Una canzone che non so

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Cristian POV

Milano-Roma.
478 km in linea d'aria.
Molti di più se consideriamo la sosta a Firenze per vedere anche solo di sfuggita la mia famiglia.
Mia sorella era a lavoro quando mi sono fermato a casa. I miei genitori sapevano che sarei tornato a Roma in questi giorni, ma non erano a conoscenza che sarei passato a salutarli. Mia madre ha iniziato a piangere non appena mi ha visto scendere dalla macchina. Mio padre non vedeva l'ora di riabbracciarmi.
Sarei voluto restare lì molto di più, recuperare quel tempo che abbiamo vissuto lontani, ignari della vita altrui.
Mio padre, mentre mi accompagnava alla macchina, mi ha chiesto se tornavo a Roma per lavoro o per altro. Nonostante la mascherina so che ha notato il mio sorriso d'imbarazzo.
"Allora c'entra una ragazza eh" mi ha detto ridendo. L'ho salutato come era nostro solito fare: un abbraccio e una pacca sulla spalla.
"Ciao Pa" gli ho detto.
"Ti voglio bene" avrei voluto aggiungere, se non fosse che il mio telefono ha interrotto quel momento. Il mio manager mi chiedeva tra quanto sarei arrivato a Roma.

Ho ripreso a viaggiare dopo un'ora dal mio arrivo a Firenze. Ho collegato il mio telefono così da poter ascoltare anche le canzoni che ancora non sono uscite sulle piattaforme digitali. Come quelle di Martina o quelle nuove che ho scritto.
Anch'io come Gaia utilizzo la macchina come metodo di paragone per le mie canzoni. Se mi stufano allora c'è ancora qualcosa da cambiare. Altrimenti è fatta.

Appena arrivo davanti al mio appartamento noto il mio manager con in mano un mazzo di chiavi. Mi dà le ultime direttive sull'incontro che avrò domani con la casa discografica e mi lascia il pomeriggio libero per riposarmi un po'.
Ancora non ho detto a Gaia che sono arrivato. Vorrei farle una sorpresa ma allo stesso tempo penso che le odia le sorprese. Così come gli scherzi e come tutto ciò che non può controllare totalmente.
Meglio non rischiare allora.

C - Hai programmi per stasera?

G - Che vuoi dire? Ho Amici Speciali

C - 5 minuti per una sigaretta dopo la puntata?

G - Sei a Roma?

C - Davvero

G - Dove? Io sto andando agli studi per l'ultimo sound check

C - Non credo che mi faranno entrare. Ho sentito Maria, mi ha detto di passare dall'ingresso per il pubblico

G - Mh

C - Però ci possiamo vedere dopo

G - Va bene

Lascio Gaia alle sue ultime prove mentre cerco nella valigia stesa a terra qualcosa da mettermi per stasera. Rimango a fissare i miei vestiti per un tempo decisamente troppo lungo.
Alla fine decido di rimanere come al solito sul casual: maglia bianca, jeans e giubbotto di pelle.
Comodo e semplice.
Trascorro il pomeriggio arpeggiando un po' la chitarra che il mio manager mi ha fatto trovare in casa, e provando a scrivere qualche frase.
Mi dirigo poi agli Studi, con un po' di anticipo rispetto all'inizio della puntata.
Appena arrivo davanti all'ingresso vengo subito accolto da dei ragazzi della produzione, che pur rimanendo a distanza mi salutano calorosamente. Rimaniamo a parlare per una mezz'ora fino a quando anche loro si dirigono in studio per controllare le ultime cose.
Resto fuori a fumare mentre il sole tramonta in questi giorni che si allungano sempre di più.
In disparte noto Alberto e Giordana che parlano tra di loro mentre anche lei fuma. Guardando le puntate scorse ho visto che Alberto si è preso una bella cotta per Gaia. Mi fa un po' ridere vederli entrambi imbarazzati quando Maria li interpella facendo qualche battuta. D'altronde però tra me e lei non è stato ufficializzato niente, quindi va bene così. Un po' di gossip c'è sempre stato e sempre ci sarà. Spero solo che Alberto smetta di fare il farfallone e si concentri sul suo album e sulla sua musica piuttosto che su Gaia.
Mentre osservo probabilmente in modo cagnesco i due, sento dei passi dietro di me che man mano si avvicinano.

G - Geloso?

C - Chi io? Ma figurati

Gaia ride mentre io mi volto nuovamente verso Alberto e Giordana che adesso ci stanno guardando. Potrebbe essere il momento giusto per dimostrargli che sì, Gaia è impegnata. Dobbiamo però continuare a rispettare le distanze. Almeno per ora.

G - Sapevo che ti avrei trovato qui

C - Impaziente di vedermi?

G - Un po'

C - Non ti facevo così romantica Gozzi

G - Non mi conosci abbastanza allora

C - Vero

Rimaniamo a punzecchiarci ancora per un po' fino a quando la produzione non avverte Gaia che mancano solo 10 minuti all'inizio della puntata.

G - Vorrei abbracciarti, ma credo che adesso non possiamo

C - Penso anch'io. Aspetta ho un'idea

Indietreggio di qualche passo, quanto basta per allungare le braccia verso di lei senza sfiorarla. Sto imitando lo stesso gesto, ormai iconico, che Gaia ha fatto il giorno della sua Finale.
Il giorno della sua rivincita, della sua rinascita.
Sorride e allunga anche lei le braccia verso di me.
Restiamo immobili in questa posizione a guardarci in silenzio. Come se bastasse la presenza dell'altro per essere davvero a posto.
Sono sicuro che sotto la mascherina Gaia si sta mordendo le labbra. Come suo solito.
Mancano poco più di 5 minuti all'inizio della registrazione.

C - Entriamo?

G - Sì

C - Beh ci vediamo dopo allora?

G - Mi aspetti? Sicuro?

C - Certo Ga, sarò sugli spalti

G - Allora ci vediamo dentro

C - Cosa canti?

G - Sorpresa

C - Dai, dammi un'anticipazione

Gaia si porta una mano davanti alla bocca e mi fa il gesto di restare in silenzio. Non mi dirà niente delle canzoni che canterà, anche se tra pochi minuti potrò ascoltarle da me. Maledetta impazienza di sapere sempre tutto e subito.

G - È una canzone che ti piace

C - Tua?

G - No, è una cover

C - Eh sai quante ce ne sono

G - È una "nostra" canzone

Con questa frase Gaia mi lascia solo nel corridoio e scappa verso il palco dove anche gli altri suoi colleghi stanno prendendo i loro posti.

Chissà se canterà proprio quella canzone.

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