E credi che potrai risolvere questa situazione da solo? Che potrai trovare queste certezze da solo?
C - Non lo so. In questo momento però non riesco
G - A stare con me?
C - Sì
So che non l'ha detto con l'intenzione di farmi del male. So che vuole risolvere questi dubbi che ha da solo. Perché non è abituato a chiedere aiuto, perché ha paura di fidarsi completamente delle persone. Perché è fatto così, è testardo.
Ed è in questo momento che mi rendo finalmente conto del significato di quegli sguardi pieni di angoscia quando eravamo insieme in questi ultimi giorni. Cristian ha provato a cercare una soluzione a questi "problemi" insieme a me. Stando con me. Io però non sono riuscita ad accorgermi di niente.
Inizio a piangere con più frequenza mentre dei singhiozzi cominciano ad uscire dal mio corpo e ad infrangere il silenzio.
Cristian si avvicina. Mi abbraccia. Vorrei che non lo facesse perché fa ancora più male così.C - Scusami. Non è colpa tua
G - Non puoi pretendere di trovare delle risposte da solo. Non farlo
C - Non posso farti stare male Ga
G - In questo modo mi stai facendo male
Si allontana da me facendo qualche passo indietro asciugandosi una lacrima che gli aveva rigato la guancia.
Quando ero con lui avevo tenuto spenta quella luce di razionalità. Perché stavo così bene, perché era così bello potersi lasciare andare completamente.
Evidentemente sbagliavo. Avrei dovuto valutare l'opzione che le cose potessero prendere una piega improvvisa.
Così improvvisamente dolorosa.Continuiamo a parlare per qualche altro minuto, mentre cerco di convincere Cristian ad affrontare questa situazione insieme. Anche se so che la sua decisione l'ha già presa.
Continua a piangere, come non lo avevo visto fare mai. Mi avvicino a lui e lo abbraccio.
I nostri singhiozzi si fondono insieme come qualche giorno fa faceva la nostra passione, la nostra voglia di viverci. Gli accarezzo i capelli inspirando il suo profumo mentre Cristian continua a bagnare la mia maglia.Ci allontaniamo. Stavolta davvero.
Lo guardo andare via sperando che torni indietro da un momento all'altro.
Ma non lo fa.Se ne va lasciandomi sola con le nostre lacrime sulla maglia, con troppe domande nella mente, e con un senso di vuoto nel petto che cresce ogni minuto di più.
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Tu non mi basti mai
Fiksi PenggemarGaia ha appena trionfato nel Talent Show musicale più seguito d'Italia: Amici di Maria di Filippi. La sua carriera discografica è pronta adesso a decollare, dopo non poche difficoltà nel passato. Insieme a lei, tantissimi altri ragazzi hanno avuto...