Ti saprò aspettare

164 11 2
                                    

Gaia POV

Torno dentro lo Studio per radunare le mie cose e salutare tutti. I ragazzi notano i miei occhi lucidi ma preferiscono non fare domande. Grazie a Dio.
Javier però non ci sta a lasciar correre così facilmente. Mi blocca la strada piantandosi davanti all'uscita e chiedendomi cosa sia successo.

G - Papi ti prego potrei scoppiare a piangere da un momento all'altro

Javier non sembra preoccuparsi del telefono che gli vibra insistentemente in tasca. Prende la sua roba e viene assieme a me in casetta. Fortuna che non avevo lasciato niente nell'appartamento di Cristian.

J - Che è successo?

G - Sinceramente non lo so. Non riesco a capire

Spiego ad Javier a grandi linee quello che è appena successo, alternando parole in italiano ad altre in portoghese perché possa capire.
Rimane sorpreso, così come lo ero io.
Javier pensa che Cristian abbia paura di vivermi davvero. Di avere di nuovo una relazione seria visto come è andata a finire la sua storia precedente.

J - Ha paura perché ti darebbe tutto

È vero.
Perché allora non me ne ha parlato?
Perché non ha voluto affrontare insieme questa paura? Provarci almeno.
Rimangono ancora troppe domande senza risposta e le valige da fare. Torno a casa dalla mia famiglia e ancora non ho radunato le mie cose. Come sempre mi riduco all'ultimo.
Javier mi abbraccia dicendomi di stare tranquilla. Che tutto si risolverà.

J - Lui te ama

Vorrei che fosse vero. E magari lo è ma vorrei crederci con tutta me stessa, allo stesso modo in cui ci credevo solo tre giorni fa. Quando non ci importava di niente se non di vivere il "qui e ora". 
Non voglio lasciarlo andare di nuovo.
Non voglio fare a meno di noi. Non più.

Apro la nostra chat di whatsapp, dove le nostre parole erano così diverse da quelle che ci siamo scambiati poco più di un'ora fa. Non ha l'accesso.
Decido che non posso restare in silenzio aspettando che lui trovi da solo le risposte a quelle domande.
Mi mancano le parole però. È la prima volta che mi capita, come è la prima volta che provo un dolore così forte per una persona con la quale ho condiviso troppe emozioni in così poco tempo. Forse è questo che ci ha fregato.
Mi piace però pensare che sia quello che ci ha salvato. Che ci ha permesso di amarci per quel tempo che abbiamo vissuto fino ad ora.

Inizio a scrivere frasi sconnesse che non riesco a collegare in un discorso che abbia davvero un senso. Ma non importa.
So che lui capirà comunque, l'ha sempre fatto.

G - Non sono brava con le parole, specie se si parla di te. Parlo troppo senza dire poi un bel niente, lasciando al tempo e al silenzio quello che davvero vorrei dire.
Tu mi capisci, "l'hai capito senza dire niente", da sempre.
Anche tu sei così. Osservi, valuti, dai un peso a tutto ciò che trovi intorno a te. Forse troppo a volte. Sei sensibile. E fragile. Ed è così bello.
È per questo che ti nascondi e non mi lasci entrare nel centro del tuo cuore. È per questo che credi di dover trovare delle risposte da solo.
Non sei invincibile, me l'ha detto tu, ricordi? Sbaglierai, così come lo farò io. E l'abbiamo già fatto perché abbiamo permesso all'orgoglio e alla paura di avere la meglio e di separarci. Adesso dovremmo essere insieme a guardare le stelle mentre cerchiamo di capire cosa c'è che non va. Perché non sei solo.
Io sono qui. Per te, per noi.
Prima avrei voluto dirti che non hai bisogno di allontanarmi. Io sarò comunque qui anche dopo che mi pregherai di andare.
Non ti lascio solo, per niente al mondo.
Perché ho bisogno di te. Non voglio lasciarti andare ancora una volta, dopo aver capito che sei davvero la persona che voglio amare. Che voglio vivere.
E non riesco ad esprimere fino in fondo quello che davvero vorrei dirti. Ma ti prego non allontanarmi.
Perché ti amo.
Amo il modo in cui mi fai sentire. Quando mi guardi con insistenza e ti chiedo "Cosa c'è?", e poi mi dici semplicemente "Sei così bella".
Amo persino quello che mi fa arrabbiare di te. Quando lasci la sigaretta accesa nel posacenere perché hai sempre fatto così, è l'abitudine. E io ti dico di spegnerla perché non ti costa niente, e allora sbuffi e mi fai la linguaccia dicendo "Mh hai ragione".
Ti amo come non ho mai amato nessuno. In un modo così grande, così forte, così inspiegabile.
E adesso sento un vuoto dentro al petto che mi spaventa. Vorrei solo averti vicino e abbracciarti ancora. Guardarti in quei tuoi occhi verdi e dirti che comunque siamo insieme, che possiamo superarli i problemi. O almeno possiamo provarci.
Io ci sono, lo sai. Come nel profondo dei tuoi pensieri e del tuo cuore sai che non puoi riuscire a darti quelle risposte che cerchi da solo. Io sono qui per trovarle insieme a te. Perché ho il cuore che esplode per te.
E forse non sono stata abbastanza brava a dimostrartelo, ed è anche vero che non ce lo siamo detti mai.
Ma ti amo. Completamente.

Inviato. Senza neanche rileggerlo. Allo stesso modo in cui abbiamo vissuto queste settimane io e lui.
Senza pensarci troppo. Vivendo e basta.
Poso il telefono sul comodino mentre sistemo le mie cose in valigia.
Non so quanto tempo sia passato da quando ho inviato il messaggio. So solo che è troppo tardi per continuare ad aspettare un qualcosa che probabilmente arriverà domattina. O che magari non arriverà mai.

Entro un'ultima volta su whatsapp prima di andare a dormire, almeno per controllare se lo ha letto o meno.
Non apro neanche la nostra chat, mi basta guardare la schermata iniziale.

Cris🤍 sta scrivendo...

Tu non mi basti mai Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora