18. Dolce melodia

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«I discovered emotions, I became me
So I'm me
Now I'm me»

Incredibile come stavano passando in fretta i giorni: Taehyung non riusciva a capacitarsene. Lo scorrere del tempo più che renderlo felice gli metteva ansia e fretta ed il più delle volte entrava in crisi. Beh quello accadeva quando era ancora uno studente universitario con tutti gli esami da dare, tuttavia stava provando esattamente le stesse emozioni di quando era all'università. Aveva paura per Jungkook: era vero stava andando alla grande e il medico era sempre più felice dei suoi progressi ma aveva sempre il timore in una ricaduta.

Era come se quella calma, quella felicità, quell'orgoglio fossero un campanellino dall'arme che chissà quando voleva suonare nella sua testa. Taehyung era sempre più teso e lo avevano notato tutti nonostante lui cercasse di mascherarlo il più possibile. Purtroppo il suo stress era stato scovato una mattina quando, sicuro di essere da solo, si era preparato una deliziosa camomilla al posto del suo solito caffè. Il biondino aveva rischiato di far schiantare la tazza a terra quando aveva sentito suo fratello maggiore Seokjin urlare: «Namjoon corri a vedere! Taehyung sta bevendo la camomilla!» come se avesse appena visto Cerbero risalire dagli Inferi catapultandosi nella sua cucina.

Da lì il minore dei Kim era stato costretto, sotto torchio da Namjoon, a confessare tutti i suoi timori. In realtà odiava farlo, era sempre stato un tipo che se ne stava per le sue e che si risolveva da solo i suoi problemi. Il motivo era perché i suoi fratelli diventavano altamente imbarazzanti quando dovevano rassicurarlo sulle sue paure compiendo una specie di fusione e trasformandosi in una sottospecie di madre comprensiva.

Taehyung si imbarazzava ogni dannata volta che succedeva. Ecco perché da quel giorno aveva cercato in tutti i modi di mostrarsi molto più rilassato e tranquillo. Il che non era poi una bugia perché si sentiva leggermente meglio dopo essersi preso alla mattina e alla sera una tazza di camomilla molto concentrata. Era diventato come un drogato, ma la sua eroina era della semplice e dolce camomilla.

Entrò silenziosamente nella stanza sapendo che da un mesetto a quella parte Jungkook aveva preso l'abitudine di svegliarsi quando arrivava lui e non più all'alba. Aveva smesso di dargli i sonniferi e al contrario leggevano insieme fin quando Jungkook non si appisolava come un bambino.

Sorrise dolcemente quando trovò il corvino imbacuccato nella coperta pesante che gli metteva ogni sera per non farlo gelare. Si avvicinò a passo felpato e posò delicatamente il vassoio sul letto mettendoci sopra un cornetto che aveva comprato quella stessa mattina prima di entrare in ospedale.

«Sveglia, sveglia bell'addormentato» canticchiò accanto al suo orecchio per poi sedersi sulla solita sedia che ormai aveva sicuramente preso la forma del suo sedere, poteva metterci la mano sul fuoco.

Jungkook grugnì alzando la coperta fin sopra alla testa ma così facendo si scoprì le gambe. Sbuffò sonoramente ed aprì un occhio ritrovandosi Taehyung davanti.

«Buongiorno coniglietto» lo salutò pimpante il medico agitando una mano. Jungkook inarcò un sopracciglio per il soprannome e Taehyung si affrettò a spiegare. «Sai per i denti...sono adorabili lo sai!».

Il corvino alzò gli occhi al cielo e lentamente si mise seduto sul letto passandosi una mano sul viso. Spostò lo sguardo sul ragazzo di fianco a lui e aggrottò la fronte facendosi scappare una risatina per poi indicargli la testa.

Taehyung inizialmente rimase confuso poi però si illuminò immediatamente e si toccò i capelli tinti proprio il giorno prima di rosso. «Uh sì, li ho fatti ieri insieme a mio fratello Namjoon. Ti piacciono? Sai in tema natalizio. Lui li ha tinti di lilla di nuovo. Monotono» borbottò.

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