Capitolo 1 (Revisionato)

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Ecco che finalmente aveva finito di portare dentro tutti gli scatoloni. Quella sarebbe stata la sua casa per un bel po' di tempo.

Di lì a pochi giorni avrebbe iniziato il suo nuovo percorso. Era emozionata da un lato e spaventata dall'altro, ma non vedeva l'ora di cominciare questa avventura e realizzare il suo sogno: diventare una scrittrice.

Il grande giorno era finalmente arrivato: Amelia entrò nell'aula e decise di mettersi seduta in seconda fila, giusto per non dare l'impressione di essere la classica secchiona.

Posò la sua tracolla viola sul banco e iniziò a prendere ciò che le serviva. La tonalità di ogni oggetto che vi tirava fuori poteva cambiare: dalla più chiara, come il lilla, alla più scrura, come l'indaco. Aveva quasi un'ossessione per quel colore, anche se per assurdo non lo indossava spesso. Le piacevano gli oggetti di qualsiasi sfumatura, invece per i vestiti prediligeva il nero.

Nell'attesa iniziò a guardarsi intorno e, anche se l'aula non era ancora particolarmente affollata, la cosa che notò fu che la maggior parte degli studenti erano ragazze. Era certa che non fossero tutte lì per il corso, ma più per chi lo teneva: il professor Levi Ackerman.

Il miglior professore da cui poter imparare, secondo lei, per chi volesse intraprendere la carriera di scrittore.

"È la seconda volta che vengo a sentire le lezioni del professor Ackerman: è veramente un bell'uomo. Non ho mai provato ad entrare nel suo corso, però almeno mi rifaccio gli occhi. Se facessero l'elezione del professore più Figo dell'università, lui vincerebbe a mani basse" Amelia sorrise a quelle parole pronunciate da una ragazza che parlottava con le sue amiche un paio di file più dietro. Non poteva negare che l'eleganza di quell'uomo su di lei avesse effetto, ma non era la sua motivazione principale.

Mentre era sovrappensiero, una ragazza dai capelli corvini le si sedette accanto insieme ad un ragazzo biondo, il quale notò che li stava guardando: "Ciao! Piacere, io sono Armin e lei è Mikasa. Sono liberi questi posti?"

Amelia si riscosse dai suoi pensieri: "C-ciao, piacere, io sono Amelia. Si sono liberi... Scusate non volevo fissarvi, è solo che mi stavo guardando intorno, sono nuova e ancora non conosco nessuno..." La ragazza arrossì impercettibilmente.

"Nessun problema, ora conosci noi - sorrise la mora - quindi è la prima volta che frequenti il corso del nanetto?"

"Nanetto?" La guardò perplessa

"Mikasa se continui a chiamarlo così, il professor Ackerman non ti farà mai passare l'esame... Scusala..." Disse il ragazzo con un sorriso forzato.

"Sì, per me è la prima volta, per voi no? Infatti mi sembrava che foste un po' più grandi" Chiese curiosa

"Sì, in realtà siamo al secondo anno, ma Mikasa si è fatta bocciare all'esame e mi ha chiesto di darle sostegno morale per tornare e quindi eccoci qui"

"Allora è vero quello che si dice. Bisogna fare il corso più volte prima di riuscire a superarlo?" Amy iniziò a preoccuparsi che le dicerie fossero vere.

"Non esattamente, diciamo che è un dittatore della scrittura e se non gli vai a genio l'esame non lo passi, sempre che tu abbia superato l'ammissione per entrare nel suo corso - rispose la ragazza quasi annoiata - Non so se hai notato la marea di ragazze che si trova in quest'aula, tutte qui per l'affascinante nanetto... Io non riesco proprio a capire cosa ci trovino..." Concluse con una punta di disgusto.

"Si, le avevo viste e mi era parso strano che fossero tutte qui per il corso, si sà che le selezioni per entrare qui sono strettissime... Quando ho scoperto di essere stata accettata non volevo nemmeno crederci..." Amy era ancora stupita di esserci riuscita.

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